di Angelo Loretoni, Fabrizio Cardarelli, Gianmarco Profili (*)
Caro Sindaco, dobbiamo ammettere che aspettavamo con grande interesse una tua replica alle nostre perplessità sulla riorganizzazione della macchina comunale, che abbiamo avuto occasione di esternarti recentemente a mezzo stampa : purtroppo non possiamo evitare di dirti, con la sincerità che ha sempre contraddistinto i nostri rapporti, che quella che doveva essere, almeno nelle tue intenzioni, una difesa d'ufficio del tuo operato si è rivelata come l'ennesima dimostrazione dell'improvvisazione che troppo spesso segna il tragitto della tua amministrazione, condita pure di un malcelato tentativo di tergiversare con argomentazioni che nulla hanno a che vedere con le tematiche da noi trattate.
Nel concreto: le tue affermazioni relative al discorso che “la riorganizzazione non è mai un fatto compiuto….” evidenzia, ma non vogliamo fartene una colpa, la tua inesperienza in ambiti lavorativi, gestionali o men che meno manageriali, che purtroppo si riflette inevitabilmente nell'impostazione che stai dando nell'affrontare le problematiche della nostra Città.
L'esempio più eclatante al quale ci possiamo riferire è proprio quel piano strategico quinquennale al quale ti sei riferito che, proposto nella assoluta mancanza di una indispensabile parallela verifica e programmazione economico-finanziaria, si sta già rivelando come il peggior libro dei sogni.
Ci appare altresì risibile anche l'esigenza che esprimi di un adeguato periodo di sperimentazione sul programma di mandato, che ne verifichi la funzionalità ai bisogni dei nostri concittadini: pensavamo invece che dieci anni trascorsi da protagonista nel Sistema ti fossero stati sufficienti per evitare rischiosi esperimenti dall'esito dubbio sulle spalle della nostra popolazione (vedi Via dei Filosofi, vicenda Palatenda…).
A proposito del riferimento alla “green economy” ci sorprende il fatto che da ex assessore all'Urbanistica abbia già dimenticato come hai contribuito a trattare Spoleto ed il suo territorio con un PRG da 9000000 (dicasi novemilioni) di metri cubi di edificabilità, con lo scempio del simpaticamente denominato “Ippodromo di Poreta”, con l'abbattimento di un tratto delle mura di cinta della Città, con l'edificazione del palazzo che ci ha reso tristemente famosi ( ricordi “Le iene?”) e con il perpetrare irresponsabile nella proposta della vergogna dello “Svincolo Sud”.
A questo punto ci sorge spontanea la domanda: ” Sei proprio sicuro che tutti questi regalini siano così utili al movimento turistico che definisci “volano dell'economia locale?”, e se così lo consideri, come mai lo hai lasciato per ultimo nei piani della tua riorganizzazione?”
Nel confermare in toto le cifre relative al sovradimensionamento ed ai relativi costi delle aree dirigenziali e delle Posizioni organizzative che nulla hanno a che vedere né con l'estensione territoriale né con la quantità dei servizi erogati, ci domandiamo invece come mai ti riferisci spesso al cambiamento, ma tale cambiamento non riguarda mai i soliti noti? Probabilmente siamo unici (stavolta si) nel panorama nazionale per la capacità di riciclaggio di personaggi che spaziano da ruoli amministrativi, a ruoli manageriali, a ruoli tecnico dirigenziali per finire come portavoce, portaborse e chi ne ha più ne metta, pur di non uscire dal Palazzo e vivere di lavoro con un comune stipendio come invece capita alla stragrande maggioranza dei cittadini.
Per finire, caro Sindaco, utilizzando la tua terminologia che ci fa un po' sorridere, a questa macchina con la nuova Cabina di Monitoraggio e con il fiammante Cruscotto On-line non sarebbe il caso di sostituire il Conducente?
(*) Consiglieri Comunali di Spoleto
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