Terni, bufera su mense scolastiche | Genitori in consiglio "Buffoni" | Opposizione lascia l'aula - Tuttoggi.info

Terni, bufera su mense scolastiche | Genitori in consiglio “Buffoni” | Opposizione lascia l’aula

Mirco Diarena

Terni, bufera su mense scolastiche | Genitori in consiglio “Buffoni” | Opposizione lascia l’aula

Minoranza "Votazione irregolare. Epilogo vergognoso della vicenda"
Lun, 21/12/2015 - 15:16

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Aggiornamento ore 20.00 – Il consiglio comunale ha votato oggi pomeriggio ad inizio seduta gli atti d’indirizzo sul servizio di refezione scolastica che erano stati presentati e illustrati la scorsa settimana. In particolare è stato  approvato (18 voti a favore, 9 contrari e 4 astensioni) l’atto proposto da Pennoni, Narciso (Pd) e Bencivenga (PT) con il quale il consiglio impegna il sindaco e la giunta “ad attivare immediatamente un percorso che provveda alla refezione scolastica attraverso la costituzione di un gruppo partecipato tra amministrazione comunale, rappresentanti dei genitori nelle commissioni mensa, tecnici della Usl, associazioni dei consumatori, che ponga al centro i temi imprescindibili della sicurezza e dell’educazione alimentare, privilegiando, ove possibile, il mantenimento delle cucine con preparazione dei pasti in loco”. Approvato anche l’atto d’indirizzo proposto da Forza Italia (con 19 voti a favore) con il quale il consiglio impegna – tra l’altro – la giunta ed il sindaco “a mantenere il servizio di mensa interno alle scuole, fino a che non venga espletata una gara pubblica che garantisca qualità, trasparenza”.
Bocciato invece l’atto d’indirizzo proposto dai consiglieri del M5S, Orsini (Pd), Melasecche (IlT), Chiappini (CA), Crescimbeni (GM) e Cecconi (FdI) che ha avuto 13 voti a favore, 13 contrari e due astensioni.
Respinti anche i due emendamenti de Il Cammello e del M5S all’atto di maggioranza.
Subito dopo i voti la seduta è stata sospesa su richiesta di Enrico Melasecche (IlT) e di Franco Todini (IC) che aveva chiesto anche l’annullamento delle votazioni, a causa delle proteste in aula dei comitati dei genitori e della confusione che si era generata. Cori da stadio all’urlo di “Buffoni” contro gli scranni dell’aula consiliare di Palazzo Spada.

Al termine di un’ora di sospensione il presidente Mascio, sentito anche il segretario generale, si è espresso contrariamente alla ripetizione delle votazioni che “sono avvenute in piena libertà e autonomia. Nel merito della questione della refezione scolastica – ha aggiunto Mascio – entro il 30 non verrà presa alcuna decisione e nei prossimi giorni la commissione consiliare competente ascolterà di nuovo i comitati e redigerà un nuovo atto più completo per impegnare la giunta”.
Soluzione questa, con il mancato annullamento del voto, non gradita né ai consiglieri del gruppo del M5S che hanno parlato di votazione confusa e affrettata e da Franco Todini, che sono intervenuti successivamente sull’ordine dei lavori. Critici sulla gestione della seduta anche Thomas De Luca (M5S), Francesco Ferranti (FI), Enrico Melasecche (IlT) e di Paolo Crescimbeni (Gm) che ha parlato di “votazione irregolare” e di “epilogo vergognoso”, abbandonando successivamente l’aula..

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Nonostante l’inverno  la seduta consiliare di oggi pomeriggio si preannuncia incandescente. Piatto forte della giornata, è proprio il caso di dirlo, la gestione delle mense nelle scuole dell’infanzia. Come spesso accade i consiglieri hanno idee profondamente diverse, soprattutto su due punti: chi gestirà il servizio mensa e se attuare o meno la cosiddetta filiera corta.

Sull’argomento sono pronti 3 atti di indirizzo che portano la firma di Forza Italia, Pd e Associazione Genitori che vede tra i firmatari esponenti politici come Marco Cecconi, Crescimbeni, Melasecche e anche personaggi noti del Pd e dei 5 Stelle.

Quest’ultimo atto contrasta decisamente quello del Pd, teso a favorire la cosiddetta filiera corta e l’esternalizzazione del servizio di mensa:

La verità – tuona Marco Cecconi FdI – è che  la giunta e i vertici del partito di governo affogano ancora una volta nella loro stessa incapacità di governare e anche per le mense come per tante altre faccende (dalla gestione dei parcheggi a quella delle multe o al Briccialdi), arrivano a ridosso di una scadenza prevista e programmabile da anni e l’unica cosa che sanno fare è improvvisare soluzioni-ponte pasticciate e poco trasparenti.

Adesso il segretario del Pd cittadino nonché consigliere comunale Jonathan Monti si improvvisa nutrizionista proponendo soluzioni improbabili per non dire risibili, come nel caso dei cibi a chilometro zero. Un criterio che non solo non garantirebbe ai bambini quegli alimenti (dal pesce a certi tipi di frutta e via dicendo) che invece sono obbligatoriamente previsti nella loro dieta settimanale, ma soprattutto porterebbe nel piatto dei bambini ternani prodotti direttamente provenienti da quella “terra dei fuochi” terra-cielo che ormai è diventata la conca ternana.

La verità è che in corso un processo di smantellamento di questi servizi, che passa dal personale e arriva fino alle cucine.

Eppure, per garantire ed anzi riestendere la preparazione interna dei pasti – ci sarebbe un modo  semplice semplice. Razionalizzare una buona volta la pianta organica di Palazzo Spada e attivare percorsi virtuosi di mobilità interna indirizzati al personale in esodo dalla Provincia: per riqualificare professionalità magari ormai inutili o sovrabbondanti e recuperare operatori che possano prendersi cura davvero, scuola per scuola, della salute alimentare dei nostri bambini“.

Il problema della filiera corta nel ternano è gridato a gran voce anche dai pentastellati che scrivono La nostra città galleggia sulla monnezza, sulle scorie, sui rifiuti più o meno nocivi interrati in ogni dove. Parchi pubblici, strade, fondamenta e persino sentieri di montagna disseminati da scorie siderurgiche. Parlate di chilometro venti, trenta, non zero.Come si fa a parlare di filiera corta quando a Terni si coltiva sopra alle discariche?“.

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