Università per Stranieri, Paciullo: "I have a dream" / Boldrini: "no alla violenza" / Un collegio a Monteluce - Tuttoggi.info

Università per Stranieri, Paciullo: “I have a dream” / Boldrini: “no alla violenza” / Un collegio a Monteluce

Redazione

Università per Stranieri, Paciullo: “I have a dream” / Boldrini: “no alla violenza” / Un collegio a Monteluce

Ven, 07/03/2014 - 15:23

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Una cerimonia solenne, con in fila i professori, il Magnifico Rettore e accanto la Presidente della Camera Laura Boldrini: così l'Università per Stranieri di Perugia ha inaugurato il suo nuovo accademico. Con un sogno: lo stesso Paciullo ha così dichiarato, nella sua prolusione iniziale. “I have a dream”, ha detto, di condivisione, cultura, unione e bellezza, con “l'ambizione di concorrere al salvataggio di questa 'bella Italia' continuando ad essere custodi e promotori della sua lingua e cultura”.
Il rettore ha evidenziato la necessità che l'Ateneo si assuma “anche il compito di rimodulare gli spazi di una italianistica che oggi deve associare ai suoi tradizionali ambiti della letteratura, dell'arte, del teatro, quelli della moda, dello stile italiano, del cibo”.

Il collegio – Il Magnifico rettore Paciullo sogna “la realizzazione del Collegio di Perugia, “una scuola universitaria superiore diretta a rimodulare i profili professionali sulla prospettiva della internazionalizzazione, confermando e valorizzando la tradizione di una città caratterizzata da una grande presenza di studenti universitari, provenienti da tutti i paesi del mondo. Il compito del Collegio – ha spiegato Paciullo – sarebbe quello di offrire a studenti iscritti ai corsi di laurea delle università perugine itinerari formativi e cognitivi avanzati di carattere interdisciplinare, di proiezione internazionale, impostando insegnamenti a completamento di quelli già seguiti nei corsi di laurea ordinari. L'area di Monteluce – ha aggiunto – potrebbe offrire, per la collocazione strategica e la vocazione del quartiere, la ragionevole soluzione anche per contribuire a far rivivere uno spazio di città rendendolo il centro della nuova città universitaria. Perugia come Pisa con la Normale e la Scuola Sant'Anna, come Pavia con il Ghisleri ed il Borromeo, come Bologna, come Padova, come Trento e – ha concluso Paciullo – ormai numerose altre citta' italiane sedi di università”.
L'Università per Stranieri di Perugia è frequentata da poco meno di 7 mila studenti, 2 mila italiani e il resto stranieri provenienti da oltre 170 nazioni. Prima di Paciullo a guidarla è stata l'attuale ministro Stefania Giannini. Il rettore si è poi soffermato sul processo di apertura internazionale dell'Università con l'apertura di filiali all'estero. “Lo abbiamo fatto nei mesi scorsi – ha aggiunto – a New York, in Palestina, a Betlemme e presto a Ramallah, dove la nostra funzione accademica assume il ruolo di soft power di cui l'Italia è portatrice riconosciuta ed autorevole nel mondo. Ci apprestiamo a farlo a Buenos Aires, in partnership con una prestigiosa istituzione culturale argentina, stiamo valutando la praticabilità di iniziative in Vietnam e negli Emirati Arabi, con modalità di presenza diverse. Singole iniziative sono già dislocate a Bogotà, Cartaghena in Colombia e presto a Cuba su sollecitazione del governo di quel Paese – ha concluso Paciullo -, anche per assecondarne gli autonomi potenziali di sviluppo, come abbiamo fatto per i Paesi della sponda sud del Mediterraneo”.

Le parole della presidente Boldrini – “Oggi, nel nostro paese, siamo di fronte a nuovi rischi: primo fra tutti quello di negare riconoscimento e cittadinanza ad altre minoranze che arrivano da noi e che i fenomeni di migrazione rendono sempre più presenti ed attive, anche in luoghi e comunità fino a poco tempo fa caratterizzati da un'assoluta omogeneità culturale e linguistica”: così la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel suo discorso alla cerimonia di stamani a Perugia per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università per stranieri.
“Il prezioso lavoro di valorizzazione del pluralismo culturale che fate qui – ha detto Boldrini – deve essere diffuso a tutti i livelli del sistema educativo italiano, dagli asili nido all'università, se vogliamo fare del nostro Paese un Paese competitivo, e se vogliamo che anche i nostri giovani lo siano. E' un compito enorme, destinato certamente – ha concluso la presidente della Camera – a conoscere difficoltà e a sollevare contrasti da parte di chi, spesso per mera propaganda politica, considera la società come un'entità statica e nel tempo sempre uguale a se stessa. “Il meticciato non è una parolaccia; dà invece un valore aggiunto. E dovremmo ben saperlo noi italiani che siamo il frutto di tanti incroci. Oggi, nel nostro Paese, siamo di fronte a nuovi rischi: primo tra tutti quello di negare riconoscimento e cittadinanza ad altre minoranze che arrivano da noi e che fenomeni di migrazione rendono sempre più presenti e attive, anche in luoghi e comunità fino a poco tempo fa caratterizzati da una assoluta omogeneità culturale e linguistica”. Poi la presidente ha laciato un nuovo appello, contro quella che lei stessa ha definito la “violenza delle parole”. “Mi riferisco – ha detto Boldrini – a tutti coloro che, specialmente sul web e nei social media, non sapendo reggere un confronto civile, ricorrono all'insulto, spesso sessista e turpe se indirizzato contro donne. Una parola può uccidere, bisogna dire no a tutto questo”, ha concluso Boldrini.

Le parole di Boccali – “L'’Università per Stranieri è una eccellenza della città” ha detto il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali. “Una Perugia – ha detto ancora il sindaco – che guarda all’'Europa, prima di tutto – e concorrere al titolo e al ruolo di Capitale europea della cultura 2019 è il naturale approdo di questa antica vocazione – ed una Perugia che guarda al mondo e si propone come crocevia di persone e di culture, quindi di reciproca conoscenza, tolleranza, convivenza. Ebbene, di questa Perugia l’'Università per stranieri è nello stesso tempo simbolo, strumento, ambasciatore. Ed è, quindi, un tratto identitario della nostra comunità. Lo diciamo in una città che si fa un vanto dei suoi asili nido, che non ha tagliato fondi ai percorsi educativi con cui il Comune contribuisce ai programmi scolastici, che non ha smesso di spendere risorse per adeguare edifici, ampliarli, metterli a norma, magari rimediando a qualche errore passato”, e in questo, probabilmente può leggersi un commento a San Bevignate. Che ha sostenuto per anni il peso finanziario di una Accademia di belle arti, la seconda nata in Italia dopo quella di Firenze, che però – cosa molto singolare – non è statale. Che, insomma, ha investito nella formazione e nella cultura, non meno che nella vita culturale e nella rigenerazione di spazi a fini culturali, il tutto a dispetto degli enormi problemi di risorse che hanno investito i Comuni italiani negli ultimi anni””.

I sigilli – Il Rettore Paciullo ha poi consegnato a cinque “eccellenze della cultura italiana” i sigilli dell''Università per Stranieri di Perugia. I premiati sono stati: Ferruccio Ferragamo, presidente della Salvatore Ferragamo spa, Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly, Giorgio Ferrara, regista cinematografico e teatrale, direttore artistico della Fondazione Festival dei Due Mondi di Spoleto, Pier Luigi Celli, dirigente d'azienda, saggista e scrittore, presidente dell''Enit e di ItaliaCamp, e Nicoletta Spagnoli, amministratore delegato dell'azienda Luisa Spagnoli.

La protesta – La “Grande bellezza” di Paolo Sorrentino ha poi ispirato anche alcuni striscioni di protesta. Su uno mostrato da un gruppo di giovani studenti c'era scritto “Istruzione pubblica, la grande bellezza”. Sulla stessa piazza anche un gruppo di docenti con contratti a termine dell'università. Su un loro lenzuolo bianco si legge: “La grande bellezza di essere precari, l'Oscar lo vogliamo anche noi”. All'arrivo della presidente della Camera da un piccolo gruppo di altri manifestanti è partito il grido “Boldrini ridacce i soldi”. La piazza antistante l'Università per stranieri è stata comunque presidiata dalle forze di polizia e le proteste si sono svolte in maniera pacifica.

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