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IL CORSO DI P4C HA CHIUSO I BATTENTI CON L’INTERVENTO DI MAURA STRIANO

Redazione

IL CORSO DI P4C HA CHIUSO I BATTENTI CON L’INTERVENTO DI MAURA STRIANO

Lun, 01/12/2008 - 10:30

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di Francesca Benedetti

Un successo sul piano formativo ed emotivo, quello del 2° Corso Nazionale di Formazione Professionale di P4C – il curricolo di “Philosophy for Children” – che si è concluso nei giorni scorsi. Teatro degli incontri filosofici finali è stato l’Istituto Comprensivo G. Galilei, a Sant’Eraclio di Foligno. Le porte della scuola si sono aperte per docenti e laureati in filosofia e scienze affini che hanno aderito al Corso, partecipando alle attività formative per un totale di 50 ore. E’ stata Maura Striano – professoressa associata di Pedagogia generale e sociale, che attualmente insegna alla facoltà di Scienze dell’Educazione e dei Processi Culturali e Formativi, tra i fautori del curricolo P4C – a tenere una sessione di filosofia e ad assumere il ruolo di facilitatore, per guidare il gruppo nell’analisi filosofica. Dopo essersi seduti in cerchio, gli utenti del Corso si sono accinti alla lettura di un brano tratto da un testo coerente con i principi del metodo Lipman, prima collettiva, poi individuale. Dopo la lettura, Maura Striano ha chiesto ai presenti di organizzarsi in gruppi di due o tre persone per formulare una domanda che il testo aveva suscitato loro. Una volta scritte su un grande foglio le domande formulate, Maura Striano ha aiutato i presenti a scegliere una delle tematiche che era emersa. In questa specifica sessione si è trattato del rapporto tra immobilità e divenire, e del ruolo che un nome proprio può avere in tutto ciò; il nome è una “gabbia linguistica”, che qualificando crea una situazione di immobilità, o, al contrario, influisce sull’identità dei singoli, portandola a “divenire”? La sessione ha conosciuto un forte momento critico, cui i presenti hanno preso parte attivamente. Il facilitatore ha posto domande incalzanti per stimolare il gruppo e non farlo addentrare troppo nei rimandi ad esperienze personali, che potevano essere sterili e pesare sul piano filosofico del discorso. Il momento conclusivo ha consistito nell’autovalutazione del gruppo, che ha espresso un parere sul proprio atteggiamento e sulla conduzione della sessione tenuta dal facilitatore. Al termine, Maura Striano ha fatto un intervento molto interessante sulla sua attività filosofica nel quartiere Scampia, a Napoli, dove ha lavorato dal 1996, servendosi di materiale per l’Infanzia. Lì esiste ora un vero e proprio luogo fisico per la Philosophy, un laboratorio del pensiero permanente, in cui i bambini vengono portati una volta a settimana, per fare filosofia, appunto. La lettura condivisa, che invece nella Scuola Primaria viene effettuata, è per la Scuola dell’Infanzia sostenuta esclusivamente dal docente e completata a livello individuale da parte dei bambini attraverso la drammatizzazione ed il disegno. Anche nelle Scuole del Primo Circolo di Foligno e nell’Istituto Comprensivo di Sant’Eraclio esistono spazi (laboratori) e tempi predisposti per l’attività della P4C. Nei giorni scorsi, presso la Libreria Feltrinelli di Perugia, il professor Antonio Cosentino, fondatore del C.R.I.F. (Centro di Ricerca per l’Insegnamento Filosofico) e Professore di Filosofia e Storia, ha presentato il suo libro intitolato “Filosofia come pratica sociale”. D’altronde, “la filosofia è un tentativo di comprendere, cioè di raccogliere insieme i vari particolari […] in un singolo tutto inclusivo”, come sostiene lo studioso Dewey nell’opera Democrazia e educazione. La filosofia sempre di più si pone come la chiave di lettura per ogni tipo di sapere, e sta assumendo un rilievo sempre maggiore fin dai primi approcci con i processi educativi e d’apprendimento.


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