Sviluppumbria, definita la nuova mission: il Piano strategico triennale

Sviluppumbria, definita la nuova mission: il Piano strategico triennale

Massimo Sbardella

Sviluppumbria, definita la nuova mission: il Piano strategico triennale

Ven, 26/03/2021 - 19:20

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Approvato, insieme al Piano annuale, dai soci | Michela Sciurpa: un ente strumentale della Regione per garantire lo sviluppo economico

Il Piano annuale 2021-23 e quello annuale, approvati dall’Assemblea dei soci, ridefiniscono la missione dell’agenzia regionale Sviluppumbria. Un piano che colloca la nuova Sviluppumbria, all’interno del quadro di ridefinizione di ruoli, costi e obiettivi delle 15 partecipate dalla Regione Umbria, materia per la quale la presidente Tesei ha voluto mantenere a sé la delega.

Tesei: chiara definizione del ruolo

Un’agenzia nella quale, ha sottolineato la governatrice umbra, dovrà essere valorizzato il lavoro degli 83 dipendenti. Equilibrio economico-finanziario, diminuzione della spesa (quella relativa alla gestione delle singole strutture, senza definire numero e qualità dei servizi erogati) e una chiara definizione del ruolo sociale, che possa essere percepito ed utilizzato da cittadini e imprenditori sono gli obiettivi che Tesei ha posto a Sviluppumbria, come alle altre partecipate.

Fioroni: “apertura” al territorio

L’agenzia, il cui ruolo a giudizio dell’attuale amministrazione regionale non era sempre chiaramente definito, anche per la duplicazione di competenze rispetto ad altri organismi, opererà secondo le linee guida dettate dall’assessorato regionale allo Sviluppo economico e con maggiore sinergia rispetto ad altre Agenzie. Secondo quella “contaminazione” di competenze multisettoriali invocata dall’assessore Michele Fioroni.

L’obiettivo finale è quello di rendere Sviluppumbria pienamente un ente strumentale a servizio della Regione per garantire lo sviluppo economico del territorio. Un ruolo tanto più importante, con un tessuto economico da rilanciare (e in alcuni settori, in gran parte da ricostruire) dopo la grande crisi innescata dall’emergenza Covid. La parola chiave, per Fioroni, resta “apertura”: verso il territorio, il sistema delle imprese ed anche verso le altre agenzie, ed istituzioni di formazione ed alta formazione come l’Università degli Studi.

Sciurpa: la nostra nuova mission

“Sviluppumbria non è un’azienda che si limita a produrre bandi” ha rivendicato l’amministratore unico, Michela Sciurpa. Che ha così sintetizzato la ridefinita mission dell’Agenzia: mettere al centro dell’operatività le imprese e il territorio, “sostenendone le traiettorie di innovazione, internazionalizzazione, attrazione degli investimenti, promozione del turismo e valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale. Tra i nuovi obiettivi anche il rafforzamento della capacità dell’Agenzia di intercettare fondi e sviluppare progetti europei e il rilancio dell’attività di comunicazione per portare a conoscenza di quanti più utenti possibili i servizi e le misure che la Società mette a disposizione per conto della Regione”.

Piano strategico triennale: il budget

Il piano industriale triennale è completato dall’analisi di budget previsionali per le corrispondenti annualità. La sostenibilità economico finanziaria viene garantita dalla previsione di un sostanziale equilibrio su valori della produzione, che si prevedono costanti nel triennio, attestandosi ad un valore di circa 6,4 milioni. In equilibrio rispetto ai costi di produzione, che nel triennio presentano un valore medio annuale di circa 6,35 milioni. I costi per di funzionamento, in particolare per il personale, si prevedono invariati: 4,84 milioni l’anno per il personale e 900 mila euro annui per il resto della struttura. Per i costi del servizio, rispetto al 2020., si prevede dunque una riduzione di oltre 900 mila euro.

Nel triennio è previsto il conseguimento stabile di un equilibrio economico-finanziario, attestato dalla previsione di utili in sensibile aumento da euro 8.767 (2021), euro 37.587 (2022) ed euro 62.920 (2023).

Nel 2021 è previsto un incremento del costo del lavoro, stimato in 192.727 euro, a seguito degli adeguamenti legati al rinnovo e all’applicazione del contratto nazionale del credito e al rientro di alcune unità. Ridotto, invece, il costo della direzione generale. Figura che non è stata rimpiazzata dopo l’addio di Mauro Agostini.

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