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Il bilancio 2012 della GdF: Un fiume di denaro nascosto al fisco. I sequestri sfiorano i 6 milioni di euro

Redazione

Il bilancio 2012 della GdF: Un fiume di denaro nascosto al fisco. I sequestri sfiorano i 6 milioni di euro

Ven, 08/02/2013 - 16:57

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Sara Minciaroni

“Aiutare i cittadini onesti a poter vivere in una società più giusta”. Questo il mandato supremo della Guardia di Finanza il cui bilancio delle attività del 2012 è stato reso noto questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta dal generale Cristiano Zaccagnini e dai due comandanti provinciali delle fiamme gialle di Terni Cristiano Zaccagnini e di Perugia Vincenzo Tuzi.

False certificazioni nei ticket sanitari. Sotto la lente nel 2013 saranno sempre di più le autocertificazioni per le detrazioni sanitarie, che vanno ad incidere direttamente sul bilancio pubblico. In tema di spesa sanitaria, il 38% dei 29 controlli eseguiti ha dato esito irregolare. Le violazioni accertate hanno riguardato prevalentemente false certificazioni in materia di ticket sanitario, elemento che spingerà ad insistere su questo fronte. Attraverso controlli incrociati tra banche dati su input dell'azienda sanitaria. Saranno accertamenti mirati quindi su casi di dubbia natura.

Complessivamente sono stati accertati 229 reati fiscali. Nel contrasto all'evasione fiscale, sono state eseguite 2.151 ispezioni contabili, di cui 609 verifiche fiscali e 1.542 controlli di vario genere. L'attività ispettiva, nel suo complesso, ha permesso di proporre il recupero a tassazione di elementi di reddito per oltre 278 milioni di euro e Iva per oltre 59 milioni di euro, procedendo al sequestro preventivo per equivalente di beni mobili e immobili per un valore di 5,4 milioni.

Denaro all'estero. In tema di contrasto all’esportazione illegale di capitali all’estero, sono stati recuperati oltre 2,5 milioni di euro.

Scontrini e ricevute. Circa 5.065 controlli sono stati eseguiti in materia di ricevute e scontrini fiscali. Sono state riscontrate 1.317 violazioni, pari al 26% dei controlli eseguiti. Tradotto, più di un controllo su quattro è risultato irregolare.

Nella lotta all'economia sommersa, sono stati individuati 219 soggetti, tra evasori totali e paratotali (soggetti che hanno occultato al Fisco più della metà del loro reddito), e recuperati a tassazione 203 milioni di euro. Scoperti, inoltre, 1.169 lavoratori “in nero”.

Settore spesa pubblica. Nel comparto della “spesa pubblica”, in particolare nel settore delle frodi comunitarie, sono stati riscontrati 53 casi di indebita percezione di finanziamenti comunitari per un valore complessivo di circa 665mila euro. Le violazioni hanno riguardato per l’89% aiuti all’agricoltura, e per l’11% i fondi strutturali. Quattro dei 53 casi di frode accertata hanno dato luogo alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria. Analogamente, sono state riscontrate 57 indebite percezioni di incentivi previsti dai bilanci nazionale e locali, per un valore complessivo di 4,5 milioni di euro. In ventiquattro casi, le violazioni hanno comportato la denuncia all’Autorità Giudiziaria. Le principali forme di frode hanno riguardato false attestazioni nei Durc, indebite percezioni di contributi previdenziali (per mancanza dei requisiti) oppure di cassa integrazione da parte di lavoratori in nero.

Enti che hanno acquistato “derivati”. Tra le attività svolte anche il controllo di 3 enti pubblici i cui dipendenti “troppo spregiudicati” hanno sottoscritto strumenti finanziari derivati ad alto rischio (Swap). Complessivamente, l’attività svolta dal Comando Regionale Umbria a richiesta della Corte dei Conti ha permesso di rilevare danni all’Erario per circa 11 milioni di euro, di cui circa 5 milioni sono ascrivibili alla sottoscrizione di da parte di enti pubblici. Altre 5 milioni di euro riguardano altre tipologie di irregolarità amministrative riscontrate nell’annullamento di contratti, nella commissione di lavori senza autorizzazione, nel mancato adempimento della sicurezza sui luoghi di lavoro e nel mancato versamento d’imposte.

L’attività di “polizia giudiziaria” si è articolata attraverso l’esecuzione di 63 accertamenti di carattere patrimoniali nei confronti di pregiudicati per reati di carattere associativo, che si sono conclusi con proposte di sequestro per complessivi 4,4 milioni di euro e confische per 7mila euro. Eseguiti, inoltre, 12 controlli antiriciclaggio, attraverso i quali sono state riscontrate violazioni per circa 145mila euro, prevalentemente per abusivismo finanziario e trasferimenti di denaro contante oltre il limite consentito.

Usura. Tre sono stati i soggetti denunciati per il reato di usura. Di particolare rilievo la recente operazione condotta dal Nucleo pt di Terni nei confronti di un usuraio ternano, conclusasi con il sequestro di 950mila euro (contanti, conti correnti, depositi postali e investimenti finanziari).

Droga. Anche nel 2012, il fenomeno del traffico, dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti in Umbria si è attestato a livelli di elevata pericolosità sociale. Nel corso dell’anno, sono stati segnalati all’Autorità Prefettizia 104 assuntori, tratti in arresto 37 soggetti e denunciate 47 persone a “piede libero”. Nel complesso, le indagini svolte nello specifico settore, anche con il coordinamento dell’ Autorità Giudiziaria, hanno portato al sequestro di circa 47 chilogrammi di hashish e marijuana e 2,3 chilogrammi di eroina. I dati rilevati confermano la tendenza del mercato della droga a soddisfare una crescente domanda di droghe “leggere”, alimentata da una platea di consumatori sempre più giovane.

Marchi contraffatti. Nelle attività del “settore extratributario” spiccano i servizi svolti nel settore della contraffazione dei marchi di fabbrica e della sicurezza dei prodotti. Complessivamente sono state denunciate 40 persone e sequestrati oltre 244 mila prodotti. 309 gli interventi eseguiti nella lotta al carovita. Tra i servizi di particolare rilievo, i sequestri di 803 opere librarie illegalmente riprodotte da una copisteria clandestina nel centro storico di Perugia, di 57.040 braccialetti recanti il marchio “Cruciani” contraffatto e di 1.351 confezioni di luminarie natalizie prive delle certificazioni di sicurezza per il consumatore previste per i dispositivi elettrici a basso voltaggio.

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