L'ospedale di Spoleto torna a fare scuola nell'ambito della chirurgia robotica, questa volta con particolare attenzione all'urologia
La chirurgia robotica dell’ospedale di Spoleto torna a fare scuola. Mentre il destino del San Matteo degli Infermi rimane incerto, tra reparti a mezzo servizio (nonostante l’enorme impegno del personale medico e paramedico in servizio), integrazione con Foligno e nuovo piano sanitario regionale, il nosocomio cittadino ospita un importante corso di alta formazione.
L’ospedale San Matteo degli Infermi, infatti, è stato tra i primissimi in Italia, – subito dopo la sua prima introduzione nel 2000 negli Stati Uniti – a dotarsi del robot chirurgo DaVinci, facendo appunto scuola in tal senso grazie al dottor Luciano Casciola. Una strumentazione che ha avuto una diffusione sempre maggiore, considerando che solo in Italia esistono oggi oltre 100 sale operatorie che lo hanno a disposizione (addirittura 3 in Umbria).
L’importanza della chirurgia robotica nell’urologia
“Il maggior ambito di applicazione – spiega il dottor Luigi Mearini, direttore della Struttura Complessa di Urologia nonché direttore del dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Usl Umbria 2 – è quello urologico, dove i vantaggi di una chirurgia mininvasiva e di precisione meglio si esplicano in termini oncologici e di risparmio della funzione (vedi continenza e potenza sessuale negli interventi di prostatectomia radicale, conservazione della funzione renale nella chirurgia nephron-sparing). L’Urologia – spiega il professionista – rappresenta quindi da sola circa il 60% di ambito di utilizzo di tale sofisticato strumento chirurgico”.
Come detto, l’ospedale di Spoleto è stata una delle prime realtà italiane a dotarsi di tale tecnologia, grazie alla lungimiranza del dottor Casciola che tanti anni fa ha lanciato e oggi lasciato una importante tradizione chirurgica.
Corso di formazione promosso dal dottor Vivacqua
In onore a questa tradizione, e cercando di essere di supporto alle nuove generazioni di chirurghi che si avvicinano a questa tecnica, e per un confronto costruttivo con chi già ha iniziato ad approcciare il robot chirurgo, il dottor Carlo Vivacqua, Dirigente Medico di Urologia della Usl Umbria 2, in qualità di Responsabile Scientifico, ha organizzato presso l’ospedale di Spoleto (e l’hotel San Luca) un corso dedicato alle applicazioni della chirurgia robotica in ambito urologico per i giorni 4-6 aprile.
Il corso si sviluppa con una prima giornata teorica, con relazioni e discussioni frontali, seguita da due giornate di attività chirurgica sul campo, focalizzate sul trattamento del tumore della prostata e sul tumore del rene.
Il corso vede coinvolte come docenti tutte le figure professionali che a vario titolo e in vari momenti contribuiscono al complesso percorso chirurgico, in certi termini semplificato dall’ausilio tecnologico, che necessita di un preciso e coordinato lavoro di équipe, composta da chirurgo, anestesista, infermiere di sala operatoria.