di Alessandro Pacini (*)
In queste ore il dibattito sul centro storico di Foligno, sulle opere di ripavimentazione e sui disagi veicolari, si è arricchito di un altro contributo: quello del Consigliere Mantucci di aprire piazza della Repubblica al traffico veicolare per ovviare ai disagi dei lavori in corso e collegare così via XX Settembre a via Cesare Agostini. Una ipotesi legittima, così come quella di creare parcheggi “a piazza Garibaldi, piazza del Grano nelle ore pomeridiane e serali, via Cesare Battisti, in direzione Porta Romana, sul lato sinistro”.
Senza dilungarmi sulla assoluta inefficacia di tali rimedi (il passaggio attraverso piazza della Repubblica non accorcia di un metro il percorso ipotetico delle auto da via XX Settembre verso via Cairoli passando da via Cesare Agostini, rispetto al classico percorso che da via XX Settembre attraversa piazza del Grano e scende verso via Gramsci), vorrei però riflettere sul perché di una simile proposta da parte di un autorevole esponente della minoranza del nostro Comune. Quale ragionamento c'è dietro all'idea di fare di piazza Garibaldi, una delle piazze più belle dell'Umbria, un parcheggio, quando a 10 metri ce n'è uno (piazzetta Giacomini) e a 100 metri, lungo via Garibaldi, ce n'è un altro (per non parlare poi di quelli lungo via Umberto I, via Piermarini, via Oberdan, etc.)? E' davvero questo il sistema per risolvere la crisi dei commercianti di Foligno ed ovviare ai disagi della ripavimentazione?
Penso che alla base di queste proposte ci sia un orientamento culturale, un modo di concepire il centro storico come insieme di strade da attraversare in auto per arrivare da A a B piuttosto che come fulcro commerciale, sociale, culturale di una comunità. Penso che ci sia un'impostazione molto provinciale di intendere lo spostamento del soggetto esperibile solo e soltanto in automobile, e quanto più si parcheggia vicino alla meta tanto più si è risparmiato tempo (e si è anche un po' più fichi degli altri…).
Rifondazione la pensa diversamente: proponiamo di cogliere l'occasione delle pavimentazioni per sperimentare e promuovere un centro storico attraversabile a piedi o in bici. Siamo sicuri, e con questo vogliamo rivolgerci ai commercianti del centro ed alle loro legittime preoccupazioni, che la qualità dell'aria, il volume di affari, la città tutta, ne gioverebbe ed attrarrebbe visitatori e clienti anche da fuori Foligno.
I parcheggi alle porte del Centro Storico poi non mancano: due a Porta Romana (le Scale e il Quintana), Plateatico, Zuccherificio, Ex centro fiera, Ex ospedale, il parcheggio privato a ridosso delle Conce, i già citati parcheggi di via Garibaldi. Proviamo allora a lasciare aperto il centro alle autovetture dei residenti e di chi ci lavora, magari facendo un intervento di riduzione sui prezzi della sosta dei parcheggi a ridosso del centro nelle ore di apertura degli esercizi commerciali; invitiamo i cittadini a percorrere le vie del centro, e non semplicemente ad attraversarle. Vediamo cosa succede estendendo il “modello Corso Cavour” a tutto il centro storico.
Questo il nostro contributo al dibattito. Nel rispetto di tutte le opinioni crediamo fermamente che il rilancio del centro storico non possa che passare per una scelta di ridurre il traffico veicolare nelle vie storiche di Foligno.
(*) Capogruppo Rifondazione Comunista Foligno
Articolo correlato:
INTERPELLANZA URGENTE DI DANIELE MANTUCCI SU PIANO EMERGENZA TRAFFICO A FOLIGNO
