SCONTRO MISMETTI-PRIORI QUINTANA. IL SINDACO DI FOLIGNO SI RIVOLGE AI CITTADINI “IL MIO GRAZIE E’ PER TUTTI” - Tuttoggi.info

SCONTRO MISMETTI-PRIORI QUINTANA. IL SINDACO DI FOLIGNO SI RIVOLGE AI CITTADINI “IL MIO GRAZIE E’ PER TUTTI”

Redazione

SCONTRO MISMETTI-PRIORI QUINTANA. IL SINDACO DI FOLIGNO SI RIVOLGE AI CITTADINI “IL MIO GRAZIE E’ PER TUTTI”

Dom, 11/10/2009 - 10:15

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Nando Mismetti prende posizione nei confronti della lettera aperta inviata dai Priori della Quintana che hanno inteso criticare il manifesto “Questo grande Settembre”. Una lettera, quella del primo cittadino, inviata ai cittadini di Foligno: “Non intendo entrare in polemica con i priori della Quintana, anche quando sostengono opinioni diverse dalle mie e ingiuste nei miei confronti. Voglio rivolgermi, invece ai cittadini di Foligno – scrive Mismetti – così come ho fatto alcuni giorni or sono con il manifesto intitolato “Questo grande Settembre”, mediante il quale avevo ringraziato ed elogiato tutti gli enti e le organizzazioni che, come la Giostra della Quintana, il festival Segni Barocchi, I Primi d’Italia, le forze dell’ordine, i dipendenti del Comune, la VUS spa, avevano contribuito, ognuno per la propria parte, a fare del nostro centro storico e della città un palcoscenico di eventi di grande richiamo regionale e nazionale. Parlo di un mese che ha fatto complessivamente registrare una presenza a Foligno di circa 350 mila persone. In quel manifesto ho rivolto pubblici ringraziamenti all’Ente Giostra Quintana e, ovviamente, a tutti coloro che in quel sistema planetario di volontariato operano, da più giovane dei tamburini al più veterano dei priori.

Si tratta di un concetto che avevo già espresso più volte a settembre nelle varie pubblicazioni dell’Ente Giostra, nel numero monografico de ‘Il Cittadino’, nei giornali dei Rioni (Morlupo, Pugilli), nelle varie iniziative realizzate con il concorso del Comune di Foligno (Coppa del mondo di calcio e riprese della fiction di ‘don Matteo’), ma anche durante il mio saluto alla città in apertura del corteo storico, sabato 12 settembre.

Terminata la Quintana, il 15 settembre, ho inoltre scritto una lettera al presidente dell’Ente, Domenico Metelli, che egli ha inteso rendere pubblica a mezzo stampa, nella quale avevo tra l’altro sottolineato, come: “Per merito tuo e dei tuoi più stretti collaboratori, cui ti prego di estendere i ringraziamenti, la Giostra, crescendo, ha continuato a rappresentare un appuntamento sempre molto atteso, non solo per le persone che lavorano incessantemente nei Rioni con tenace abnegazione e con spirito di volontariato, o per i tanti folignati che vivono con passione la Quintana, ma anche per tutti gli amanti di rievocazioni storiche e di competizioni cavalleresche, in Italia e nel mondo”.

E’ chiaro, tuttavia, che la città e il settembre appartengono a tutti coloro che con il Comune interfacciano per il bene di Foligno e dei folignati, indipendentemente se svolgono o meno azioni di volontariato. Ribadisco quindi il mio grazie, oltre che alla Quintana e a tutti coloro che a vario titolo vi operano, al festival di Segni Barocchi e a quello de ‘I Primi d’Italia’. Ho sempre tenuto in alta considerazione chi lavora nel volontariato, anche per aver avuto, nel mio piccolo e fino alle elezioni, un ruolo non secondario in tale mondo. So bene che valore rappresenti per un comunità l’impegno disinteressato verso gli altri, che può manifestarsi in molte forme, soprattutto se è finalizzato al bene comune e alla crescita della città”.

Questa la lettera aperta dei Priori della Quintana

“Abbiamo letto con attenzione il manifesto, affisso nei giorni scorsi per le vie della città, con cui Ella esalta “questo grande settembre folignate appena trascorso”. Ebbene, pur trovandoci pienamente d’accordo sul fatto che settembre è l’unico mese dell’anno in cui la nostra città diventa un crocevia per migliaia di turisti ed il centro storico si anima, con conseguente ritorno di immagine e al tempo stesso di ricaduta economica, abbiamo preso atto che Ella accomuna, nei Suoi appassionati ringraziamenti, manifestazioni del tutto diverse fra loro come la Quintana, Segni Barocchi ed il Festival dei Primi d’Italia. Al di là della contestualità temporale (di certo dovuta al fatto che a settembre si svolge la edizione più tradizionale della Giostra della Quintana…), siamo sicuri che Ella, signor sindaco, ben conosce la differenza che esiste tra chi organizza una manifestazione nel più genuino volontariato (sacrificando il proprio tempo libero, il proprio lavoro, la vita familiare nel nome della fiera appartenenza al meraviglioso Popolo quintanaro) e chi, invece, intraprende attività puramente commerciali, necessariamente a scopo di lucro, come la società privata che con perizia organizza il festival dei Primi d’Italia (Epta), la quale peraltro gode di un significativo contributo erogato dal Comune di Foligno, magari per “scongiurare” il rischio di perdere questo straordinario evento che dura di fatto 3 giorni. Non tema, caro Signor sindaco: dove e come potrebbero svolgersi con più successo i “Primi d’Italia”, se non a Foligno, con le dieci prestigiose taverne e cucine rionali prese in affitto una settimana per pochi spiccioli e contestualmente consegnate agli “standisti” per cifre quintuplicate? Lei pensa che gli attenti organizzatori dell'Epta lascerebbero tale insperata peculiarità, irripetibile in altri comuni, per impiegare ben altre risorse economiche in tensostrutture con analoghe capienze ma mai con identico fascino rispetto alle taverne rionali? Eppure, caro Signor Sindaco, noi Quintanari siamo costretti a prendere atto che in nessun “passaggio” ufficiale, fra i molti loro concessi, i fruitori del nostro patrimonio hanno ritenuto opportuno menzionare la prima manifestazione cittadina, che ha loro consentito di utilizzare ciò che è tale anche grazie all’impegno, a volte pure economico e personale, di chi tutto l'anno vive e guida le contrade. Sì, caro signor sindaco, si tratta delle stesse persone che Ella, nel suo manifesto, si limita a definire “collaboratori del presidente della Quintana”. Ecco, ciò che più ci dispiace e mortifica è proprio questo passaggio del Suo entusiastico messaggio alla città: inutile ricordarLe che noi non siamo i collaboratori di nessuno; siamo, semplicemente e fortunatamente, il Popolo della Quintana, artefice unico di una rievocazione secentesca che non ha eguali in Italia. Magari il prossimo anno, alla fine di un altro straordinario settembre folignate (non dubiti, il Popolo quintanaro non tradisce mai… (trovi il modo di ringraziare, oltre che i dirigenti, tecnici ed operai del Comune di Foligno, il direttore artistico di Segni Barocchi e le forze dell’ordine tutte, anche i Rioni ed i quintanari, gente appassionata, competente e disinteressata che molto ha fatto, sta facendo e farà per la sua amata città”


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