Iniziato il convegno "Le forme della crisi. Cultura materiale nell’Italia centrale tra Romani e Longobardi" - Tuttoggi.info

Iniziato il convegno “Le forme della crisi. Cultura materiale nell’Italia centrale tra Romani e Longobardi”

Redazione

Iniziato il convegno “Le forme della crisi. Cultura materiale nell’Italia centrale tra Romani e Longobardi”

Dom, 07/10/2012 - 08:52

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È iniziato ieri pomeriggio, a Campello sul Clitunno, il convegno Le forme della crisi. Cultura materiale nell’Italia centrale tra Romani e Longobardi. La suggestiva location del Convento dei Barnabiti, al Castello di Campello alto, ha accolto i circa cento archeologi giunti da tutta Italia per la prima delle tre giornate di studio. Dopo un breve saluto del Sindaco Pacifici, che ha illustrato ai partecipanti i progetti culturali e di sviluppo territoriale promossi dall’Amministrazione, si è dato il via alle relazioni tecniche dei ricercatori presenti.
Produzioni ceramiche e commerci nell’Italia centrale tra Romani e Longobardi è il tema centrale della tre giorni, durante la quale i numerosi archeologi metteranno a confronto i propri studi e ricerche. Dopo l’apertura a Campello, oggi e domani sarà la volta di Spoleto, presso il Chiostro di San Nicolò, dove proseguirà il convegno con ulteriori relazioni e con una sessione poster, prevista per oggi pomeriggio.
La ceramica – hanno spiegato gli organizzatori del convegno – è oggi ufficialmente riconosciuta da archeologi e studiosi come strumento fondamentale per comprendere i cambiamenti successivi al collasso dell’impero romano. Sia le popolazioni delle regioni più legate alle tradizioni romane e italiche, sia quelle più condizionate dalla conquista ostrogota prima e longobarda poi, tra III e VII secolo – proseguono gli organizzatori – hanno elaborato nuove forme ceramiche. Attualmente le ricerche archeologiche stanno definendo con precisione i caratteri di queste produzioni e le loro implicazioni storiche. Tuttavia, mentre per il nord ed il sud Italia si registrano tentativi di ricostruire quadri storico-archeologici generali, per l’Italia centrale non c’è stato ancora alcun tentativo del genere, nonostante la massa sempre crescente di dati disponibili. Le conoscenze sul Ducato di Spoleto, nonostante la sua enorme importanza nel Medioevo, scontano, più che per gli altri domini longobardi, la difficoltà di condurre ricerche su un territorio ancora poco conosciuto. Si rischia quindi il paradosso che molti siti archeologici di età tardo-antica e longobarda non possano essere adeguatamente valutati, per l’attuale difficoltà di lavorare sulle testimonianze della cultura materiale, che ne rappresentano l’aspetto più immediato e quantitativamente diffuso. Questo convegno – concludono gli organizzatori – è un’occasione per condividere i risultati degli ultimi anni di ricerche fornendo ampie sintesi regionali della cultura materiale che interessa Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo e Molise.
Grande soddisfazione, infine, viene espressa dai tre responsabili scientifici del progetto, Francesca Diosono, Enrico Cirelli ed Helen Patterson, che dopo mesi di lavoro, sono riusciti a coinvolgere in questi tre giorni di studio realtà nazionali ed internazionali. Il convegno, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, l’Università degli Studi di Bologna e la British School at Rome, ha infatti visto la presenza di studiosi di ben sei regioni italiane, oltre che il coinvolgimento di numerose realtà straniere quali enti, centri studio e istituti di ricerca. L’organizzazione è stata impostata su un approccio nuovo che, contrariamente a quanto accade di solito, ha coinvolto diversi interlocutori: dal mondo universitario, con docenti, studenti e ricercatori, agli archeologi indipendenti. Una grande novità ha riguardato anche le tecniche di contatto dei partecipanti, intercettati non solo tramite il classico bando, ma anche attraverso l’utilizzo dei social network.
L’evento, oltre ad essere un momento importante di riflessione e di studio, si inserisce nell’ambito delle iniziative che i Comuni di Campello e Spoleto portano avanti al fine di promuovere il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-764 d.c.)” di recente iscritto nelle liste dei Beni Patrimonio dell’Umanità Unesco.

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