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Elezioni Unipg, i risultati delle elezioni studentesche / Superato il quorum / Tutti gli scrutini – AGGIORNAMENTI

Redazione

Elezioni Unipg, i risultati delle elezioni studentesche / Superato il quorum / Tutti gli scrutini – AGGIORNAMENTI

Mer, 25/09/2013 - 21:16

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Aggiornamento ore 23.34 – Il quorum ha sempre ragione. Le elezioni dei rappresentanti degli studenti universitari hanno raggiunto il numero legale per definirsi valide. Dopo la serie infinita di esclusioni, ricorsi e riammissioni degli ultimi mesi, l'ateneo tira un sospiro di sollievo. Non così forte però vista la scarsa partecipazione degli studenti. I primi risultati di questa sera delle elezioni studentesche universitarie confermano quelli finali: è l'Udu, una delle liste che era stata esclusa dalle votazioni per via di alcune irregolarità nella presentazione delle candidature, a vincere raggiungendo il 37% al Senato e il 33% al Cda, seguita da Universitas con il 22% al Senato ed il 19% al Cda. Alleanza Universitaria prende rispettivamente il 10% ed il 14%. Tra le altre anche Idee con il 13% al Senato ed il 20% al Cda, Rinascita con l'12% e l'11%. In coda Asa con il 4% al Senato e il 3% al Cda, ed Impegno Critico con il 2% al Senato.

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Arrivano alla spicciolata i primi risultati delle elezioni studentesche: ieri e oggi gli studenti dell'Ateno perugino si sono infatti recati alle urne per votare i loro rappresentanti. A Scienze Politiche per il Senato l'Udu ha totalizzato 80 preferenze, seconda Alleanza Universitaria con 53 voti. Seguono Rinascita Universitaria con 38, Student Office con 14, per un total di 207 voti. Al Consiglio di Amministrazione l'Udu ha avuto 84 voti, Alleanza Universitaria 60 e Cl 15. Rinascita è terza con 40 preferenze. Al Consiglio studentesco ci sono Udu con 84 voti, AU con 60 e Rinascita con 40. Per il Consiglio di Dipartimento si confermano Udu con 80 voti, Au con 60 preferenze e Rinascita con 40. In serata ulteriori aggiornamenti per le altre facoltà.

La corsa all'ermellino – E ieri c'è stato l'incontro dei cinque candidati all'ermellino dell'Ateneo perugino, svoltosi durante il pomeriggio presso l’Aula Magna della Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia: a presentarsi, nell'ordine e con interventi singoli senza confronto tra loro, il Professor Gianni Bidini, Preside della Facoltà di Ingegneria, il Professor Fausto Elisei, ordinario di Chimica Fisica e Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, il Professor Franco Moriconi, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria, il Professor Maurizio Oliviero, ordinario di Diritto Pubblico Comparato e Amministratore Unico dell'Azienda per il Diritto allo Studio, ed infine il Professor Mauro Volpi, già Direttore del Dipartimento di Diritto Pubblico della Facoltà di Giurisprudenza, la cui candidatura era rimasta appesa ad un filo fino a poco tempo fa. Di fronte ad una platea che si è lasciata scaldare dagli interventi singoli, con punte di maggiore o minore partecipazione, i candidati hanno parlato di ricerca, della riforma 240, dei dipartimenti, del futuro dei dottorati, della questione legata alla mensa per gli amministrativi, di internazionalizzazione dell'Ateneo: tutti temi caldi che stanno a cuore di chi vive all'interno dell'università, dagli studenti, al personale amministrativo, ai docenti. Un incontro che tuttavia ha rimarcato molto l'importanza della facoltà di Medicina, punto di forza per tutto l'Ateneo, dove molto è stato investito in questi ultimi anni di dirigenza Bistoni.

Per il Professor Bidini, la ricerca deve rimanere al primo posto, a fronte di una gestione di un Ateno che presenta “problemi molto gravi”. Il futuro rettore, secondo l'odinario di ingegneria, dovrà essere un tecnico, che sappia affrontare questioni di governance, che non abbia alcun tipo di legame con altre strutture, con un ottimo curriculum gestionale. Anche le Scuole di Dottorato ed i Dipartimenti costituiscono un nodo centrale: riconoscere le eccellenze, in questo caso, “sarà la chiave per avere una finestra sul mondo, grazie ad un Ateneo fondato sulla qualità”. Bidini non risparmia un riferimento più puramente indirizzato a Medicina, “perché ha una sua tipicità e particolarità, non perché muova 320 voti. Mi sarebbe facile blandire questo progetto in campagna elettorale – ha affermato il Professore -, ma Medicina ha anche un’importanza per il comparto sanitario. Per questo deve dotarsi di una governance matura che dia poi spazio ai giovani”. Ed infine: “senza la facoltà di medicina la regione Umbria non sarebbe quella che è”.
Il Professor Elisei ha invece preso solo dieci minuti per il suo discorso, lasciando poi spazio alle domande dal pubblico, che tuttavia, non sono arrivate. Punta tutto sulla qualità didattica l'ordinario di Chimica Fisica: “abbiamo bisogno di una qualità diffusa che può essere in grado di produrre eccellenza per i dipartimenti, per gli studenti e per gli amministrativi. Tutti devono essere coinvolti nelle scelte per gli obiettivi generali. Dobbiamo presentarci all’esterno dell'Ateneo come un tutt'uno, in cui la didattica sia importante e di qualità, con i finanziamenti spesi nel modo giusto”. Per il candidato, l'internazionalizzazione della didattica è “essere capaci di acquisire persone straniere che vengono a studiare a Perugia. Bisogna organizzare corsi di inglese, per quanto gli studenti siano refrattari”, ha detto. Anche Elisei ha poi chiosato sull'importanza della facoltà di Medicina anche per la sua qualità assistenziale.

Per il Professor Moriconi, che a Medicina si sente a casa per “le problematiche di natura complessa che accomuna il dipartimenti con quello di veterinaria”, sono quattro i criteri di cui il futuro rettore dovrà tener conto: la collegialità, la trasparenza, la qualità della ricerca, ed il merito. A suo avviso “la grossa battaglia tra aree umanistiche e scientifiche non ha senso, in quanto non esiste questa dicotomia”. Moriconi ha poi puntato il suo discorso sull'opera, da lui definita idonea, di portare da Monteluce a Sant’Andrea delle Fratte le varie sedi universitarie. “Bisogna completare il trasferimento”, ha dichiarato, promettendo un centro di ricerca clinica, di riportare lo stabulario presso i dipartimenti di medicina, e non per ultimo di ripristinare la ricerca di base, lontana dalla necessità di marketing. “Non basta mandare i giovani all’estero, bisogna invitarli a tornare”, ha poi concluso.

E' giunto poi il turno del Professor Oliviero, il quale ha posto l'accento, oltre che sull'importanza di una comunità accademica coesa, anche su problematiche dell'Ateneo come quella della delocalizzazione di Terni: “noi dobbiamo chiederci, visto che si parla tanto di ricerca, se questi investimenti, in termini non solo economici, ma anche logistici, non debbano essere necessariamente rivisti. Se dipenderà da me io chiederò ai Dipartimenti di costituire una commissione tecnica perchè si abbiano delle proposte per riorganizzare le strutture. Io ho un sogno, dove l'accademia acquisti un senso di autonomia vero dalla politica. Ma l'autonomia per me è anche declinare le aspettative dei singoli dipartimenti, a seguito di un dibattito complessivo nato al loro interno e dalle esigenze di tutti. L'internazionalizzazione – ha continuato Oliviero – avverrà quando il Rettore si farà interprete delle istanze universitarie all'estero, riuscendo ad intercettare i fondi per la ricerca. A riguardo vi fornisco un dato: l'Agenzia per il DIritto allo Studio che ho ereditato con circa 30miliardi di buco di vecchie lire oggi è considerata come un ente virtuoso, e solo quest'anno è stata in grado di intercettare fondi per 41 milioni di euro, provenienti non certo dal comune o dalla Regione. Il prossimo rettore dovrà dismettere l'ermellino, e andare in giro a raccontare l'eccellenza del nostro Ateneo”.

Per ultimo è poi intervenuto il Professor Volpi, il quale ha rimarcato i punti del suo programma elettorale, ossia la ricerca, grazie ai finanziamenti per i dottorati, la didattica, con un'offerta fromativa di qualità, il governo di Ateneo, con i dipatimenti al centro della vita dell'università, il territorio, grazie ad un attivo dialogo con le istituzioni, e l'Amministrazione, “radicalmente nuova, realmente al servizio della comunità accademica”. “In questo Ateneo dobbiamo abbandonare la logica amici-nemici o, ancor peggio, maggioranza-minoranza. Il Rettore deve essere figura di garanzia e di equilibrio, anzitutto tra aree, scientifica e umanistica, ma anche all'interno di esse”, ha infine affermato Volpi.

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