DOMANI A BEVAGNA FESTA DI SANT'ANTONIO E BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI - Tuttoggi.info

DOMANI A BEVAGNA FESTA DI SANT'ANTONIO E BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI

Redazione

DOMANI A BEVAGNA FESTA DI SANT'ANTONIO E BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI

Sab, 15/01/2011 - 12:22

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Domenica 16 gennaio, alla ore 10.30, nella chiesa di S.Agostino, verrà celebrata la santa messa per festeggiare degnamente S.Antonio, il protettore degli animali. Dopo il rito liturgico si formerà una processione. Alcuni uomini porteranno a spalla la statua del santo per le vie della città fino a raggiungere piazzale Gramsci, luogo in cui il parroco, don Marco Rufini, benedirà tutti gli animali presenti. Sant'Antonio Abate, detto anche Sant'Antonio il Grande, Sant'Antonio d'Egitto, Sant'Antonio del Fuoco, Sant'Antonio del Deserto, fu un eremita egiziano considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati. La sua vita è stata tramandata dal discepolo Atanasio di Alessandria. E' ricordato nel calendario dei santi della chiesa cattolica e da quello luterano il 17 gennaio. La chiesa copta invece lo festeggia il 31 gennaio che corrisponde, nel loro calendario, al 22 del mesi di Tobi. Antonio nacque a Coma (l'odierna Qumans), in Egitto, intorno al 251. Figlio di agiati agricoltori cristiani rimase orfano prima di aver compiuto venti anni con un ingente patrimonio da amministrare e una sorella minore a cui fare da padre. Nel 285 Antonio si avvicinò al Mar Rosso, sul monte Pispir, dove esisteva un castello romano abbandonato all'interno della quale c'era l'acqua. In questo luogo sperduto egli proseguì la sua ricerca di totale purificazione, pur essendo aspramente tormentato, secondo la leggenda, dal demonio. Con il tempo molte altre persone in cerca della verità vollero stargli accanto ed alcune di loro, dopo ripetuti tentativi, lo fecero uscire da quella fortezza. Successivamente egli si dedicò a lenire i sofferenti operando, secondo tradizione, guarigioni e liberazioni dal demonio. Sant'Antonio Abate è considerato il protettore degli animali domestici, tanto da essere raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. La tradizione deriva dal fatto che l'ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso di allevare suini nei centri abitati perché il loro grasso veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dal “fuoco di Sant'Antonio”. A Bevagna questa ricorrenza è molto sentita e partecipata dalla popolazione. Al termine della benedizione la Pro Loco offrirà a tutti i presenti le tradizionali roccette, un dolce prelibato che ben si adatta alla ricorrenza.


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