Dopo la notizia della volontà di delocalizzazione da parte di Color Glass, il Comitato Salute Ambiente ‘Calzolaro Trestina Altotevere Sud’, strenuo protagonista della battaglia contro l’azienda di Trestina, ci tiene a sottolineare il proprio merito nella vicenda e nel suo insperato epilogo.
Vicenda Color Glass in pillole
Già tre anni fa ci fu la prima raccolta firme (oltre 1.300 in un giorno) con cui il comitato chiedeva, alla conferenza Servizi della Regione Umbria, di non rinnovare l’autorizzazione unica ambientale alla ditta. Le motivazioni, evidenziate in più occasioni, erano la preoccupazione per le emissioni in atmosfera dei fumi del forno calcinatore (allora indicati come “vapore acqueo”).
Tra i vari botta e risposta tra azienda e rappresentanti dei cittadini si arrivò poi anche alla sospensione dell’attività di Color Glass tramite un’ordinanza del sindaco. A rincarare la dose, nel 2019, ci fu anche una sentenza del Tar che aveva riconosciuto presunti abusi edilizi sullo stabilimento. Nonostante ciò l’azienda si è sempre difesa smentendo la minima traccia di inquinamento. Con la ripresa dell’attività e una recente richiesta di analisi dei materiali in entrata da parte della Regione, che ha fatto infuriare le opposizioni, si è poi arrivati all’atto finale di ieri.
Comitato “Grazie a…”
“Oggi tutta la popolazione è a conoscenza sia dell’ansia vissuta intorno ad un problema reale che dell’ostracismo perpetrato nel tempo da amministrazioni, Usl e Arpa, – dicono i membri del sodalizio – Tuttavia, l’incessante quanto tenace impegno del comitato che si è avvalso della collaborazione dell’avv. Valeria Passeri, della consulenza tecnico/scientifica dell’ing. Luciano Blois e dell’esperienza e conoscenza medico/scientifica dei rappresentanti di Isde Carlo Romagnoli, Giovanni Vantaggi e Massimo Formica, ha determinato una crescita e una presa di coscienza delle problematiche da parte di tutta la popolazione della zona Sud del Comune“.
Non vogliamo dimenticare l’impegno di alcuni gruppi di opposizione del Comune di Città di Castello che in Consiglio comunale ed in commissione hanno sempre sostenuto le ragioni del Comitato e le legittime preoccupazioni della popolazione.
“In primis è merito nostro”
“Quindi – aggiungono – se merito c’è stato per aver approfondito e sviscerato le varie problematiche, questo va in primis attribuito al Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud ed a ognuno dei suoi componenti che con serietà, impegno e determinazione hanno lavorato in questi anni, dimostrando capacità, organizzazione e resilienza. Quanto alla scelta aziendale, ci limitiamo a riflettere circa l’ipotesi di una eventuale valutazione dei vantaggi economico e finanziari derivanti dall’insediamento dell’attività in una zona adeguata, in locali di proprietà e vicino alla produzione della materia prima lavorata”.