Festival di Spoleto, presentato il progetto di recupero di 3mila costumi di scena - Tuttoggi.info

Festival di Spoleto, presentato il progetto di recupero di 3mila costumi di scena

Carlo Vantaggioli

Festival di Spoleto, presentato il progetto di recupero di 3mila costumi di scena

Mar, 09/11/2021 - 15:51

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Un percorso teatrale lungo 65 anni: esposti gli abiti di scena custoditi dagli archivi del Festival. E intanto a Natale concerto con Nicola Piovani | Foto e video

Si è svolto stamattina, alla presenza del sindaco di Spoleto Andrea Sisti, della direttrice artistica del Festival Monique Veaute, della direttrice amministrativa e organizzativa del Festival Paola Macchi, di Danilo Chiodetti (assessore per la valorizzazione delle culture, della qualità e della bellezza della città e del territorio) e della Vicepresidente del Consiglio Comunale, Maura Coltorti, l’incontro organizzato dal Festival dei Due Mondi per presentare alla stampa i costumi e gli abiti di scena riportati alla luce dal notevole lavoro di ricerca realizzato in questi mesi negli archivi della Fondazione.
L’importanza e il valore del patrimonio della Fondazione nonché del progetto di recupero, fortemente voluto dalla direttrice artistica Monique Veaute, ha già avuto una prima anticipazione durante la 64ma edizione del Festival dei Due Mondi grazie alla mostra Frammenti di un percorso teatrale a cura di Piero Maccarinelli con la collaborazione e l’impulso organizzativo di Monica Trevisani.

Il lavoro di catalogazione

Nei mesi successivi il lavoro di recupero e inventario ha permesso di catalogare ogni abito e risalire allo spettacolo di appartenenza. Ad oggi, sono stati catalogati circa 3.000 costumi che abbracciano un arco temporale dai primi anni ’60 agli anni 2000. Fra i gioielli riportati a nuova vita si segnalano, tra gli altri, l’abito che Rudolf Nureyev indossò nel 1964 nello spettacolo Raymonda, i costumi del Boris Godunov del 1971, di Les contes d’Hoffmann del 1989, Amahl e i visitatori notturni del 1996.
Un lavoro complesso se si considera che soltanto il 40% degli abiti era corredato di un’etichetta che ne indicasse i dettagli, sul 30% era invece riportato unicamente il nome dell’artista che lo aveva indossato, mentre il restante 30% era privo di qualsiasi indicazione.
La catalogazione è stata in buona parte possibile grazie alla memoria e alla conoscenza da parte del personale del Festival di ciascuna opera, della storia e degli stili degli artisti coinvolti.

Il lavoro di pulizia, classificazione e archiviazione è stato realizzato grazie alla collaborazione della sarta Francesca Persichini (per la ricomposizione dei costumi in ogni loro parte), Michele Mosca ed Eugenio Patrizi (per il lavoro di pulizia delle opere e sistemazione degli spazi), coordinato da Monica Trevisani.

Tornano le mostre

In attesa che tutti i costumi diventino accessibili al pubblico e che si realizzi il progetto di Museo dell’effimero che possa accogliere il patrimonio storico del Festival, come annunciato dalla direttrice Monique Veaute, la Fondazione Festival dei Due Mondi ha deciso di riaprire gratuitamente, a partire da mercoledì 8 dicembre 2021 la mostra Frammenti di un percorso teatrale in occasione delle festività natalizie; una selezione dei costumi sarà esposta in alcuni alberghi di Spoleto, proprio per suggellare il rapporto tra la città e il suo Festival. Tra gli abiti esposti quelli di Antigone e Hänsel e Gretel del 1988, Ariadne auf Naxos del 1984 e Guerra e Pace del 199

Nella mostra a Palazzo Collicola si potranno ancora ammirare gli abiti del Naso di Šostakovič e del Duca d’Alba, realizzati a Spoleto rispettivamente nel 1995 e nel 1992; i costumi de Les contes d’Hoffmann, del 1989, affiancati da un fondalino realizzato all’epoca dalla scenografia Mattei di Roma e riadattato a Spoleto da Anna Valentini e da Moreno Bizzarri, scenografo del Festival che ne ha curato l’attuale restauro.
Oltre alla sezione dedicata ai costumi d’epoca, la mostra ha dato risalto al lavoro delle maestranze che col Festival hanno collaborato in anni recenti, esponendo i costumi di alcune fra le opere prodotte dal Festival negli ultimi dieci anni (Gogo No Eiko, Amelia al ballo e Le nozze di Figaro). Firmati dal costumista Maurizio Galante, gli abiti esposti sono stati realizzati dalla sartoria del Festival. A completare il percorso espositivo una selezione di fotografie d’epoca che raccontano momenti del Festival e della vita culturale della città.

Natale con il Festival e Piovani

Sempre tra le iniziative del Festival dei Due Mondi a dicembre, giovedì 23 dicembre il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti alle ore 20.30 ospita il concerto del pianista, compositore e direttore Nicola Piovani, che a Spoleto presenta La musica è pericolosa.

L’autore premio Oscar nel 1999 per le musiche del film La vita è bella di Roberto Benigni, si esibisce con il suo ensemble alternando brani inediti e nuovi arrangiamenti delle sue più note composizioni, uno spettacolo non solo di parole e musica, ma anche di immagini di film e di grandi artisti come Milo Manara che hanno tratto ispirazione dalle partiture di Piovani.

Un inno alla musica perché le canzoni vivono nell’aria, attraversano la nostra vita, abitano i nostri sogni. Il segno che una canzone lascia nel tempo è qualcosa che sfugge all’analisi critica, “una delle testimonianze più irrazionale e convincenti dell’essenza del soprannaturale” per dirla alla Piovani.

Lo accompagnano sul palcoscenico Marina Cesari al sax e clarinetto, Pasquale Filastò al violoncello, chitarra e mandoloncello, Ivan Gambini alla batteria e alle percussioni, Marco Loddo al contrabbasso e Sergio Colicchio alle tastiere e alla fisarmonica.
Una serata di grande musica per augurare buone feste alla città e al pubblico del Festival.

Le idee del sindaco Sisti sullo sviluppo del Festival

Casualmente c’è una nuova dirigenza alla Fondazione Festival…”, questo l’esordio del sindaco Andrea Sisti che al termine della visita odierna rinnova la sua idea di gestione della Fondazione già espressa in altre occasioni.

C’è un nuovo sindaco arrivato dopo un evento traumatico, ma proprio gli eventi traumatici servono a fare qualcosa di diversoaggiunge il primo cittadino- e la visita alla mostra di Palazzo Collicola è stato un assaggio di quello che abbiamo. Questo è un grande patrimonio della città e della Fondazione ma che non è ricompreso tra le attività previste per Statuto dalla Fondazione. Il primo atto dunque e rivedere la missione della Fondazione“.

Ancora una volta viene chiesto ai protagonisti della Fondazione, il sindaco Sisti, Monique Veaute e Paola Macchi, se non sia il caso di rimettere le mani al progetto della scuola di scenotecnica e sartoria più volte evocate nel corso degli anni e già tra i programmi del compianto sindaco Fabrizio Cardarelli e dell’allora assessore alla cultura, lo scenografo Gianni Quaranta.

Le sarte, le maestranze, che oggi noi abbiamo a disposizione- risponde il sindaco– debbono poter tramandare questo patrimonio, ma per farlo dobbiamo fare una scuola. Una scuola che apriamo a tutto il mondo. Questa è la vera risorsa su cui lavorare e verso cui far convergere fondi comunitari destinati appositamente a questi scopi. Poi troveremo il modo anche di sperimentare e costruire qualche manifatturaaggiunge Sisti rivolto a Monique Veautedestinato a qualche evento fatto dai ragazzi della scuola. Un po quello che accade al Teatro Lirico Sperimentale. Con quello che c’è qui non saranno certo 20 ore di lezione, visto che poi abbiamo anche le sarte a disposizione. Costruire una vera Accademia partendo da questa realtà”.

Aspettando il Festival:

per Natale riapre la mostra Frammenti di un percorso teatrale. La mostra sarà ad ingresso libero

I biglietti da 10 a 30 € per il concerto di Nicola Piovani sono in vendita da mercoledì 10 novembre su:

www.festivaldispoleto.com

Foto e video: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)

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