Umbria "arancione", Tesei: ondata Covid più veloce di qualsiasi procedura

Umbria “arancione”, Tesei: ondata Covid più veloce di qualsiasi procedura, ecco il Piano di salvaguardia

Massimo Sbardella

Umbria “arancione”, Tesei: ondata Covid più veloce di qualsiasi procedura, ecco il Piano di salvaguardia

Mar, 10/11/2020 - 12:47

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Di fronte a “un’ondata Covid più veloce di qualsiasi procedura“, nazionale o locale, l’Umbria scivolata nella fascia di rischio “arancione” si prepara al picco atteso per i primi di dicembre attivando un Piano di salvaguardia per aumentare i posti letto negli ospedali.

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Nelle sue comunicazioni al Consiglio regionale Donatella Tesei parla “da presidente di tutti gli umbri” e chiede la collaborazione anche dell’opposizione: “In questo momento c’è un solo nemico, il virus“.

“Lavoro almeno 18 ore al giorno”

La governatrice esprime però anche la propria amarezza “per gli insulti e gli attacchi” a lei rivolti “mentre si chiedeva collaborazione istituzionale“. E a chi l’ha accusata di aver addirittura “abbandonato la nave” replica di essere impegnata di fronte a questa emergenza “almeno 18 ore al giorno“.

L’appello agli umbri

Tesei, dopo aver ricordato che le ordinanze emesse in Umbria erano già in alcuni casi più restrittive di quanto previsto dal Dpcm, rivolge un appello agli umbri: “Ora più che mai dobbiamo avere comportamenti rispettosi delle regole anti Covid“. E proteggere, anche in casa, le persone anziane. Un appello alla responsabilità che rivolge in particolare ai giovani, “a volte strumento inconsapevole del contagio“.

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Un appello che termina con parole rassicuranti: “Ne usciremo in tempi più veloci di quello che possiamo immaginare“.

Le vittime

Come poi si è appreso dalla Dashboard regionale, nell’ultimo giorno in Umbria si contano altre 9 vittime di pazienti che avevano contratto il Coronavirus. I decessi si registrano ad Assisi, Castiglione, Città di Castello, Foligno, Marsciano, Montefaldo, Perugia, Todi e un residente fuori regione.

Gli ultimi dati sui contagi in Umbria

A inizio del suo intervento Tesei presenta gli ultimi dati sui contagi in Umbria: 10.198 le persone attualmente positive, con 424 ricoveri, di cui 64 in terapia intensiva. Nei soli ultimi 20 giorni sono stati circa 300 i ricoveri di pazienti Covid, di cui 50 in terapia intensiva. E circa 7.500 i contagi.

Nell’ultimo giorno i nuovi casi positivi sono 480 a fronte di circa 5.300 tamponi processati.

Il tasso di letalità attualmente è dell’1,29%. Basso rispetto alla media nazionale, ma con una pressione sugli ospedali “enorme“.

L’Umbria ha un buon andamento sul numero dei tamponi che riesce ad effettuare (sesta, con circa 4.500 al giorno in media nell’ultima settimana) ed è nella media nazionale sui soggetti testati. Con il dato positivo delle numerose guarigioni. E’ invece ottava per numero di ricoveri rispetto alla popolazione e seconda per l’accesso alle terapie intensive, a causa dell’elevata età dei propri abitanti.

Tesei, nel raccontare quanto si sta facendo, ripete più volte la premessa “senza fare polemiche“. Spiega che non è stato possibile usufruire della procedura Arcuri per l’implementazione delle strutture ospedaliere a causa dei tempi della burocrazia. Non imputabile, ammette, al Governo come alle Regioni: “L’ondata Covid è stata più veloce di qualsiasi procedura di Governo e Regioni“.

Il Piano di contenimento

Il Piano di contenimento per l’Umbria, concordato con il Governo, è in via di ultimazione, anche se in ritardo vista l’avanzata esponenziale del Coronavirus. Il Decreto rilancio prevedeva per l’Umbria l’attivazione di 127 terapie intensive (14 per 100 mila abitanti) e 62 semi intensive (7 ogni 100 mila abitanti).

Ad oggi le terapie intensive attivate sono 111 (rispetto alle 127 del Piano), con ulteriori 9 attivabili in 48 ore e 7 in 72 ore. Le terapie subintensive sono 59 (sulle 62 previste) ma si prevede già di elevarle a 74 (in 72 ore). I posti letto sono 477 (di 576). I posti letto attivabili entro questa settimana sono 100. Già attivati i 40 posti “grigi”.

Il nuovo Piano di salvaguardia

Numeri che però probabilmente non basteranno per il picco di questa ondata Covid, attesa per i primi di dicembre. Ecco perché l’Umbria sta approntando un piano emergenziale “di salvaguardia”, che prevede ulteriori 150 posti letto di degenza ordinaria, 40 di terapia intensiva (con uno spazio di salvaguardia in caso di picchi improvvisi giornalieri). Gli attuali 80 posti nei Covid Hotel saranno triplicati.

Fa parte di questo Piano l’ospedale da campo dell’Esercito che da mercoledì sarà disponibile a Perugia, con 34 posti letto, più 3 di terapia subintensiva.

L’ospedale da campo

Quanto all’ospedale da campo finanziato dalla Banca d’Italia, Tesei comunica che i tempi lunghi per la consegna hanno portato gli uffici alla revoca dell’appalto ed all’affidamento all’altra ditta, in grado di provvedere in 25 giorni. L’ospedale da campo avrà 12 posti di terapia intensiva, 16 di semi intensiva ed altri 10 posti per la degenza.

Le opposizioni: investire subito sulla sanità pubblica

Il consigliere Tommaso Bori, parlando a nome delle opposizioni, ribadisce (anche lui con la premessa “senza polemica“), che quei soldi potevano essere investiti per adeguare spazi già esistenti. E soprattutto invoca investimenti sulla sanità pubblica umbra, con il potenziamento di organici (per tutte le figure), mezzi e strutture.

Il nodo personale

Perché il vero nodo, come ammette anche Tesei, è quello relativo al personale. Anche a causa dei circa 400 operatori sanitari contagiati dal Cavid in questa fase o finiti in quarantena.
E su questo punto, di fronte ai numeri forniti poco prima dall’assessore Coletto per il reperimento di ulteriori medici e infermieri, sempre Bori aveva lanciato l’allarme: nelle altre Regioni stanno assumendo personale che si è formato in Umbria e che sceglie di rescindere il contratto e andare altrove.
Proprio sul personale si terrà oggi pomeriggio un confronto operativo tra Tesei e Coletto ed i rappresentanti sindacali del settore sanità.

La seduta è stata quindi sospesa, su richiesta delle opposizioni, per valutare le proposte di risoluzione presentate.

L’accordo bipartisan

Alla ripresa dei lavori presentata una risoluzione unitaria, concordata tra maggioranza e opposizioni e letta in aula da Eleonora Pace (FdI). Un documento di supporto e stimolo all’azione dell’amministrazione regionale in questa fase delicatissima dell’Umbria. Con l’individuazione di un “luogo di confronto” istituzionale tra maggioranza e opposizione.

Le opposizioni, come spiega il consigliere Bori, hanno ritirato la loro risoluzione, per presentare le proprie proposte in questo momento di confronto con i vertici della sanità. In cui si ribadiranno alcune idee: la necessità di investire sul personale, l’adeguamento di infrastrutture già esistenti (come l’ex Milizia a Terni o i reparti di via del Giochetto a Perugia), la separazione dei malati Covid dagli altri pazienti o utenti, il monitoraggio nelle Rsa e attraverso tamponi agli asintomatici.

E poi, un punto sul quale sin da subito tutte le forze politiche concordano, la richiesta al Governo di misure per sostenere le attività economiche umbre costrette alla chiusura o comunque a forti limitazioni.

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