Si fa un gran parlare in questi giorni della vicenda relativa all’inserimento, all’interno del locale che ospitava il bar storico del Teatro Nuovo Menotti, di una uscita del nuovo percorso di mobilità alternativa. Una notizia che in realtà è già nota ai più, visto che già a inizio luglio il Comune aveva annunciato l’operazione e che i lavori vanno avanti da quasi due mesi. Tuttavia nelle ultime ore è tornato a farsi molto vivo l’interesse del Movimento 5 Stelle, che tramite un video pubblicato su youtube denuncia pubblicamente il secondo “buco” a Spoleto, dopo quello di bilancio.
Molte le domande che i grillini pongono a se stessi e alla collettività: dal perché pezzi di decorazione della sala siano presenti fra i calcinacci del cantiere ai possibili problemi di acustica che deriverebbero dall’utilizzo dell’ascensore.
Di seguito il testo del comunicato: In questi giorni, oltre all’ormai famigerato buco di bilancio, ci sono altri buchi che stanno rovinando la città di Spoleto. In questo caso ci riferiamo a quelli della Mobilità Alternativa e in particolare a quello che uscirà all’interno del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, sconquassando nuovamente il NOSTRO Teatro a soli 6 anni dalla riapertura e a valle di una importante (e costosa) opera di restauro a nostro giudizio inopportuna, inutile e dannosa. Un gioiello architettonico risalente al 1864, famoso per essere stato palcoscenico di innumerevoli rappresentazioni di rilevanza mondiale, con i suoi ottocento posti, rappresenta il più grande teatro all’italiana dell’Umbria e, particolare fondamentale, con una straordinaria acustica della sala. Ecco, il nostro primo dubbio è se, a causa di questi lavori e dell’ingresso dell’ascensore posizionato all’interno del foyer, i motori e la gente che salirà in superficie di continuo possano rovinare o interferire con l’acustica del teatro e se tutto questo sia compatibile con gli spettacoli di prosa e di lirica, per esempio, che si svolgeranno in futuro sul palco. Politici e progettisti avranno valutato tutto ciò? Al di là dei pezzi di carta bollata, purtroppo, ce ne potremo realmente rendere conto solo a lavori ultimati e le varie compagnie, con i loro registi e direttori d’orchestra, potranno valutare nuovamente l’acustica. Queste poche righe fanno da prefazione al video che segue che non ha bisogno né di presentazioni né di commenti perché ci mostra come, per l’ennesima volta, i nostri amministratori, con il loro comportamento irresponsabile, non solo sperperano i nostri soldi inutilmente, ma si arrogano anche il diritto di distruggere vergognosamente e senza rendere consapevoli i cittadini un pezzo della nostra storia e della nostra cultura.