"In questa testata si drogano?", bufera su Bandecchi dopo attacco social a giornalisti | La replica - Tuttoggi.info

“In questa testata si drogano?”, bufera su Bandecchi dopo attacco social a giornalisti | La replica

Luca Biribanti

“In questa testata si drogano?”, bufera su Bandecchi dopo attacco social a giornalisti | La replica

Mar, 22/11/2022 - 14:18

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Bandecchi su Instagram "In questa testata si drogano?". Bufera sul patron della Ternana. Odg 'minaccia' azioni legali

Aggiornamento ore 15.45 – Nel primo pomeriggio di oggi, 22 novembre, è arrivata la replica di Stefano Bandecchi sulla questione delle offese “È con dispiacere che colgo come le mie intenzioni non siano state comprese. Ho utilizzato sicuramente un tono sarcastico e deciso, ma a tutela della mia immagine: purtroppo è impossibile negare che siano state scritte cose false e diffamatorie nei miei confronti”. Così Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare e candidato sindaco a Terni, in risposta al comunicato dell’Ordine dei giornalisti umbro.

“Vi è stata, su alcuni organi di informazione, una travisazione ed una lettura delle dichiarazioni dell’assessora Salvati totalmente fuori dalla realtà. In questi casi, lo dico da giornalista, per fare corretta informazione si sarebbe dovuto contattare l’interessato, cioè me, per chiedere le informazioni necessarie a fare chiarezza. Ma nessuno mi ha chiamato”.

“Non ho mai attaccato la stampa nel suo complesso, né il valore dell’Ordine: ho semmai fatto una battuta su qualche penna in malafede. Credo nel valore dell’informazione, essendo anche io giornalista: per questo auspicherei una maggiore aderenza di ciò che si scrive alla realtà”.


Offese ai giornalisti

Il patron della Ternana, Stefano Bandecchi, questa volta se la prende con i giornalisti. Come di consueto, ha utilizzato il proprio canale Instagram per rivolgere pesanti critiche ad alcuni giornalisti che si erano occupati del ‘ caso Passeggiata’: nello specifico Bandecchi appella i giornalisti “drogati” e utilizza altri appellativi poco edificanti. Dopo i ‘cattivi’ della politica (per la nota vicenda stadio-clinica), ora i ‘cattivi’ sono i giornalisti dunque, ‘rei’ di aver approfondito un argomento di indubbio interesse pubblico.

“In questa testata si drogano?”, Bandecchi attacca giornalisti

In sostanza il patron della Ternana, tramite l’associazione “Terni col cuore”, si era offerto di finanziare la riqualificazione del ‘verde’ del parco “La Passeggiata”, ma l’assessore ai Lavori Pubblici, Benedetta Salvati, in sede di question time, aveva risposto di aver ricevuto “una bozza di disegno degli interventi che avrebbero voluto fare. A mio avviso e del dirigente ai lavori pubblici non erano coerenti con ciò che è l’inquadramento storico del parco perché deve mantenere la sua identità. Dovrà scontare l’approvazione della soprintendenza. Una volta respinta la ‘mappa’ presentata abbiamo indirizzato la progettualità in una certa direzione. Ad oggi non ho un progetto ufficiale da poter approvare e sottoporre alla soprintendenza”. Per quanto riguarda i fondi istituzionali per la riqualificazione del parco, il Comune di Terni avrà un milione di euro dai fondi Pnrr e un milione e mezzo dalla Fondazione Carit.

Giornalisti “drogati”, la storia su Instagram

Evidentemente infastidito dal fatto che, dopo il progetto stadio-cinica, anche questo de “La Passeggiata” è stato di fatto ‘bocciato’ dall’amministrazione comunale, Bandecchi si è sfogato contro i giornalisti che hanno riportato con precisione la notizia: in una storia “Instagram”, Bandecchi ha commentato il titolo di una testata locale con “Ma in questa testata si drogano? È una domanda, perché questo titolo fa ridere”. A quanto pare, la campagna elettorale per le amministrative 2023 (ricordiamo che Bandecchi ha ufficializzato la sua candidatura a Palazzo Spada) sembra in pieno svolgimento, ma gli ‘avversari’ di Bandecchi sono politici e non i giornalisti che svolgono egregiamente il proprio lavoro.

La reazione di Odg e Asu

Le offese indirizzate ai giornalisti non sono passate sotto silenzio e dura è stata la reazione dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Associazione Stampa Umbra.

L’Odg – Le gravi affermazioni che il candidato sindaco di Terni, dottor Stefano Bandecchi, ha rivolto ad alcuni colleghi “non graditi”, meritano la più ferma condanna. Senza volersi addentrare in una polemica che ha assunto toni grotteschi, ci limitiamo a sottolineare come il metodo del confronto e lo stile adottati dal fondatore dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, siano del tutto inadeguati. Ricordiamo, al contrario, che il grande teologo, filosofo e scienziato tedesco Cusano, di animo docile e aperto, era assertore dell’ ”ignoranza dotta” nei confronti di Dio e non degli uomini. Quanto al dottor Bandecchi e alle sue dichiarazioni denigratorie, l’Ordine si riserva di adottare ogni iniziativa, e in tutte le sedi, che riterrà utile in difesa dei colleghi e della categoria.

L’Asu – L’Associazione Stampa Umbra stigmatizza e condanna le pesanti parole usate dal presidente della Ternana Calcio Stefano Bandecchi nei confronti di alcuni giornalisti ternani. I social non sono il luogo dove sfogare i propri risentimenti come se fossero uno spazio in cui il rispetto, l’educazione e in genere i valori siano sospesi. Il presidente Bandecchi dovrebbe saperlo bene, dato che ha deciso anche di candidarsi a sindaco di una città dove i giornalisti hanno ancora, per fortuna, la possibilità di esercitare il proprio diritto di cronaca e, come persone, anche di godere di libertà di parola ed espressione. Tanto più questo fatto assume valore poiché il presidente risulta essere iscritto all’albo dei giornalisti, i cui Ordini, regionali e nazionali, da sempre raccomandano moderazione, specialmente nei post fra colleghi e, ove necessario, intervengono per perseguire eventuali violazioni delle norme che regolano la professione. Ci aspettiamo dal presidente Bandecchi le scuse per l’accaduto e ci auguriamo che né da lui, né da alcun altro arrivino nuovi apprezzamenti dai social, o da qualsiasi altro canale, che nulla hanno a che vedere con la libertà di critica e di parola ma più che altro si inseriscono nella sfera delle offese personali e professionali.

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