Dopo la chiusura temporanea causa Covid, oggi, la storica “ruota” del Monastero di Santa Veronica Giuliani a Città di Castello – unica “finestra” con il mondo esterno delle suore di clausura – riapre i battenti, seppur attraverso necessari e inevitabili accorgimenti di carattere tecnico.
Ruota chiusa dopo quasi 4 secoli
“Durante la chiusura per il Coronavirus anche il monastero ha seguito le norme restrittive per custodire la salute delle persone e, dopo 377 anni, per la prima volta nella sua storia, la ruota è stata chiusa con un pannello provvisorio – precisa Angelica Lombardo (nella foto con la ruota “chiusa”), presidente dell’Associazione “Le Rose di Gerico” e stretta collaboratrice del monastero – Essa infatti, pur non facendo incontrare i volti, crea una vicinanza che può facilitare eventuali contagi”.
Il “rimedio” delle clarisse
La pandemia determinata dal Covid-19, infatti, ha reso pericoloso l’ascolto attraverso la ruota dato che, per amplificare la voce, è necessario avvicinarsi molto con la bocca alla parte mobile, che una volta girata, potrebbe portare il virus all’interno del monastero. Così, per ovviare a questo rischio, le Cappuccine hanno realizzato uno sportello con grata in ferro e plexigas sulla porta in legno di via XI settembre (vedi foto sotto). In questo modo possono continuare a incontrare chi bussa al monastero e anche vederlo in faccia in tutta sicurezza. Se poi c’è bisogno di ricevere un oggetto o donare qualcosa lo fanno (togliendo temporaneamente il plexiglas) grazie all’uso di una calamita.
La ruota riapre
Oggi (sabato 9 gennaio) la ruota viene riaperta, anche se solo per il passaggio di oggetti, ma finalmente torna ad essere quello che è stata da secoli, segno e porta di speranza.
La “ruota” delle Cappuccine, punto di incontro e appuntamento per la città, è entrata nell’esperienza quotidiana di tanti tifernati e nell’immaginario fantastico di generazioni di bambini che si avvicinavano incuriositi per sentire la voce misteriosa che affiorava al di là del muro. Un momento sempre atteso dai più piccoli, soprattutto la domenica mattina, è da sempre la richiesta dei ritagli della preparazione delle ostie che, dopo un giro della ruota, appaiono davanti ai loro occhi dentro una bustina di carta bianca.