Mancava da qualche tempo il contatto con i concerti dal vivo e il classico balletto fisico del Barbone di Siviglia con la tastiera.
Cosa potrebbe mai legare musicalmente I Tre Porcellini, Lelio Luttazzi, Frank Zappa, King Crimson, Goldrake, La Gazza Ladra e magari La Pantera Rosa? Sorprendentemente si tratta di uno dei Bis suonato da Stefano Bollani, dopo l’attesa esibizione in Piano Solo all’Arena Santa Giuliana per Umbria Jazz 50, ieri sera 8 luglio.
E si badi bene, della lista vertiginosa sopra detta, ci siamo anche dimenticati qualcosa perchè alla fine saranno una decina i riferimenti musicali suggeriti random dal pubblico per l’esecuzione del bis, come specificamente richiesto dallo stesso Bollani. “A questo punto del concerto non so mai che suonare e allora ditemi voi che volete…”, butta li con nonchalanche il virtuoso pianista milanese, mentre prende appunti con taccuino e lapis.
E il pubblico in pieno delirio tira fuori l’impossibile per vedere di nascosto (nella penombra della platea) l’effetto che fa.
E il virtuoso scapigliato non delude, attaccando una improvvisazione diremmo assurda quanto piaciona e tecnicamente inappuntabile su tutta l’annotazione presa a verbale.
Il pubblico non smette di ridere, applaudire ed entusiasmarsi, mentre esce fuori prepotentemente il talento inesauribile di questo artista ultimamente troppo lontano dalla tastiera da concerto.
Di Bollani sappiamo ormai tutto perchè lui stesso non si risparmia come scrittore, attore teatrale, umorista e showman televisivo, con l’inseparabile moglie Valentina Cenni (duetteranno anche a Perugia), e appuntamenti mediatici vari. Mancava invece da qualche tempo il contatto con i concerti dal vivo e il classico balletto fisico del Barbone di Siviglia con la tastiera del pianoforte. Qualcosa al limite del consentito dalle leggi vigenti.
Lo abbiamo scritto altre volte, ma Stefano Bollani da il meglio di se quando fa “Bollani”. Come quando, ad un pubblico che per un momento abbocca alla fandonia, il musicista racconta di un famoso autore televisivo, celebre per scrivere le chiusure (sfumature) di brani famosi che per motivi di tempo vanno chiusi anticipatamente, tal Oliver Ending (per info, consultare il traduttore Google).
La frescaccia ovviamente si scopre al primo esempio di chiusura di un brano di Bach. Ma come diceva il noto cantautore, “Un giocatore lo vedi dal coraggio. Dall’altruismo e dalla fantasia.” E in questo Bollani non ha difetti come il famoso claim della Toyota: Bollani zero difetti!
Molto apprezzata dai presenti la dedica a Carlo Pagnotta in occasione del traguardo dei 90 anni con un brano significativo come All The Things You Are di Ella Fitzgerald.
Il concerto in se è sembrato il nuovo capitolo della rinnovata sfida tra l’artista multimediale e il virtuoso talento, inarrestabile, del pianista noto in ogni dove. Scrostiamo la ruggine esecutiva e poi si vedrà.
Una sorta di training autogeno impostato sul canone dell’improvvisazione e sulle citazioni colte, come quando infila senza battere ciglio Luglio, agosto, settembre (nero) da Arbeit macht frei degli Area, per non dimenticare mai da dove si viene e dove si va. E dunque bentornato Stefano Bollani. Ammesso che se ne sia mai andato…
Le sinfonie dedicate a Clint
Nella seconda parte della serata il pubblico del Santa Giuliana apprezza calorosamente la nuova proposta di Kyle Eastwood, ottimo e competente musicista figlio di Clint che a Perugia è già venuto nel 2017.
Si sa che babbo Clint è notoriamente un jazz fan e al jazz ha dedicato un grande film, Bird, sulla vita di Charlie Parker (oltre ad aver firmato uno dei sette documentari curati da Martin Scorsese sul blues) ed ha usato molto spesso il jazz come colonna sonora dei suoi lavori. Nessun dubbio quindi sul fatto che abbia fortemente incoraggiato Kyle a prendere la strada del jazzman professionista e sviluppare il suo talento.
Dopo un inizio come bassista elettrico nelle band giovanili di R&B, ascoltando in casa molti dischi jazz e frequentando con il padre i grandi festival come Monterey (con il privilegio di poter passare con lui nel backstage e conoscere personalmente i musicisti) il giovane Kyle si è affermato come contrabbassista, bandleader e compositore.
Tra l’altro ha scritto e lavorato a soundtrack di pellicole importanti come Million Dollar Baby, Gran Torino, Mystic River, Invictus, Letters from Iwo Jima. Dal disco di esordio come leader, uscito nel 1998 per la Sony, fino al recente lavoro sulle sinfonie dei film di babbo Clint, Kyle Eastwood si è ritagliato un posto di rilievo nel mondo del jazz.
E’ dunque sembrato assolutamente naturale che Kyle volesse cimentarsi in una celebrazione di livello superiore dei lavori del padre in occasione peraltro dei 90 anni di Clint. Cosa meglio di una sinfonia? In anteprima a Perugia ecco allora l’album, “Eastwood symphonic”, che uscirà il 1° settembre e che prevede anche un’intervista congiunta al padre, oggi 93enne, e al figlio di cui a Umbria Jazz vengono proiettati alcuni spezzoni introduttivi per i brani eseguiti.
L’album “Eastwood symphonic” contiene 12 brani riarrangiati da Kyle su lavori di celebrati compositori di colonne sonore come Ennio Morricone (“Il buono, il brutto e il cattivo”), Lalo Schifrin (“Dirty Harry”) e John Williams (“Il castigo”). Un’occasione anche per riscoprire come lo stesso Clint Eastwood, pianista di talento, abbia composto musiche per i suoi stessi film (come “The Exchange”).
Foto e video: Tuttoggi.info (Leopoldo Vantaggioli)