Un folto pubblico di agricoltori, di ospiti e di amministratori ha caratterizzato l’assemblea elettiva regionale della Cia dell’Umbria, svoltasi a Perugia mercoledì 12 febbraio. Dopo il saluto del sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, il presidente regionale della Cia, Domenico Brugnoni, ha tracciato nella sua relazione un quadro molto nitido della situazione attuale dell’agricoltura. “Gli agricoltori – ha detto, tra l’altro, Brugnoni – possono e vogliono dare un contributo decisivo non solo per superare questo momento di grande difficoltà, ma anche per fornire un’impronta di qualità alla tanto auspicata ripresa economica ed una risposta concreta alla domanda di nuova e stabile occupazione per i giovani.” Secondo il presidente regionale della Cia “emerge, ogni giorno più distintamente, come ci sia bisogno di più agricoltura sia per nutrire il mondo sia per la salvaguardia dell’ambiente, del territorio, della biodiversità e del paesaggio”. Brugnoni ha, quindi, indicato le proposte concrete e gli impegni di lavoro che caratterizzeranno l’attività dell’Organizzazione agricola nei prossimi anni, in primo luogo quelli volti a rendere pienamente rispondenti alle esigenze del mondo agricolo le azioni ed i sostegni previsti dalla Pac 2014/2020 ed in particolare quelli per lo sviluppo rurale. Nel suo intervento la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha detto, tra l’altro, rivolgendosi agli agricoltori: “dobbiamo, insieme, saper cogliere le opportunità che deriveranno dalla futura programmazione dei fondi comunitari e, attraverso il nuovo Piano di sviluppo rurale, definire gli obiettivi strategici che vogliamo perseguire, consapevoli che si deve con coraggio saper guardare al futuro.” Dopo un ampio dibattito i lavori dell’assemblea sono stati conclusi dal vicepresidente nazionale vicario della Cia, Dino Scanavino, che ha messo l’accento sulla necessità che la politica e la pubblica amministrazione voltino decisamente pagina nei confronti dell’agricoltura. A giudizio di Scanavino, gli imprenditori agricoli non possono più tollerare una burocrazia sempre più opprimente, diventata ormai un insopportabile e pesante fardello per gli agricoltori. In questo senso il vicepresidente della Cia ha proposto azioni concrete come l’istituzione di una banca dati unica per l’agricoltura ed un unico referente per i controlli. “Oggi – ha detto Scanavino – può capitare che un’azienda agricola sia controllata da oltre dieci enti diversi”. Per il vicepresidente la politica nazionale deve cambiare atteggiamento verso il settore agricolo “i cui gravi problemi continuano ad essere trattati con sufficienza e senza incisività quando, al contrario, dovrebbe essere considerato centrale per uno sviluppo equilibrato e per una efficace ripresa economica del Paese.” Infine l’assemblea ha proceduto all’elezione degli Organi e dei delegati all’assemblea nazionale in programma a Roma tra un paio di settimane. Alla carica di presidente è stato confermato, all’unanimità, Domenico Brugnoni; vicepresidente è stato eletto Giovanni Dubini, imprenditore vitivinicolo di Orvieto.
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