Ad una settimana dall’esplosione del caso sanità, e a qualche giorno dalle dimissioni dell’assessore regionale Luca Barberini, la guerra sulle nomine dei direttori regionali per le Aziende Ospedaliere sbarca a Palazzo Cesaroni. In fanteria, arrivato i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari. Con una loro nota, fanno sapere di essersi recati in Procura della Repubblica di Perugia presso il Tribunale di Perugia per presentare un esposto al fine di “verificare se sono state commesse violazioni di legge, anche penalmente rilevanti, nella procedura di nomina dei nuovi direttori generali delle aziende ospedaliere e sanitarie umbre”.
La scorsa settimana, durante l’ultimo consiglio regionale, la minoranza aveva provato a fare quadrato, mandando avanti il consigliere Claudio Ricci, il quale in seduta aveva provato a invertire l’ordine delle mozioni, provando a sfondare le barricate della giunta (per la verità assente) con l’argomento sanità, e beccandosi un “no” della presidente Donatella Porzi. Tutto rimandato alla prossima seduta, che dovrebbe aversi l’1 marzo.
Poi l’accelerata dei grillini: un’istanza redatta in tempo record con l’ausilio di una Staff di legali, fondata sulle dichiarazioni emerse “nel corso della conferenza stampa del 18 febbraio 2016, tenuta dall’ex assessore alla Sanità, Luca Barberini, durante la quale egli mette in dubbio la ritualità delle nomine sanitarie da parte della Giunta regionale, rilevando che si sarebbero espressi i gradimenti circa i candidati, in assenza dell’assessore alla Sanità, solo nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 2016. Con queste parole l’assessore dimissionario fa intendere – aggiungono i due consiglieri pentastellati – che per la presidente Catiuscia Marini fosse pressoché inutile presentare curricula, come viceversa prevedono le norme stabilite per le nomine in sanità, perché, testualmente, ci si sarebbe limitati a un ‘semplice ragionamento’, mentre occorreva una ‘valutazione più attenta’. Barberini ha anche riferito di avere dei dubbi – continuano i consiglieri di opposizione – sul fatto che sia stata fatta la valutazione dei curricula, avendo avuto la sensazione che il percorso fosse stato costruito”. Per Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari “occorre accertare il rispetto del decreto legislativo ‘502/’92’ che contiene anche ‘la disciplina concorsuale per il reclutamento del personale dirigenziale del Servizio sanitario nazionale e la determinazione dei requisiti per l’accesso alla direzione sanitaria aziendale e dei requisiti e dei criteri per l’accesso al secondo livello dirigenziale per il personale del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale. E del Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali, legge regionale”.
E il Pd? Oggi è prevista la riunione del gruppo in Regione. Il capogruppo, Gianfranco Chiacchieroni, dovrebbe riuscire nel difficilissimo intento di ricucire lo strappo creatosi tra le varie anime del partito, e al quale lo stesso consigliere e segretario Giacomo Leonelli aveva provato a mettere una toppa con la riunione della segreteria di sabato. I toni però sono rimasti accessi, con i botta e risposta di Barberini, a proposito del presunto account fake della Regione Umbria circolato su Facebook, e di Guasticchi. In più l’ex assessore aveva già fatto sapere di voler andare dritto, di non voler, al momento, tornare su suoi passi: la partita sembra dunque non risolversi in maniera semplice, nonostante i pontieri.
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