Giunta nomina direttori sanità Umbria | Barberini assente - Tuttoggi.info

Giunta nomina direttori sanità Umbria | Barberini assente

Redazione

Giunta nomina direttori sanità Umbria | Barberini assente

Scontro politico tra Marini e assessore causato dalla nomina di Walter Orlandi | Aggiornamenti
Mar, 16/02/2016 - 11:40

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(Aggiornamento h 19,02) – E’ terminata con una fumata bianca, questa volta, la nuova riunione di giunta a Palazzo Donini: presenti in 5 su 6, con Barberini grande assente. Le ultime notizie lo volevano a Foligno, riferimento dato poco dopo la sua apparizione al di fuori di Palazzo Cesaroni, mentre il consiglio regionale di questo pomeriggio era ancora in corso. La sua, si dice a Palazzo, è un’assenza in giunta “non giustificata, non comprensibile, ma non determinante“. Perché questa volta la giunta ha deliberato le nomine dei direttori sanitari di Asl e Aziende ospedaliere dell’Umbria. I nomi sono quelli di Andrea Casciari alla Usl Umbria 1, Maurizio Dal Maso all’azienda ospedaliera di Terni, Emilio Duca, all’azienda ospedaliera di Perugia, e Imolo Fiaschini alla Usl Umbria 2. Tutti nomi già in realtà trapelati nelle ore precedenti all’ultima riunione di giunta, che in molti avevano immaginato che sarebbe durata fino a tarda notte. E invece, alla fine è arrivata la quadra.

La scelta dei “magnifici 4” è arrivata dopo “un’attenta valutazione di tutti i 108 curricula pervenuti“, scrive in una nota Palazzo Donini. “La Giunta regionale ha deciso di privilegiare le esperienze professionali e manageriali espresse dai candidati alla nomina nell’ambito dell’organizzazione e gestione del servizio sanitario nazionale, con particolare riferimento alle competenze esercitate precedentemente nell’ambito delle direzioni generali o sanitarie o amministrative di aziende sanitarie o ospedaliere. La Giunta regionale ha inoltre deciso di adottare il criterio del rinnovamento e della rotazione delle competenze professionali, procedendo al cambio di tutti i vertici delle 4 aziende ospedaliere e sanitarie dell’Umbria. Si è deciso altresì di dare valore anche alle conoscenze e competenze di una parte del management sanitario, ricompreso nell’elenco dei candidati, che aveva saputo esprimere nelle diverse fasi della programmazione e gestione del servizio sanitario in Umbria capacità e risultati. La Giunta regionale ha pensato innanzitutto agli interessi dei cittadini e ritiene quindi che i quattro nominativi individuati rispondano appunto ai requisiti di competenza, capacità amministrativa e gestionale e conoscenza qualificata del servizio sanitario sia in ambito nazionale che regionale, con esperienza pluriennale di direzioni complesse dell’organizzazione sanitaria. Essi potranno dunque concorrere oltre che alla gestione delle rispettive aziende, anche all’attuazione delle strategie definite dal Governo nazionale e dalla Giunta regionale, in materia di riforme e di organizzazione della sanità nazionale e regionale“.

In una nota congiunta, arrivata in corsa, la “corrente” di Barberini, Brega, Porzi, Smacchi e Guasticchi dal suo canto ha dichiarato: “prendiamo atto della forzatura che si sta consumando in merito alle nomine dei direttori della sanità regionale e riteniamo che la direzione in cui si sta andando non è certo improntata al rinnovamento auspicato e richiesto dai nostri elettori. La strada che si vorrebbe imboccare a Palazzo Donini è invece un’altra, con scelte improntate alla conservazione e alla continuità. In questo contesto – spiegano i consiglieri – rimaniamo disponibili al confronto per assicurare il governo regionale, facendoci allo stesso tempo portatori di istanze di cambiamento vero. E’ proprio questa necessità che intendiamo ribadire, non facendone una questione di nomi ma ponendo l’attenzione sull’approccio ad un settore che tocca da vicino i bisogni dei cittadini. Gli umbri infatti non sono interessati a queste beghe ma vogliono che i rappresentanti eletti costruiscano un modello di sanità in grado di rispondere ai loro bisogni. In questo contesto non possiamo poi evitare di citare il caso Orlandi – concludono i consiglieri Porzi, Barberini, Guasticchi, Smacchi e Brega –, nomina decisa dalla giunta regionale in nottata, nonostante l’assenza dell’assessore alla Sanità. Questo nome  pur riconoscendo le sue qualità, non corrisponde certo all’auspicato rinnovamento e alla discontinuità necessaria”.

Chi sono i nuovi direttori? – Emilio Duca, nato il 15 dicembre 1959, laureato in medicina e chirurgia, dal 2011 è direttore regionale alla Salute e coesione sociale della Regione Umbria. E’ stato direttore dell’Agenzia Umbria Sanità e direttore regionale ad interim della struttura “Outsourcing del servizio sanitario regionale e dell’area organizzazione delle risorse umane, innovazione tecnologica e autonomie locali”. Dal 2009 al 2011 ha ricoperto il ruolo di direttore generale dell’Azienda Usl n. 1 dell’Umbria e negli anni precedenti è stato direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Perugia, nonché responsabile della Direzione medica di presidio. Dal 2003 al 2007 ha ricoperto il ruolo di direttore sanitario dell’Usl 3 dell’Umbria e in precedenza è stato direttore del distretto del Perugino.

Maurizio Dal Maso: ha svolto la sua attività professionale come medico clinico dal 1979 al 1999 e successivamente come medico di Direzione sanitaria e Direttore Sanitario Aziendale. Dal 1999 ha ricoperto il ruolo di Direttore Sanitario della Azienda Policlinico Umberto I di Roma (3° periodo : dal 6 dicembre 1999 – 2 agosto 2005). Dall’agosto 2005 è dirigente della Direzione sanitaria della Usl di Firenze. Dal febbraio 2011 è alla USL 1 di Massa Carrara prima come Direttore Sanitario della Azienda USL 1 e poi come Vicecommissario.

Andrea Casciari, nato il 4 maggio 1962, dal 1 gennaio 2013 a tutt’oggi ha ricoperto l’incarico di Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “S. Maria” di Terni. Dal 12/06/90 al 14/09/97 dipendente dell’Unità Sanitaria Locale di Perugia. E’ stato dirigente amministrativo del Comune di Città di Castello. Dall’1/05/ 2001 al 31/08/2003 dirigente amministrativo dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. Dal 01/09/2003 al 31/01/2007 Direttore Amministrativo dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e fino al 2011 direttore Amministrativo dell’Azienda Sanitaria Locale n. 1 Umbria. Dal 2011 Direttore Amministrativo dell’Azienda Sanitaria Locale n. 1 Umbria con attribuzione delle funzioni di direttore generale facente funzioni.

Fiaschini Imolo, nato il 22/02/1956, è laureato in medicina e chirurgia e attualmente ricopre l’incarico di direttore sanitario dell’Azienda Usl Umbria n. 2. E’ stato consulente medico legale d’ufficio per il Tribunale di Terni ed altri Uffici Giudiziari – Tribunali, convenzionato per la Medicina Generale – Asl Di Terni, dipendente con incarico a tempo determinato in qualità di Coadiutore Sanitario di medicina legale e delle assicurazioni, con incarico di responsabile della Sezione di Medicina Legale del Settore Prevenzione Educazione Sanitaria e Medicina Legale (SPESML)- Asl Di Terni. Dirigente Medico di I livello in Medicina Legale e delle Assicurazioni, con incarico di coordinatore del presidio medico legale narnese-amerino – Asl Di Terni, direttore del Distretto n. 2 – Asl Di Terni, direttore Sanitario Aziendale – Azienda Ospedaliera ‘S. Maria’ – Terni, direttore Generale – ASL DI TERNI, dirigente medico di Medicina Legale – Azienda Ospedaliera ‘S. Maria’ – Terni, direttore S.C. Gestione del Rischio Clinico – Azienda Ospedaliera ‘S. Maria’ – Terni.

(Aggiornamento h 16,44) – Sembra dissolversi in una fumata nera, almeno per oggi, la nomina dei direttori sanitari di Asl e Aziende ospedaliere dell’Umbria. Si profila sempre più chiaramente il terzo scenario, avanzato anche su queste colonne, ossia quello del rinvio fino a data da destinarsi.

Il Consiglio regionale riunito in aula a Palazzo Cesaroni, dopo il question time, ha chiesto, per bocca del consigliere Claudio Ricci (centro-destra), di invertire l’ordine delle mozioni in agenda per oggi, arrivando a discutere proprio delle nomine tanto chiacchierate, e amare per più di qualcuno, dei direttori sanitari. La giunta, presente all’inizio dei lavori con solo gli assessori Bartolini, Paparelli e Cecchini (Marini, dice Porzi, è impegnata in conferenza, giustificando così l’assenza), si alza e va via. E’ in quel momento che, all’esterno di Palazzo Donini, compare l’assessore Barberini, di ritorno dall’Hotel Brufani, dove avrebbe “preso un caffè” con i consiglieri Brega e Smacchi. Ai microfoni dei cronisti dichiara: “non ho mai dato le dimissioni, né tantomeno le ho minacciate. Abbiamo tempo fino al 29 di febbraio per fare le nomine, e ci prenderemo il tempo necessario. L’incontro che ho avuto questa mattina con la presidente Marini non ha riguardato i nomi, che al momento non sono confermati, dato che la giunta non ha deliberato nulla”. Poi rincalza sulla nomina di Walter Orlandi, alla Salute, Welfare, Organizzazione e Risorse umane, smentendo quanto trapelato da Palazzo: “la decisione è arrivata quando io non c’ero, quando, ormai ieri sera, per impegni personali, ero andato via. Non è una nomina che io avallo“.

(Aggiornamento h 15,20)– Dunque la nomina di Walter Orlandi è ormai un fatto compiuto. La prima tessera di uno schema politico di gioco è andato al suo posto. Nel frattempo i retroscenisti di palazzo si esercitano nelle versioni più o meno credibili di quello che rischia di essere uno scontro durissimo  con morti e feriti. La nomina di Orlandi a Direttore regionale per Salute, welfare, organizzazione e risorse umane, da quello che risulta a Tuttoggi.info, proposta di comune accordo tra la presidente Marini e l’assessore Barberini nella Giunta di ieri sera, doveva aprire un nuovo scenario propedeutico all’arrivo dei nuovi direttori sanitari. E’ su questo aspetto invece che si sarebbe consumata la rottura con lo stesso Barberini che con l’arrivo di Orlandi in assessorato, avrebbe “annusato” nella figura dell’ex- Direttore Generale dell’Ospedale di Perugia una sorta di commissario ad acta per la sanità.

Non è un mistero glorioso che la diversità di vedute è riconducibile in primo luogo ad una partita politica-correntizia più ampia ed anche piuttosto nota, visti i referenti politici nel Pd dell’assessore Barberini. Ieri sera nel momento in cui si è evocato il nome di Orlandi, sembra che l’assessore abbia chiesto per contro mano libera sui nomi dei direttori sanitari di Perugia e Terni, causando per questo un immediato irrigidimento della discussione, fino ad all’uscita anzitempo  dello stesso dalla riunione “per motivi personali”. Si parla poi di febbrili telefonate con i vari referenti politici prima ed anche con il Pd nazionale per ultimo.
Il motivo del contendere, a questo punto dello scontro, non è come potrebbe sembrare una nomina in più o una in meno. Ma parrebbe profilarsi all’orizzonte uno battaglia che riguarda ancora una volte il nome di chi va a rimepire la casella lasciata vuota. La figura che rimetterebbe tutto in discussione è quella di Maurizio Dal Maso, qualificatissimo specialista dei processi di innovazione proveniente dal Policlinico Umberto I di Roma, ed individuato dalla presidente Marini come successore di Orlandi a Perugia.
Anche se ora si parla insistentemente di dignità e corposità dei curriculum degli aspiranti direttori, la partita sembra essere di tutt’altro genere, con riferimenti che, con la proposta dello stesso Dal Maso, hanno radici politiche nazionali. Non ci sarebbero novità nel collaudato sistema dello spostamento delle tessere del mosaico. Tutto cambia perchè nulla cambi. Ecco anche il perchè della richiesta delle due poltrone pesanti come quelle della Asl di Perugia e quella di Terni. Tra poco, nel pomeriggio, si riapriranno le danze con tre possibili scenari all’orizzonte.
Il primo, potrebbe prevedere la quadra in serata su tutte le nomine, Orlandi escluso ovviamente, con l’eventualità però che le dimissioni fantasma diventino reali e politicamente tutte da spiegare.
Il secondo scenario potrebbe portare ad una riunione ad oltranza, la famosa messa bizantina di andreottiana memoria, i cui esiti diventano non presagibili.

Terzo ed ultimo scenario, il cosidetto “Fifa e arena” come direbbe Totò. Niente spuntini o cene di intervallo ma il rinvio a data da destinarsi per non dare fuoco alla casa.
Notizia dell’ultima ora, l’assessore Barberini è a colloquio con la Presidente Marini dalle 14,30 per trovare una soluzione.

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Chiamatele resa dei conti o lunga notte. Sono ore concitate quelle che si stanno vivendo ora tra i corridoi di Palazzo Donini, e a Palazzo Cesaroni l’aria che si respira non è delle migliori. La notizia delle presunte dimissioni, motivate da “questioni personali” in base alle due lettere dirette alla giunta e al consiglio regionale, dell’assessore alla Sanità Luca Barberini, non è ancora confermata da fonti interne alla Regione, ma ovviamente è sulla bocca di tutti. E tutti, proprio mentre il Consiglio Regionale attende di riunirsi (la seduta era prevista per le 10 di questa mattina), continuano a ripetere: “è un pasticcio”. Perché di un pasticcio potrebbe trattarsi. Tutti sanno che dietro questa decisione c’è il braccio di ferro sulla nomina dei direttori generali.

Dalle ultime informazioni, il quadro è questo: la Giunta, correnti permettendo e dunque con Barberini grande assente, è ancora chiusa a discutere nelle stanze di Palazzo Donini. Nel frattempo, come detto, il Consiglio Regionale attende di riunirsi per il question time. Alla spicciolata questa mattina sono arrivati i consiglieri: si vedono Ricci (dalla prima ora), poi è arrivato Raffaele Nevi, a seguire Carbonari, De Vincenzi e Liberati. Solinas arriva con Giacopetti, segretario del Pd di Perugia. Anche lui risponde: “nulla confermato, non sappiamo nulla”. Tra la minoranza intanto c’è chi si oppone e dice: “prima di convocare conferenza stampa per le eventuali dimissioni di Barberini, dovrebbero presentarsi in aula per rimandare il Consiglio che attende di riunirsi”.

Intorno alle 11, la presidente del consiglio regionale, Donatella Porzi, che avrebbe dovuto convocare la riunione del consiglio stesso, verificando il numero legale, convoca invece una riunione dei capigruppo, alla quale però, per protesta, non si presentano tutti. Mancano all’appello il M5S con Liberati e la Lega Nord con Mancini. Si decide per il rinvio del consiglio regionale alle 15, con un quest’ordine: prima il question time, poi le mozioni. Ultima sarà proprio quella sulla nomina dei dirigenti sanitari, che verosimilmente potrebbe slittare. La minoranza è ancora seduta, seppur non in toto, tra i banchi di Palazzo Cesaroni: alcuni vorrebbero preparare un’azione di protesta nei confronti di quanto accaduto. Tutto per arrivare a mettere in difficoltà la giunta.

Andando in ordine, tutto parte da ieri sera durante la giunta. La cena ordinata intorno alle 21 e un’oltranza notturna con sospensione della lunga giunta nel momento più critico, “per non spaccare”. Poi di nuovo trattativa con segretario e mediatori che arrivano per inserirsi nella manovra. La nomina dei direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere dell’Umbria lo si sapeva da tempo che sarebbe stata un duro scoglio. Eppure tutti erano convinti che la serata si concludesse con l’accordo e una serena dormita per tutti. Non è stato così. Il Brutto si è visto dalle 23 in poi.

Da una parte Barberini, dall’altra la presidente Marini. Al centro dello scontro con la presidente Marini le nomine dei direttori generali della sanità, in particolare, quella di Walter Orlandi al posto di Emilio Duca nella Direzione regionale sanità, mentre Duca andrebbe a ricoprire all’Azienda ospedaliera di Perugia quello che era il posto di Orlandi. Un’alternanza che la Marini aveva sempre sostenuto ma che evidentemente Barberini non ha mai digerito. Ora sul piatto ci sono anche le dimissioni. Un rischio stabilità enorme per tutto il sistema regione.

Nelle prime ore della mattina  intanto è arrivata nelle redazioni la nota stampa ufficiale della Regione con la quale si da conto delle nomine effettuate nella riunione di ieri. Ecco il testo integrale:

La Giunta regionale dell’Umbria ha intanto deliberato la nomina dei nuovi direttori generali dell’amministrazione regionale, sulla base della riorganizzazione delle direzioni.
Queste le nomine per le nuove rispettive direzioni:
-Risorse finanziarie e strumentali. Affari generali e rapporti con i livelli di Governo: Gianpiero Antonelli.
-Programmazione, affari internazionali ed europei. Agenda digitale, agenzie e società partecipate: Lucio Caporizzi.
-Salute, welfare, organizzazione e risorse umane: Valter Orlandi.
-Governo del territorio e paesaggio. Protezione civile. Infrastrutture e mobilità: Diego Zurli.
-Attività produttive, lavoro, formazione e istruzione: Luigi Rossetti.
-Agricoltura, ambiente, energia, cultura, beni culturali e spettacolo: Ciro Becchetti.
La Giunta regionale è stata riconvocata, in seduta straordinaria, per la giornata di oggi, 16 febbraio, alle ore 9.30, per deliberare le nomine dei nuovi direttori generali delle aziende ospedaliere e sanitarie dell’Umbria.

E’ dunque da qui che si dovrebbe ripartire, al netto delle fibrillazioni che stanno attraversando i palazzi. Dure le prese di posizione della minoranza sin dalla giornata di ieri. Di questa mattina la presa di posizione di Enrico Flamini, Segretario Regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria.

“Le recenti e gravi dichiarazioni del consigliere regionale del Pd Solinas– detta in una nota stampa il segretario di RC- e l’annuncio delle dimissioni dell’assessore regionale Barberini (sebbene ancora non certe)  confermano quanto diciamo da tempo: sulle nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere si sta consumando una sorta di resa di conti interna al PD umbro. Come se il sistema sanitario regionale fosse ad uso e consumo di un partito. L’elemento più grave della vicenda è però che, attraverso questo tipo di polemiche, si tenta di nascondere l’immobilismo della Presidente e del PD umbro nei confronti dei tagli alla sanità targati Renzi, fatto sul quale evidentemente sono tutti d’accordo. I cittadini umbri, infatti, stanno già toccando con mano le ricadute concrete dell’entrata in vigore del decreto Lorenzin con le oltre 200 voci presenti nell’elenco degli esami clinici che il Sistema sanitario nazionale ha iniziato a coprire solo a certe condizioni. E’ iniziato il percorso per la definitiva privatizzazione della sanità. Per l’Umbria, al di là di trionfalismi dell’ultima ora sulle risorse assegnate, si tratta di un ulteriore disastro, visto il forte depotenziamento dei livelli di assistenza causato dai tagli e dall’assenza di ogni programmazione regionale nella ripartizione delle risorse e nell’organizzazione dei servizi. Nessun ragionamento sugli stipendi dei direttori, nessuna proposta concreta per potenziare la medicina di territorio e la prevenzione. A pagare per questa situazione saranno i cittadini e le fasce più deboli della società.”

Uguale atteggiamento critico quello della Lega Nord con il Consigliere Valerio Mancini che nel tardo pomeriggio di ieri aveva dettato una nota di questo tenore :

“Grande movimento nel pomeriggio a Palazzo Cesaroni, un frenetico via vai di politici nazionali e assessori fanno supporre decisioni importanti sui direttori sanitari. La volontà della Giunta Regionale di anticipare eventuali atti di indirizzo del Consiglio è ben nota, oggi la conferma dell’affannosa ricerca dell’equilibrio tra correnti di potere intrinseche al PD. Alla Presidente Marini rivolgo un rispettoso invito ad aspettare la discussione di domani in aula, dove tutti i consiglieri potranno esprimere il proprio contributo, non solo politico, in questa delicata materia. Come ampiamente dibattuto in aula in passato, fermo restando la podestà di nomina in capo alla Giunta, si tenga presente della necessità di rinnovo delle figure apicali per dare rilancio e nuovi stimoli alla funzione sanitaria.
Considerato l’odierna scadenza degli incarichi di carattere amministrativo presso la Giunta – conclude il consigliere Mancini – spero che non si parli di forme di compensazione che non tengano conto delle professionalità e delle competenze delle singole persone e del loro passato amministrativo. In sintesi si persegua la strada del merito e del rinnovamento”. 

La situazione rimane dunque estremamente fluida, sopratutto in relazione al giallo delle dimissioni fantasma di Barberini, motivo per cui sembra che possa essere convocata a breve una conferenza stampa.

Nel corso della giornata ulteriori aggiornamenti e retroscena sulla vicenda che rischia di creare le condizioni per l’interruzione prematura della legislatura regionale.

AleChi, CarVan, SaMi 

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