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Scandalo alla ‘Spoleto’, annullato Cda: e fanno 3! Antonini ora vuole verificare i consiglieri “ribelli”

Redazione

Scandalo alla ‘Spoleto’, annullato Cda: e fanno 3! Antonini ora vuole verificare i consiglieri “ribelli”

Mar, 22/11/2011 - 23:48

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Carlo Ceraso
Cronaca di un Consiglio annullato. Giovannino Antonini nel tardo pomeriggio di oggi ha annullato il Cda previsto per le 10.30 di mercoledì (domani) chiamato a votare la mozione di sfiducia presentata dalla maggioranza del board.
L’ennesimo colpo di spugna, scontato e prevedibile, visti i precedenti, la dice lunga su quanto l’ex dominus Bps e il suo vice, l’avvocato Marco Bellingacci, vogliano abbandonare gli scranni della Spoleto Credito e Servizi, dove avevano ripiegato lo scorso febbraio dopo l’imbarazzante defenestramento dalla Popolare Spoleto imposto da Bankitalia.
Talmente attaccati alla poltrona da rischiare di ridicolizzare lo stesso istituto di credito. In loro soccorso, stavolta, è arrivato il fedele Michelangelo Zuccari (consigliere della holding e vicepresidente vicario della controllata) che giovedì scorso aveva presentato una lettera in cui, a quanto si mormora a Palazzo Pianciani, si ipotizza che alcuni consiglieri della controllante potrebbero non avere più i requisiti necessari a ricoprire le cariche di amministratori. L’avvocato Zuccari avrebbe puntato l’indice solo nei confronti di alcuni colleghi del board, quelli avversi all’antoninipensiero. Dimenticando che sulla propria cordata, ovvero su Antonini e Bellingacci, versa la pesante Relazione di Palazzo Koch che portò al ricambio al vertice della Bps.
Neanche a dirlo la lettera ha offerto ad Antonini l’occasione per assicurarsi il terzo rinvio del Cda. Il presidentissimo, infatti, ha comunicato che l’annullamento si rende necessario per verificare i requisiti degli altri consiglieri. Sarà che i suoi sono ormai chiari a mezza Italia, visto che le risultanze ispettive della Vigilanza sono state pubblicate anche dai maggiori quotidiani finanziari del Paese (Milano Finanza e Sole 24 Ore in primis).
Insomma, nonostante sia da un anno in fuori gioco, per usare un gergo calcistico, Antonini prova a dettare la linea dentro e fuori Palazzo Pianciani. Ora da solo, ora con l’aiuto degli alleati. Come in occasione della prima convocazione di Solfaroli, impugnata da Bellingacci e Zuccari e sospesa dal Tribunale per difetto dei termini necessari alla convocazione (erano state concesse al board solo 24 ore di tempo per riunirsi).
O della seconda ‘chiamata’, anche questa impugnata dal duo di avvocati-consiglieri, che venne però respinta dal giudice con un dispositivo che di fatto aveva dato il ‘via libera’ al Cda dello scorso 17 novembre. Quello durante il quale Antonini, in attesa dell’udienza del 21 successivo (ieri), decise sua sponte di rinviare al 23 (domani). Di procedere alla votazione non ne volle sapere, ma di mettere agli atti la lettera di Zuccari sì.

Forse sperava che il giudice ieri entrasse nel merito della convocazione di Solfaroli: così però non è stato (e non poteva essere).
Ed ecco quindi che la missiva dell’alleato, promosso a febbraio alla carica n. 2 di Bps, torna come il cacio sui maccheroni per tentare un ultimo, disperato tentativo per allungare il sugo ed arrivare all’Assemblea dei soci indetta per il 17 dicembre prossimo dove Antonini – privo ormai della maggioranza del Cda ma potendo ancora contare su quella dei revisori dei conti (contrario all’Assemblea il presidente del Collegio) – è sicuro di ricevere la fiducia degli azionisti Scs.
Che a questo punto dovranno per forza disquisire sui requisiti di buona parte del Cda, a cominciare proprio da chi è finito nelle maglie di Bankitalia.
In serata trapela una notizia che potrebbe rivelarsi una ‘bomba’. La procedura di annullamento potrebbe infatti non essere considerata valida dal resto del Consiglio. In pratica la convocazione, proprio perché indetta da Antonini, sarebbe secondo alcuni valida a tutti gli effetti. Una situazione che i legali di Solfaroli & Co., a cominciare dal professor Zaccheo del foro di Roma, stanno esaminando in queste ore. In ipotesi dunque i 4 firmatari della mozione di sfiducia domani mattina potrebbero anche presentarsi regolarmente a Palazzo Pianciani e cominciare la trattazione dei punti previsti all’ordine del giorno. Fantasie di palazzo? Fra poche ore lo sapremo
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