Consorzio Bonificazione Umbra torna a Palazzo Leti-Sansi: "In centro si vive e lavora meglio" - foto TO® - Tuttoggi.info

Consorzio Bonificazione Umbra torna a Palazzo Leti-Sansi: “In centro si vive e lavora meglio” – foto TO®

Redazione

Consorzio Bonificazione Umbra torna a Palazzo Leti-Sansi: “In centro si vive e lavora meglio” – foto TO®

Lun, 23/04/2012 - 15:06

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Jacopo Brugalossi

Il Consorzio della Bonificazione Umbra si riappropria finalmente della sua storica sede di Palazzo Leti-Sansi, a pochi passi da Piazza del Mercato, nel cuore di Spoleto. Lo fa dopo 15 anni di “esilio” forzato a Ponte Bari a causa dei danni strutturali che il terremoto dell’autunno 1997 causò al palazzo seicentesco. Il presidente Ugo Giannantoni, il suo vice Orlando Settimi e la direttrice Candia Marcucci hanno tenuto stamani un incontro con la stampa per illustrare i dettagli del “ritorno a casa”. Si svolgerà invece il 3 maggio l’incontro aperto alla cittadinanza che ufficializzerà il reinsediamento, e che i vertici del Consorzio sperano si trasformi in una vera e propria festa cittadina.

Il recupero – Grazie a 6 milioni di euro di fondi pubblici per la ricostruzione post sisma sono stati già resi completamente fruibili 3800 metri quadrati, tra piano nobile (la parte che verrà occupata dagli uffici del Consorzio), mezzanini, scantinati e sottotetto. La ristrutturazione ha interessato soprattutto l’edificio principale, meno l’edilizia minore (la parti del palazzo annesse successivamente all’edificio originario), che comunque è stata resa sicura dal punto di vista sismico. Inoltre, alcuni locali ospitano già gli uffici del Rotary, il Consorzio Olio Dop e privati cittadini.

Vivere in centro si può – “Non abbiamo mai avuto dubbi che un giorno saremmo rientrati a casa – ha affermato il presidente del Consorzio Giannantoni. – Era una nostra convinzione, così come siamo convinti che al centro storico si viva e lavori meglio. Alle perplessità dei cittadini e dei dipendenti abbiamo risposto che la mobilità alternativa ci da una grossa mano, specialmente una volta completato il primo stralcio, e che non deve rappresentare un problema parcheggiare alla Spoletosfera, dove saranno posteggiati i nostri mezzi, e fare dieci minuti a piedi per arrivare agli uffici. Il CBU è patrimonio di Spoleto, ed è giusto che sia situato nel centro storico”. Sono 20 le persone che fisicamente torneranno a lavorare a Palazzo Leti-Sansi. A Ponte Bari, comunque, rimarranno l’officina e un magazzino con le attrezzature, oltre forse – il presidente non l’ha escluso – ad uno sportello aperto al pubblico limitatamente a certi orari.

Consorzio “virtuoso” – Con una competenza territoriale di 13 Comuni e 120 mila ettari di estensione, il Consorzio della Bonificazione Umbra si occupa della manutenzione e della sicurezza idrica di 170 km di corsi d’acqua. A questo proposito, il 4 maggio prossimo verrà presentato il Piano di Bonifica: un documento che, partendo dalla mappatura del rischio idraulico dei corsi d’acqua, detta le linee di intervento sul territorio per un periodo che va dai 5 ai 30 anni a venire, per un importo economico di centinaia di milioni di euro. “Il nostro è un ente virtuoso – ha tenuto a precisare il presidente Giannantoni – perché a fronte di riscossioni stimabili in circa 15 milioni di euro ne ha investiti sul territorio di competenza, nel corso degli anni, oltre 60. Inoltre – ha proseguito – è un ente che a fiscalità diretta, che quindi deve mantenere alta l’efficienza operativa”.

“Invito” alla VUS – In tema di rivitalizzazione del centro storico, il CBU spera di essere d’“esempio” per altre realtà economiche e produttive cittadine. Il recente episodio dell’interruzione dell’appalto per la riqualificazione di Palazzo Martorelli-Orsini, che nell’idea dell’amministrazione comunale avrebbe dovuto ospitare gli uffici della VUS, pone però dei seri dubbi sull’effettiva possibilità di rilancio di Spoleto alta. L’assist proprio alla VUS, inaspettato, lo da proprio il Consorzio di Bonificazione. “Nonostante la ristrutturazione del Leti-Sansi non sia terminata – ha affermato la dottoressa Marcucci – ci sono già 2 piani attualmente inutilizzati ma completamente fruibili, con uno spazio di circa 6-700 metri quadrati. Forse alla VUS potrebbero interessare”. Per ora è solo un “pour parler”, ma chissà che il seicentesco palazzo di Via Arco di Druso non diventi a breve anche la casa della Valle Umbra Servizi.

© Riproduzione riservata

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