Un piatto di lenticchie. E’ quanto potrebbe avere Spoleto in cambio della mancata nomina di un suo rappresentante nella Giunta provinciale di Marco Vinicio Guasticchi (nella foto). Decisione, quella del neopresidente, che tiene ancora banco a Spoleto come a Foligno e nella zona del Lago, tutte ‘estromesse’ dalle stanze dei bottoni. E che tiene banco su tutto il territorio registrando non poche ire e mal di pancia. Specie se si guarda a quei comuni ‘minori’ come Trevi, Cannara etc. che sono invece entrati nella corte di Guasticchi.
Una partita difficile per il neosindaco Daniele Benedetti, impegnato, non bastasse, a ricercare la propria Giunta comunale; ancor di più quella del segretario locale del piddì Dante Andrea Rossi: insieme avevano assicurato, fino a pochi giorni fa, una rappresentanza spoletina nei piani alti delle maggiori Istituzioni umbre.
Invece la città di San Ponziano resta al palo, ferma ancora per un giro. Su 17 posti (inclusi gli 8 assessorati regionali) neanche 1 può essere concesso a quella che è la quarta città più importante dell’Umbria, la prima per estensione, la terza city della Provincia dopo Perugia e Foligno.
Capace, grazie al suo elettorato, di eleggere ben 2 consiglieri nella coalizione che sostiene Guasticchi (Massimiliano Capitani e Laura Zampa) e 1 per l’opposizione, Giampiero Panfili, che, a differenza degli ‘avversari’, ha saputo far valere il proprio successo elettorale tanto da ottenere l’unica Presidenza che spetta alla minoranza, la potente Commissione Garanzia e Controllo.
Spoleto dunque ‘pesa’, con i suoi 3 eletti, esattamente il 10% dell’assemblea provinciale. Ma resta incapace, guardando a sinistra, di puntare i piedi per ciò che ha dimostrato di meritare e che è tornato fin troppo utile al Pd perugino e regionale.
Certo la politica dello spaccar tutto, tipica della massimosofia, non ha pagato negli ultimi anni. Anzi. Ed è pertanto inutile, se non peggio, pensare che possa proseguirla la segreteria spoletina.
La frittata ormai è fatta, anche se Guasticchi potrebbe nei prossimi mesi giocare la carta del decimo assessore. Alla quale guardano, con egual appetito, sia Foligno, sia il Lago Trasimeno.
Oggi pomeriggio si decideranno le nomine delle Commissioni provinciali che vedono fra i favoriti proprio i due consiglieri del centro sinistra festivaliero: Capitani sembra lanciato verso quella che si occuperà di urbanistica, la Zampa della scuola. Robetta rispetto al prestigio di un assessorato, più o meno un piatto di lenticchie che, con un po’ di orgoglio, il piddì e i due neoconsiglieri dovrebbero rispedire allo chef.
La frittata con le lenticchie, si sa, è un piatto pesante. A volte indigesto.
(Carlo Ceraso)