E’ stato sorpreso con 2.500 euro in contanti nascosti sotto il tappetino dell’auto – un’utilitaria sospetta fermata lungo la E45 – mentre indosso aveva collane, braccialetti, orecchini in oro (per un peso di circa 200 grammi) e un orologio con cassa anch’essa in oro, beni che sul mercato illegale avrebbero fruttato circa 15.000 euro.
L’uomo – un 30enne italiano – è stato controllato all’altezza di Sansepolcro dai carabinieri, ai quali non ha saputo né voluto dare una valida giustificazione sulla sua presenza in zona e perché avesse con sé quel ricco bottino. Nonostante la mancanza di collaborazione da parte del fermato, però, i militari sono comunque riusciti a ricostruire il tragitto del veicolo, fermatosi nelle province di Cesena e Ravenna, guarda caso dove erano appena stati truffati due anziani pensionati con la tecnica del “finto carabiniere”.
Le vittime del raggiro, due anziani vedovi senza assistenza familiare, erano stati contattati telefonicamente proprio dal 30enne. Questo, spacciandosi per un carabiniere, aveva fatto credere a entrambi come i loro figli fossero stati coinvolti in un incidente e arrestati. Per la loro immediata liberazione – così funzione la truffa – sarebbe stato necessario pagare una cauzione. Gli anziani, creduta la storiella, avevano consegnato tutti i loro soldi e oggetti di valore, pensando così di aiutare i rispettivi figli.
Il 30enne è stato denunciato in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria. Le forze dell’ordine ricordano che in Italia non esiste alcuna procedura che preveda il pagamento di una cauzione per liberare una persona arrestata. E oltretutto nessun ufficiale di polizia è autorizzato a richiedere denaro. I carabinieri invitano tutti, in particolare gli anziani, a prestare massima attenzione a chiamate sospette e a contattare i militari in casi simili.