Consiglio comunale, scintille e accuse: la politica in emergenza si divide

Consiglio comunale, scintille e accuse: la politica in emergenza si divide

Redazione

Consiglio comunale, scintille e accuse: la politica in emergenza si divide

Toni forti dopo l'ultimo consiglio comunale in video conferenza
Lun, 20/04/2020 - 09:15

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Il consiglio comunale della scorsa settimana ha lasciato cicatrici e ferite ancora sanguinanti. In una fase in cui la politica dovrebbe essere dialogante, volano scintille e parole grosse. Così l’opposizione parla di “scandaloso e irresponsabile atteggiamento della maggioranza”, dall’altra parte si parla di “incomprensibile e grave atteggiamento dei gruppi di opposizione”, a proposito dell’atteggiamento tenuto sulle mozioni legate a Tito e a Norma Cossetto.

Opposizione all’attacco su Tavolo e tasse

A sferrare il primo fendente è il centrosinistra con Pd, Foligno 2030, Patto per Foligno e M5S. “Tavolo tecnico e annullamento imposte comunali sono le proposte del centrosinistra in Consiglio comunale, rigettate e neanche discusse da parte della maggioranza Zuccarini. Semplicemente scandaloso ed irresponsabile l’atteggiamento della maggioranza tenuto nella seduta del Consiglio comunale“. L’opposizione dice che la maggioranza, non accettando l’urgenza, non ha discusso l’emergenza. “In un momento in cui tutto risulta un’urgenza, alla richiesta di istituire e convocare il tavolo tecnico-istituzionale con operatori economici e sociali per affrontare la crisi sul nostro territorio, ci è stato risposto che l’urgenza non c’era e che tale tavolo era già  stato istituito e già stava lavorando, cosa assolutamente non vera“.

“Vuoto amministrativo”

“Alla richiesta dell’annullamento delle tasse comunali alle famiglie ed imprese in difficoltà, nessuna risposta e si rimane con la delibera di giunta del 19 marzo che differisce i pagamenti ma che non li annulla. Non solo il Governo può e deve affrontare la crisi, ma anche un Comune può e deve agire in tal senso facendo la propria parte: ad oggi l’unica misura di sostegno è stata la consegna dei buoni spesa alle famiglie più fragili, avuti grazie ai 400 milioni che il Governo ha trasferito ai Comuni”. Si ricorda anche lo scarso numero di convocazioni del consiglio: “ciò denota un vuoto amministrativo della maggioranza di destra ad amministrare la città e soprattutto una cancellazione del dialogo e del confronto: le uniche mascherine consegnate sono “mascherine politiche” alle opposizioni come bavaglio che stronca ogni volontà di collaborazione in momenti difficili come questo”.

Il contrattacco su Tito

Il centrodestra contrattacca e risponde con una nota di fuoco, firmata da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Più in Alto. La maggioranza stigmatizza “con assoluta fermezza e durezza, l’incomprensibile quanto grave atteggiamento dei gruppi della coalizione di centrosinistra emerso con chiarezza durante i lavori dell’ultima seduta del Consiglio comunale. Atti e fatti che dimostrano una sconcertante visione politica, per certi versi persino scarsamente democratica, nel momento in cui si lasciano trasparire atteggiamenti di negazionismo storico e velato giustificazionismo a regimi e metodi dittatoriali che la storia prima ancora che la politica hanno bollato come immondi. E’ stata discussa la mozione che impegnava il sindaco e la giunta ad attivarsi ufficialmente e formalmente presso il Governo, per sollecitare la revoca delle onorificenze al merito della Repubblica Italiana, al dittatore comunista jugoslavo Josip Broz Tito, in ragione dei gravi crimini commessi contro l’umanità e perpetrati contro le popolazioni italiane e venete di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, basti citare per tutte l’eccidio delle Foibe, con migliaia di vittime innocenti sterminate dalla follia del regime comunista titino”.

“I massacri sono tutti uguali”

Ma evidentemente, i massacri di matrice comunista vengono considerati da qualcuno più tollerabili rispetto a quelli di matrice nazista, come se ci fossero dittature e dittatori più o meno legittimabili. Al momento del voto infatti, tutto il centrosinistra si è astenuto, non sostenendo, di fatto, l’impegno a richiedere la revoca delle onorificenze ad un dittatore stragista e sanguinario. Mozione comunque approvata grazie al voto compatto e deciso dei gruppi di maggioranza del centrodestra. Ed infine, la coalizione di centrosinistra si è spaccata al momento del voto della mozione che prevedeva l’intitolazione di uno spazio pubblico a Norma Cossetto, giovane di 23 anni barbaramente stuprata e violentemente uccisa gettata nelle Foibe. Un doveroso omaggio ed un meritato riconoscimento ad una vita spezzata, che però ha trovato l’astensione di tre consiglieri di minoranza. Questa è la sinistra che scende in piazza per dire che siamo tutti uguali, che uno vale uno e che bisogna restare umani, la sinistra buonista che alla prova dei fatti perde la maschera e scopre il suo volto peggiore, discriminando persino i morti di serie A e di serie B in base a deliranti considerazioni ideologiche”.

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