Il progetto "Cristina di Svezia" a Spoleto. Successo per il Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli" - Tuttoggi.info

Il progetto “Cristina di Svezia” a Spoleto. Successo per il Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli”

Redazione

Il progetto “Cristina di Svezia” a Spoleto. Successo per il Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli”

Gio, 15/03/2012 - 11:13

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Nuovo successo europeo del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A.Belli”. Si è avuta infatti oggi conferma ufficiale da parte dell’Unione Europea – EACEA (Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura) dell’approvazione, nell’ambito dello “Strand 1.2.1” cooperazione culturale, del progetto Cristina di Svezia, L'Europea di cui l’Istituzione musicale umbra è partner operativo unitamente all’Istituto Francese di Svezia, alla Barock Akademie di Vienna e al Royal Festivals di Stoccolma (Festival Musicale del Palazzo Reale di Stoccolma).

Il progetto ha come scopo quello di esaltare la figura della celebre Regina Cristina di Svezia. Donna complessa, interiormente ricca e di grande personalità che ha avuto due grandi passioni: la Cultura e la Pace. E nel segno della cultura il progetto europeo si articolerà con concerti e conferenze a Stoccolma, Spoleto e Vienna. Perché Spoleto? Spoleto città di cultura, ma anche città sede del Teatro Lirico Sperimentale. L’Istituzione umbra, ormai molto conosciuta a livello europeo, ha infatti sottoscritto nel 2009 un protocollo d’intesa con il Festival Musicale del Palazzo Reale di Stoccolma, uno dei partner del progetto. L’accordo prevede tra l’altro l’instaurarsi di collaborazioni artistiche, tra cui quella riguardante il riconoscimento, da parte dell’UNESCO, della musica quale patrimonio dell’umanità. Il Teatro Lirico Sperimentale ha infatti già partecipato ad una prima conferenza europea svoltasi al Palazzo Reale di Stoccolma.

Il Progetto approvato è un ulteriore riconoscimento per la struttura del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”, che ormai opera in modo sistematico a livello internazionale con collaborazioni e azioni culturali ad ampio raggio: dal Sudafrica alla Russia, dal Giappone alla Cina, dal Canada agli Stati Uniti d’America. Una conferma anche per la struttura operativa dell’Istituzione musicale che in circa 12 anni è riuscita ad ottenere dall’Unione Europea l’approvazione diretta di ben tre progetti (Premio Caleidoscopio; Progetto Bach/Berio “L’arte della fuga” – partner Conservatorio di Torino, Conservatorio Nazionale di Lione, Guildhall School di Londra, Accademia Musicale di Leipzig, Conservatorio Reale de L’Aia; Progetto “Il Barbiere di Siviglia” – partner Teatro di Maribor, New Bulgarian University, Magyar Allami Operhaz, Panstwowa Opera Baltycka, Opera di Bucharest).

A margine di questa notizia, ma non solo – in quanto nell’ambito dell’elaborazione progettuale è stato evidenziato – è opportuno ricordare che Spoleto accolse nel 1655 la Regina Cristina con grandi festeggiamenti e con lo sfarzo che l’autorevole personaggio meritava; sfarzo degno di una città, allora conosciuta per la sua magnificenza da Galeazzo Gualdo Priorato, biografo della regina: “Città illustre, & abbondante d’ogni cosa, situata in capo della pianura verso Oriente parte a piè de’ monti, & in maggior parte su i monti stessi. Fu già stanza de’ Principi Longobardi, & hora è fra le più cospicue della Provincia dell’Umbria.” Galeazzo Gualdo Priorato, nella “Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia” (1656), continua nel descrivere minuziosamente l’entrata a Spoleto di Cristina: “Per la strada nella Città erano stati eretti diversi archi trionfali, tutti abbelliti di figure, inscrittioni, & altre spiritose imprese. Tra gli archi sodetti il più riguardevole era quello risarcito sopra una porta antica della Città, ove oltre all’inscrittione postavi in honore della Regina, n’era un’altra, che alludeva al luogo, dove Annibale Cartaginese doppo la vittoria riportata al Trasimeno, volendosi avanzar a Roma restò fugato; per lo che la medesima porta ritiene ancora il nome di porta della fuga.”

L’accoglienza di Spoleto fu formidabile da quanto si legge nella biografia citata; non potevano mancare il teatro, la musica e le arti, che già caratterizzavano la città: “Passò la Regina per la Piazza, ch’era stata ridotta in forma di teatro. Il recinto de’ portici laterali veniva chiuso da due portoni, in ciascuno de’ quali erano inscrittioni, imprese, e figure di buon gusto. Questo teatro fu fatto a spese de’ Gentilhuomini della Città incitati dall’esempio generoso del Cardinale, che fu il primo nel contribuire a tal’opera…La medesima sera di Mercordì si degnò Sua Maestà di honorare il Palazzo Publico, & ivi sentire un’opera in musica recitata da alcuni giovani nobili di quella Città, con diverse machine, e mutationi di Scene”.

Anche quindi nel ricordo di quelle giornate vissute da Spoleto del 1655, il Teatro Lirico Sperimentale parteciperà operativamente alla realizzazione del progetto europeo (a settembre 2012 si terrà una prima riunione operativa a Stoccolma dello staff). L’auspicio dell’Istituzione musicale umbra è anche quello di inaugurare per l’occasione l’avvenuto restauro dei preziosi arazzi provenienti dall’ eredità di Cristina di Svezia, acquistati prima dai Marchesi Collicola e passati poi di proprietà del Comune di Spoleto e per i quali l’Amministrazione Comunale cittadina, avendo già in possesso le relative schede preliminari di restauro, è alla ricerca delle risorse necessarie.

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