Messaggio a pagamento
“Non facciamo finta, per quanto ci riguarda, che nulla sia successo in questo 2011. E’ l’unica cosa sulla quale ci dobbiamo per forza trovare tutti d’accordo, non perché siamo ospiti di un villaggio vacanze, ma proprio perché ed in quanto soci della S.C.S.
Vi è un problema strategico di fondo molto elementare e quasi, oseremmo dire, scolastico, e permetteteci anche di stile, che concerne l’identità di fondo di S.C.S.: chi siamo, cosa vogliamo e dove vogliamo andare.
1. Chi siamo: Una cooperativa che detiene il 51% di una società bancaria quotata in Borsa.
2. Cosa vogliamo: Che la società controllata porti utili e dividendi per poterle permettere di operare nel territorio al servizio dei soci.
3. Dove vogliamo andare: Garantire che l’identità della città e del territorio, con i suoi loghi e con i suoi nomi variegati continui ad esistere.
Se ci troviamo d’accordo su ciò, dobbiamo anche trovarci d’accordo che i problemi etici che hanno riguardato B.P.S. debbano riguardare, a maggior ragione, l’azionista pesante S.C.S.
Senza scomodare le aule giudiziarie, passate e crediamo anche future, c’è un problema di etica in generale. C’è un problema di etica dei comportamenti, e c’è un problema di etica nei comportamenti.
L’anomalia della governance attuale di S.C.S. sta tutta nel fatto che vertici di B.P.S., dimessisi per ordine di Banca d’Italia, siedano ora ai vertici di S.C.S., incidendo, con ruoli precisi e responsabilità definite, sulle decisioni che B.P.S. deve prendere.
Ci si trova, ad esempio, d’accordo da parte degli organi di S.C.S. sulle mire espansionistiche da impero ottomano di B.P.S., con una rete periferica in fortissima espansione anche e soprattutto in aree geografiche che nulla hanno a che vedere con la mission e con l’identità di B.P.S., e con i rischi che l’inserimento in nuovi contesti di mercato necessariamente comporta?
Vuole essere ancora azionista pesante di una piccola Banca del Territorio o vuole emulare esperienze precedenti di espansioni bancarie?
A nostro parere è necessario che la futura governance di S.C.S. debba essere totalmente rinnovata con l’ingresso di nuove forze imprenditoriali, giovani professionisti affermati, la nuova linfa che proviene dalla società civile, diversa e variegata rispetto a quella di alcuni decenni trascorsi.
Poiché sabato 17 p.v. saremo probabilmente chiamati, in quanto soci, a dare il nostro voto per la nomina di un (si spera) nuovo Consiglio di Amministrazione, occorre che tutti i soci della S.C.S vadano in assemblea e votino solo per quelle liste in cui verranno inseriti nomi completamente nuovi rispetto al passato.
Solo così, con una partecipazione attiva e critica, palese e non subalterna, si potrà dare un segnale di discontinuità con le gestioni sinora subite dalla maggioranza dei soci ed un futuro limpido e trasparente alla S.C.S. e per essa alla B.P.S.
Questa sarà probabilmente l’ultima possibilità di farlo per una nuova e confortevole Casa di Vetro.
Solo se impariamo a volare alti per tutelare gli interessi generali e non nasconderci dietro meschini interessi di bottega. Questo è quello che ci deve accomunare e non dividerci.
Ma solo se ci crediamo con il cuore e non con le tessere! E se lo vogliamo veramente!
Dr. Antonino Buratti – dirigente d’azienda in Roma
Sig. Mauro Luchetti – imprenditore in Roma
(Soci della Spoleto Credito e Servizi)”
Messaggio a pagamento