Storia del comunismo, il Festival canta l’Internazionale Video - Tuttoggi.info

Storia del comunismo, il Festival canta l’Internazionale Video

Carlo Ceraso

Storia del comunismo, il Festival canta l’Internazionale Video

Successo per "Era d'ottobre" di Paolo Mieli | In 60' i primi 100 anni del comunismo
Dom, 09/07/2017 - 10:32

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La storia del comunismo, i suoi primi 100 anni dalla rivoluzione bolscevica, è alla base dello spettacolo “Era d’ottobre” andato in scena sabato 8 luglio al Teatro Menotti.

Ultima fatica del giornalista e storico Paolo Mieli, ormai di casa a Spoleto e ancor più al Festival dei 2 Mondi.

La scena comincia con alcuni brevi flash tratti dal film di Eisenstein sulla rivoluzione del ’17 in Russia.

Ad accompagnare il racconto è il quadro “I funerali di Togliatti” di Guttuso, preso a riferimento per raccontare i cento anni del comunismo.

Il dipinto infatti celebra e (volutamente) dimentica personaggi che hanno fatto la storia del più grande partito di massa.

Mieli li ricorda invece tutti, con straordinaria capacità narrativa e di sintesi.

Sessanta minuti sono sufficienti a raccontare, attraverso i personaggi, la rivoluzione bolscevica, la prima guerra mondiale, gli accordi di Stalin e Hitler.

E ancora la guerra civile spagnola, i gulag, la rivoluzione cinese, quella cubana, la primavera di Praga. La guerra di Corea e quella del Vietnam. E le vicende italiane.

Paolo Mieli, sul fondale “I funerali di Togliatti”

Il quadro immortala infatti Lenin, Stalin, Togliatti, Ibarruri, Ho chi Minh, Breznev, Angela Davis, Sartre.

E’ raffigurato anche il dirigente comunista italiano Antonello Trombadori che commissionò l’opera a Guttuso.

Non ci sono invece, per scelta ideologica, altri personaggi che pure hanno fatto anche più la storia del comunismo. Come Trotzky, Krusciov, Mao, Fidel Castro, Che Guevara, Solgenitsin, Dubcek.

C’è spazio anche per chi non poteva essere rappresentato nel quadro (dipinto nel 1972) come Gorbaciov e Putin.

Il racconto di Mieli – al debutto teatrale – è delicato, puntuale, senza eccessi, come si conviene ad uno storico (imparziale).

Al termine dello spettacolo, prodotto da Corvino Produzioni, il giornalista ha invitato il pubblico del Menotti ad alzarsi e cantare l’Internazionale.

Perché, al di là delle cose buone e brutte fatte dal comunismo, è pur sempre un pezzo della nostra storia.

Invito raccolto dalla platea e dai palchi come testimoniano le immagini di Tuttoggi.

© Riproduzione riservata

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