Di questi tempi ad andare il consiglio comunale c’è rischio di assistere a quelle scenette che si vedono spesso a Monetcitorio e Palazzo Madama. Con il vantaggio che si può entrare liberamente, senza il passi di questo o quel parlamentare. Ma andiamo con ordine, per raccontare un’altra giornata a tinte scure per l’assemblea spoletina. Oggi si doveva votare la procedura per avviare la verifica sulla incompatibilità di Carlo Calandri, il malcapitato imprenditore che negli ultimi mesi aveva dovuto cedere il controllo della sua azienda principale. Ma il consigliere della Margherita di azioni ne ha anche su un’altra piccola società che non è sfuggita al controllo del cosnigliere anneista Wolfgang Berneli che, spalleggiato da Giancarlo Mercatelli (FI), ha intrapreso una nuova battaglia. Salvo oggi pomeriggio, una volta ascoltata la relazione del segretario comunale che confermava la compatibilità di Calandri allo scranno del consiglio, votare a favore per la non procedibilità. Con Berbelli hanno votato altri 18 consiglieri, tre si sono astenuti mentre Calabresi (Pdci) ha votato contro. L’imputato, per ragioni di opportunità, è rimasto fuori dall’aula. Dove oggi pomeriggio si sono rivisti i consiglieri della Margherita che hanno sospeso lo sciopero che avevano avviato dopo le ormai risapute nomine di Brunini agli Icrb. Il capogruppo non ha mancato di bacchettare il primo cittadino, avvertendolo che non saranno più accettati ulteriori, simili comportamenti. Insomma, vogliamoci bene. Di nominare il capogruppo del Pd non se ne è parlato, in attesa, probabilmente, della nomina del segretario comunale. Ma il più bello doveva ancora avveire. E l’occasione l’ha fornita la mozione presentata ancora una volta da Bernelli con la quale chiedeva una azione al fine di veder aumentata la dotazione organica delle forze dell’ordine. Le giustificazioni addotte però non hanno trovato sponda fra i consiglieri del centro sinistra. Enzo Alleori (socialisti riformisti) c’è andato giù pesante, accusando il collega di An di aver dipinto la città come un ovo di criminali e terroristi. Apriti cielo. L’anneista, che è anche un agente del corpo della forestale, ha perso le staffe e ha cominciato a strillare all’indirizzo di Alleori. Nessuna parolaccia, sia chiaro, ma il tono della discussione, ha ben presto convinto il presidente Castellana a sospendere la seduta. Giusto il tempo per un sorso d’acqua dopo tanti strilli. E’ proprio vero, a Spoleto c’è bisogno di più carabinieri. Sì, da tener a presidio del cosniglio comuale!
Passati 10’, Castellana ha rifatto l’appello, ma….oplà, ormai mancava il numero legale. La maggior parte aveva guadagnato l’uscita e se ne era tornato in famiglia.
Si replica la prossima settimana.
(C.C.)