Presentato alla città (e ai candidati sindaco) l'intervento per rifare lo stadio: gran parte dei soldi li mette il Fondo 10 Stadi
Più concerti che calcio. Anche se è stato aperto un nuovo confronto con l’AC Perugia “per attivare ogni possibile sinergia ed assicurare la gestione ottimale delle attività sportive all’interno del nuovo stadio”. ArenaCuri srl e l’amministratore delegato Francesco Lana ci riprovano, con un progetto da 77 milioni e stavolta senza chiedere praticamente nulla al Comune. L’impegno richiesto alla futura amministrazione comunale (in prima fila, alla Sala dei Notari, c’erano Monni, Scoccia e Ferdinandi, tre dei quattro candidati sindaci) a fronte della durata della concessione di 90 anni è stato limitato a soli 2,1 milioni. Spesa che viene di fatto azzerata con il pagamento delle aree su cui verranno realizzati gli spazi (attività collaterali e albergo) a destinazione privata, oltre ai maggiori proventi per IMU da versare ed alla monetizzazione di parcheggi aggiuntivi. Insomma, a conti fatti, assicurano i proponenti, l’operazione produrrà un risultato finale positivo per il bilancio comunale.
Non solo sport
La nuova Arena Curi è stata concepita non soltanto come contenitore di eventi sportivi, ma soprattutto per svolgere una funzione di “moltiplicatore di iniziative sociali ed economiche”, che potranno garantirne la sostenibilità economica per l’intero ciclo di vita. Attraverso il coinvolgimento di partner e gestori di rilievo internazionale (in particolare dall’Australia, come si è appreso) potranno anche essere realizzati eventi di primo livello, rafforzando la funzione attrattiva della città di Perugia come punto d’incontro di giovani e culture diverse. I concerti di Umbria Jazz. Ma anche eventi che dovrebbero richiamare spettatori da tutta Italia.
Il progetto e i costi
Il nuovo progetto, è stato spiegato, recepisce integralmente le osservazioni formulate dall’Amministrazione in occasione della proposta precedentemente presentata da ArenaCuri e supera le criticità rilevate.
Il progetto è stato affidato allo studio GAU ARENA dell’architetto Gino Zavanella, già progettista di altri importanti impianti sportivi a livello nazionale ed internazionale (come lo Juventus Stadium e il D’Allara di Bologna). Prevede un investimento complessivo di circa 77 milioni di euro e potrà fare affidamento sul coinvolgimento del Fondo 10 Stadi (che sta realizzando i nuovi stadi di Caserta e Lucca) con cui la società ha stipulato un accordo quadro per la copertura finanziaria dei costi dell’opera.
Grifo a Ponte San Giovanni
Novità importante della nuova proposta è la previsione dello stadio ‘alternativo’ in cui il Perugia Calcio potrà giocare le partite durante la fase di costruzione del nuovo, che è stato individuato a Ponte San Giovanni previo adeguamento alle normative federali, con un costo previsto di 2,1 milioni. Interventi che potranno eventualmente consentire anche lo svolgimento di incontri di Serie B. Un impianto resterà a disposizione della Città e del suo territorio anche dopo la costruzione del nuovo Curi.
Evitare di spende i soldi per il vecchio Curi
La scelta di presentare la proposta in questo periodo, è stato precisato dai responsabili di Arenacuri, è dettata dalla necessità di evitare il potenziale dispendio di significative risorse pubbliche che il Comune – in assenza di una progetto alternativo condiviso al termine della procedura di legge – sarebbe impegnato a spendere alla luce del progetto di adeguamento statico/sismico approvato dalla Giunta Municipale per la richiesta del finanziamento di 5,3 milioni di euro già concesso dall’Istituto per il Credito Sportivo attraverso il bando Sport Missione Comune.
Una presentazione alla città che arriva a due mesi dalle elezioni amministrative, in cui i perugini saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco.