Ne hanno parlato davvero tutti. La vicenda Color Glass, in questi giorni, è stata al centro del dibattito politico e delle recenti preoccupazioni dei residenti di Trestina su possibili implicazioni di natura ambientale. Ora, però, tocca alla stessa azienda dire la propria, tramite il suo legale di fiducia Avv. Michela Paganelli.
“Color Glass” di Trestina, lo spettro di un nuovo “caso Calzolaro” | Dibattito in commissione
“È doveroso precisare – ha dichiarato l’avvocato – che la Conferenza dei Servizi, tenutasi il 28 settembre 2017, lungi dall’essere stata ‘sospesa’, ha conosciuto un ordinario e serio processo di confronto tra tutte le parti interessate, mentre è da escludere che vi sia stato recepimento alcuno di qualsivoglia denunzia. Le decisioni assunte dalla Conferenza hanno incontrato la piena adesione da parte di tutti i soggetti presenti, conformemente alla politica aziendale di Color Glass S.p.A. e secondo lo spirito già palesato da Color Glass S.p.A. a tutti i membri della Giunta, consiglieri, tecnici e rappresentanti della cittadinanza presenti in occasione della Conferenza Consiliare”.
Color Glass S.p.A. continua ad assicurare la massima collaborazione a tutte le Autorità, affinché siano chiariti quanto prima profili di grande rilievo, quali quelli ambientali, attraverso la predisposizione di un articolato cronoprogramma di interventi, ovvero attraverso una completa e seria istruttoria tecnica concertata e condivisa con tutte le Autorità competenti
Color Glass, Comitato raccoglie 1237 firme in un giorno | Conferenza Servizi rinviata
“La tutela dell’ambiente è per Color Glass S.p.A. un valore da salvaguardare e promuovere – ha aggiunto l’avvocato Paganelli – un impegno su cui l’Azienda ha investito e sta investendo energie e risorse. Color Glass S.p.A. continua a lavorare con dedizione per far sì che l’azienda sia riconosciuta come un modello d’impresa sostenibile nel lungo periodo, assicurando a tutte le sedi produttive, ed in particolare al sito di Trestina, i più elevati standard ambientali e di sicurezza, continuando per tal via ad operare nel pieno rispetto delle norme“.
“Color Glass”, Comune incontrerà cittadini di Trestina “Nessun altro caso Calzolaro”
L’approdo di Color Glass S.p.A. in Alta Valle del Tevere è preceduto da una lunga storia che parte dal 2005, quando un tecnico di laboratorio di Città di Castello, con pluriennale esperienza nel settore ceramico, ebbe l’intuizione di recuperare un rifiuto speciale non pericoloso mediante un processo di essiccazione e calcinazione in forno. In quell’anno fu attivata la relativa procedura autorizzativa che, dopo un lungo iter scandito da approfondite indagini, si concluse con il parere favorevole del Ministero dell’Ambiente e conseguente determina emessa dalla Provincia di Perugia. L’Azienda in questione era la “Eurocer soc.coop.”, trasformatasi poi in S.r.l, fondata nel 1995,
Una realtà imprenditoriale sorta e sviluppatasi nel sito di Trestina della ex Cama Rossi, unica area che, per destinazione e per caratteristiche del capannone (altezza ed ampiezza) poteva a quel tempo ospitare le attività dell’Eurocer. Nel 2006 inizia l’attività di recupero del rifiuto speciale non pericoloso fino al 2009, quando l’azienda è soggetta a procedura fallimentare. I lavoratori, malgrado le difficoltà, continuano a credere nel loro progetto, grazie soprattutto al sopracitato tecnico tifernate di laboratorio che, nel 2011, in costanza del processo di definizione della procedura concorsuale, contattò un autorevole imprenditore nell’ambito del comparto dei colorifici ceramici, nonché socio di Color Glass S.p.A. la quale, dopo un’attenta valutazione, decise di rilevare l’Eurocer.