E’ imminente la data del parto per il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”: venerdì si inaugura a Spoleto la 67ma Stagione Lirica Sperimentale 2013, con un lavoro di teatro musicale che prevede il primo parto in diretta di una cantante, ma anche i primi vagiti del nascituro .
Tutti gli spettatori potranno udire in diretta la voce del bambino dal ventre materno che colloquia con la mamma nell’originalissimo testo teatrale firmato da Antonio Tarantino e Valerio Sannicandro. Un dialogo degno di nota tra madre e nascituro che il pubblico potrà scoprire in anteprima assoluta venerdì alle ore 20.30 presso il Teatro del Complesso monumentale di San Nicolò, con repliche sabato 14 (ore 20.30) e domenica 15 (alle 17.00).
“In Doglie interpreto una madre in preda ad una sorta di ‘disperazione comica’, enfatizzata dalla scelta del dialetto napoletano, alle prese con un bambino saputello che le rivendica in continuazione la botta d’amore che lo ha generato nove mesi prima”, racconta Chiara Margarito, vincitrice della 67ma edizione del concorso europeo di canto indetto dallo Sperimentale. “Non sono un’attrice ma con questo ruolo ho avuto modo di confrontarmi con professionalità elevatissime, da Marco Angius a Sandra De Falco e Roberto Crea che mi hanno aiutato tantissimo ad affrontare una realtà inerente a quella alla mia attività di cantante”.
Interpreti con capacità di certo maieutiche saranno il direttore Marco Angius, la regista Sandra De Falco, lo scenografo e costumista Roberto Crea. “Partorirà” in scena, il soprano Chiara Margarito con tutta la drammaticità del caso. A supportarla, una sorella di certo affascinante ma sembra piuttosto superficiale: il mezzosoprano Chiara Osella , il tutto sotto la vigile supervisione di un medico Marco Rencinai, che da quanto trapela sembra essere incline ad anamnesi con domande piuttosto imbarazzanti.
Il compositore Valerio Sannicandro, tra i più accreditai autori musicali della nuova generazione, visto il libretto fornito dal celebre drammaturgo Antonio Tarantino, che la definisce essere un'operina morale (entrambi potranno essere interrogati dal pubblico e dai giornalisti venerdì alle ore 17,30 presso la sala riunioni sempre del Complesso di San Nicolò – ingresso libero) non ha potuto che intitolare il lavoro musicale da lui svolto “Doglie”; anche se il titolo del testo letterario di Tarantino era più rassicurante “Non è che un piccolo problema”. In effetti le doglie, seppur intense, sono da millenni superate e si stemperano felicemente nella nascita. Le prove, rigorosamente a porte chiuse si dice anche per problemi forse sanitari, ma noi riteniamo musicali, non permettono di capire altro. Di certo sarà interessante scoprire cosa accade in quegli attimi prolungati del termine della gravidanza. Sannicandro recupera come egli stesso scrive “elementi della tradizione vocale quali il pianto (madrigalismo)” che ben si addicono all’argomento. La visionarietà poetica di Tarantino (molti ricorderanno l'intensità delle sue piece teatrali dal titolo “Quattro atti profani”, “Stabat Mater”, “Passione secondo Giovanni”, “Vespro della Beata Vergine”, “Lustrini” ) faranno il resto e compongono un atto unico denso di emozioni e di sonorità innovative. Ma anche di parola; recitato e canto.
La serata, intitolata Opera Nova, oltre a Doglie Operina Morale comprende un’altra pièce. Un colloquio tra trapassati, seppur nobili e mitologici: “Euridice e Orfeo” dove il celebre mito viene reinterpretato dal compositore Mario Guido Scappucci e dall’originale librettista Gino Nappo in modo suggestivo. Ormai trapassata, Euridice la protagonista femminile (interpretata da Francesca Biliotti e Chiara Margarito) è il ruolo di guida nell’azione. L’opera rappresenta la proiezione psicologica del mondo interiore della protagonista che, riordinando progressivamente i propri ricordi, giunge alla consapevolezza del suo stato di trapassata. È soltanto in un secondo momento che Orfeo (interpretato da Edoardo Milletti) si definisce come personaggio autonomo e può cominciare un vero dialogo con Euridice.
La direzione è ancora affidata a Marco Angius, vero esperto di musica contemporanea e impegnato subito dopo Spoleto alla Biennale Musica di Venezia in un lavoro di Salvatore Sciarrino, mentre la regia a Giorgio Bongiovanni artista di comprovata esperienza che esalta le intenzioni degli autori accentuando nella scena le ombre, le trasparenze e l’atmosfera rarefatta della partitura.
Tra la nascita in diretta e la morte interiore, la serata inaugurale dello “Sperimentale” di Spoleto si presenta ancora una volta come un’ occasione unica e originale per il teatro musicale del nostro tempo in linea con la programmazione delle Stagioni degli ultimi anni: innovazione e tradizione. Seguiranno infatti, “Tosca” di Giacomo Puccini, gli intermezzi del ‘700 “Grilletta e Porsugnacco”, Lieder e Lieder e “Così fan tutte” workshop sull’opera mozartiana.