La squadra di "giocatori-ceraioli" ha comunque vinto per 48-0 contro il Città di Castello ma resta l'amaro in bocca "E' venuto a mancare il rispetto per le tradizioni della città" | Nel 2017 il clamoroso precedente del Ponte d'Assi
La Festa dei Ceri Mezzani trascorsa…sul campo da gioco! E’ successo domenica scorsa (22 maggio) ai ragazzi del Rugby Gubbio, “costretti” dalla federazione a giocare l’ultimo match della Fase Promozione del Campionato 2021-2022 di serie C contro il Città di Castello.
Molti “giocatori-ceraioli“, loro malgrado, hanno infatti dovuto rinunciare alla “Folle Corsa”, il giorno più importante e atteso dai giovani eugubini che, invece di indossare camicie colorate, fascia rossa e pantaloni bianchi della festa, hanno vestito la divisa della loro squadra, concludendo la stagione in modo onorevole – per la cronaca la partita è stata vinta dal Gubbio 48-0 – ma pur sempre con l’amaro in bocca.
“Anche nella giornata dei Ceri Mezzani il Rugby Gubbio non si batte! – ha dichiarato l’associazione sportiva rossoblu – Quando si impara a giocare a rugby una delle prime cose ti insegnano è il rispetto (pilastro di questo sport) per la maglia che indossi, l’arbitro e gli avversari, indipendentemente dal risultato . Quest’ultima componente è purtroppo mancata nella partita svoltasi nella domenica dei Ceri Mezzani, per la quale il Rugby Gubbio aveva chiesto l’anticipo al sabato per dare modo ai giocatori di partecipare alla festa. Ma la richiesta è stata rifiutata. La partita doveva poi iniziare domenica alle 14.30 ma il Castello ha chiesto lo spostamento di mezz’ora”.
“Gesti che hanno mancato di rispetto alle tradizioni della città di Gubbio e a una festa antichissima come quella dei Ceri, molto amata da tutti e che tornava dopo due anni di stop causa Covid”, ha aggiunto il Rugby Gubbio che, oltre a sottolineare come “la partita sia stata comunque a senso unico, con lo strapotere della maschia eugubina”, ha voluto salutare anche il suo capitano Francesco Rossi, “che ha giocato tutti gli 80 minuti e la sua ultima partita“.
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Nel 2017 un episodio simile vide protagonista la squadra di calcio del Ponte D’Assi: sempre nel giorno dei Ceri Mezzani era infatti in programma la finale playout contro il Moiano, decisiva per la retrocessione. I calciatori eugubini, però, che si erano visti negare lo spostamento del match anche dalla Lega, preferirono onorare il loro Santo Patrono, condannando inevitabilmente il Ponte d’Assi alla retrocessione “a tavolino”.