Le strategie cliniche aziendali di prevenzione del tromboembolismo venoso (Tev) in ortopedia saranno il tema dell'importante giornata di studio promossa dall'Asl n. 3 dell'Umbria in programma giovedì 16 settembre 2010, a partire dalle ore 15, presso la Sala Alesini del Nuovo Ospedale San Giovanni Battista di Foligno. Dopo il saluto del Direttore Generale dell'Asl n. 3 dell'Umbria, Maria Gigliola Rosignoli sono previsti gli interventi del dottor Otello Flaminio Flamini, Responsabile del Servizio aziendale di Angiologia, della dottoressa Esmeralda Filippucci, Dirigente Medico del Servizio di Angiologia dell'Ospedale di Foligno e della dottoressa Francesca Gori, Responsabile Qualità e Accreditamento della Direzione Generale dell'Azienda. Al termine inizierà la discussione sugli importanti temi trattati. La malattia tromboembolica venosa o tromboembolismo venoso (TEV) è una delle patologie più comuni del sistema circolatorio. Nei paesi occidentali si calcola sia la terza malattia cardiovascolare più comune,dopo la cardiopatia ischemica e l'ictus, con un caso ogni 1.000 abitanti. Uno dei maggiori fattori di rischio per la malattia tromboembolica venosa o tromboembolismo venoso (TEV) è rappresentato appunto dagli interventi di ortopedia cosiddetti ‘maggiori', come protesi d'anca (70mila all'anno in Italia), chirurgia maggiore del ginocchio (76mila) e fratture della testa del femore (56mila).