Non ci sono dubbi sulle cause della morte di Silvia Tabacchi e Francesco Marigliani, vittime del caso di omicidio-omicidio che si è consumato lo scorso 17 marzo su un’area di sosta di una strada di Vasanello.
In mattinata il medico legale Giorgio Bolino, ha svolto la perizia autoptica sui corpi dei ragazzi, confermando che ad uccidere Silvia è stato un colpo esploso alla testa dall’ex fidanzato che ha poi rivolto l’arma contro se stesso premendo il grilletto all’altezza dell’addome e poi alla tempia. Il dottor Bolino ha anche effettuato i prelievi di rito per gli esami tossicologici che verranno esperiti da uno specialista, presumibilmente nella giornata di domani, su disposizione del sostituto procuratore Chiara Capezzuto, titolare del fascicolo d’inchiesta.
Il quadro clinico completo delle condizioni psicofisiche dei ragazzi potrebbe infatti fornire altri elementi utili agli indizi già raccolti dagli inquirenti che, al momento, non lascerebbero dubbi sulla dinamica dei fatti. Secondo quanto ricostruito dagli uomini del Comando di Viterbo, infatti, Francesco Marigliani non avrebbe mai accettato la fine della storia, durata 10 anni, con Silvia Tabacchi; la giovane, che da sei mesi aveva deciso chiudere con l’ex, aveva un nuovo fidanzato al quale aveva confidato che quella sera del 17 marzo avrebbe rivisto Francesco per l’ultima volta, per un chiarimento definitivo. Secondo quanto emerso dalle indagini, la ragazza non aveva nessun timore dell’ex fidanzato, con il quale era rimasta in contatto anche dopo la fine della loro relazione, anche se, a quanto sembra, negli ultimi tempi il 28enne di Amelia la cercasse con insistenza.
Nel frattempo il giovane aveva ottenuto la licenza di porto d’armi e il 16 marzo aveva acquistato una Glock calibro 9 in un’armeria del ternano per mettere in atto il suo piano. Non solo. All’appuntamento, all’interno dello zaino ritrovato all’interno della Renault, il 28enne di Amelia aveva portato anche un coltello dalla lunga lama, verosimilmente con l’intenzione di usarlo contro Silvia; ma non c’è stato tempo. A Francesco è bastato un solo colpo alla testa per uccidere l’ex fidanzata e altri due per uccidere se stesso. Come confermato dall’autopsia, infatti, sui corpi non ci sono segni di colluttazione o di violenze, tutto si è consumato in pochi secondi.
Questa sera, nel paese di Vasanello, dove viveva Silvia Tabacchi, si terrà una veglia per ricordare la giovane nella chiesa di Santa Maria; al momento di preghiera prenderà parte anche il vescovo di Civita Castellana, Mons. Romano Rossi.