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Gruppo Novelli, lavoratori in sciopero | Ferdinando cede, Enzo all’attacco

Redazione

Gruppo Novelli, lavoratori in sciopero | Ferdinando cede, Enzo all’attacco

L'assemblea dei lavoratori prosegue la protesta sotto casa di due degli imprenditori | Domani 2 ore di sciopero a turno, giovedì 8 ore
Mar, 29/11/2016 - 16:43

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Aggiornamento alle 7:30 del 30 novembre – Un altro dei fratelli Novelli pronto a firmare per la cessione del Gruppo mentre il terzo torna all’attacco. È finita così un’altra intensa giornata per la vertenza Novelli. La svolta è arrivata in serata, quando dopo il continuo pressing di lavoratori, sindacati ed istituzioni, Ferdinando Novelli ha annunciato che è pronto a firmare per la vendita del Gruppo. Allineandosi così alla posizione già presa lunedì al Mise da suo fratello Torquato. Ferdinando nel tardo pomeriggio – in vista del nuovo presidio sotto casa sua da parte dei dipendenti dello stabilimento spoletino, – ha telefonato al consigliere comunale Enrico Armadoro (che sta seguendo la vicenda in prima linea, come amministratore comunale ma anche come dipendente) annunciando la sua decisione di fare un passo indietro e quindi di vendere. I due fratelli pronti ora alla cessione detengono poco più del 60% delle quote del gruppo, secondo quanto si apprende.

Ma durante la notte è arrivata una nota del terzo fratello, Enzo, che continua a manifestare tutta la sua perplessità per l’acquirente che si è fatto avanti, il gruppo iGreco. Contestando il comportamento assunto dal Mise.

Con stupore si apprende da un comunicato del Ministero dello Sviluppo Economico che la situazione che caratterizza l’attuale stato di stallo – scrive Enzo Novelli – debba essere attribuita in via esclusiva al comportamento dei soci per non aver accolto la richiesta loro formulata di operare la cessione delle partecipazioni ad un prezzo simbolico in favore di due società – Fattorie Greco S.r.l. e la Phoenix S.r.l., la prima costituita nel 1998 con capitale sociale di € 10.328,00 – ultimo bilancio depositato relativo all’esercizio 2014, la seconda, costituita nel 2011 con capitale sociale di € 10.000,00 e non interamente versato – ultimo bilancio depositato relativo all’esercizio 2013. Già questi dati avrebbero dovuto indurre il MISE a dover svolgere il relativo, necessario ed indispensabile controllo, risultando improbabile che i soggetti individuati possano essere in grado di garantire la continuità aziendale ed il mantenimento dei livelli occupazionali”. 

Oltre ai dubbi sulla tenuta delle due società a responsabilità limitata, Enzo Novelli solleva dubbi anche sulla gestione delle procedure: “Il MISE non riferisce, forse perché non informato dall’attuale CDA in carica da prima della presentazione della proposta di concordato, che i soci hanno inutilmente richiesto informazioni puntuali su coloro che avevano manifestato interesse a sostenere l’operazione. Si chiedono peraltro i soci, legittimamente, se e quali richieste siano state inoltrate al Tribunale fallimentare da parte dei Commissari Giudiziali per informare detto Organo degli sviluppi e mutamenti della procedura concordataria, attesa anche l’assenza del tutto ingiustificata dei Commissari Giudiziali all’incontro del 28.11.2016 per effetto della mancata convocazione degli stessi. Ci si chiede se è lecito esercitare una pressione verso i soci e, soprattutto, influenzare l’opinione pubblica attraverso un’informazione non corretta. Sarebbe opportuno, anzi necessario, che ciascuno degli attori della vicenda si assuma la responsabilità e non lasciare apparire che questa sia riferibile in via esclusiva ai soci”.


Manifestazioni di protesta e varie ore di sciopero: è la decisione presa dall’assemblea dei lavoratori del Gruppo Novelli riunitisi oggi nella sede di Spoleto. Dopo l‘intensa e difficile giornata di ieri, iniziata al ministero dello Sviluppo economico e conclusasi con una protesta a San Giovanni di Baiano sotto l’abitazione dei Novelli, oggi dipendenti e sindacati si sono incontrati per decidere quali azioni intraprendere in vista del nuovo tavolo previsto per giovedì al Mise.

Al termine, quindi, la decisione è stata di prevedere 2 ore di sciopero per ciascun turno durante la giornata di domani, mentre per la giornata di giovedì lo sciopero sarà dell’intero turno, quindi di 8 ore. In base all’esito dell’incontro a Roma, poi, verranno prese ulteriori decisioni.

Per oggi (ma probabilmente anche per i prossimi giorni) è previsto poi un nuovo presidio sotto l’abitazione degli imprenditori Enzo e Ferdinando Novelli, dalle ore 19 alle ore 21, a San Giovanni di Baiano e a Torricella. Per la giornata di giovedì, invece, oltre allo sciopero è prevista anche un’eclatante manifestazione di protesta in città.

Sulla vertenza Novelli è intervenuto questo pomeriggio in consiglio comunale anche il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli. “Stiamo seguendo la vicenda da vicino insieme a tutte le altre istituzioni, – ha detto – gli altri Comuni interessati e lo stesso Cda. Sappiamo che c’è stata una brusca interruzione delle trattative e speriamo che si tratti di un rinvio per poco. C’è una richiesta di approfondimento da parte della famiglia Novelli – ha ricordato il primo cittadino – che vuole vederci più chiaro. Non so se vorrà accampare anche delle proprie richieste. So che gli operai sono in comprensibile stato di agitazione, noi porteremo ancora la presenza del Comune: ieri era presente il vicesindaco a Roma, che ha condiviso i giudizi sulla vicenda con tutti gli altri enti interessati. Siamo comunque vicini alle preoccupazioni dei dipendenti che rischiano di veder perso definitivamente il loro posto di lavoro”.

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