Caso Popolare Spoleto, avvocato Morcella "annullate arresto di Antonini, non è Totò Riina" / Foto - Tuttoggi.info

Caso Popolare Spoleto, avvocato Morcella “annullate arresto di Antonini, non è Totò Riina” / Foto

Redazione

Caso Popolare Spoleto, avvocato Morcella “annullate arresto di Antonini, non è Totò Riina” / Foto

Gio, 25/07/2013 - 14:00

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Jacopo Brugalossi

“Il mio assistito è fiducioso e rabbioso, pronto a combattere in difesa della banca”. Si è congedato così ai giornalisti l’avvocato Manlio Morcella, legale di Giovannino Antonini che stamani, intorno alle 10.30, è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia di fronte al gip Augusto Fornaci delegato dalla collega del tribunale di Roma Maria Laura Tomaselli, che aveva disposto l'arresto di 7 persone nell'ambito dell'inchiesta che ha trovalto il giudice del Tar Lazio De Bernardi e l'avvocato De Paola. L'udienza è durata poco più di un’ora, al termine della quale l’ex dominus della Popolare prima e della Spoleto Credito e Servizi dopo ha lasciato il tribunale dall’uscita secondaria a bordo del suv dei Carabinieri di Spoleto, coprendosi il volto con la giacca per evitare i fotografi.

Morcella ha rilasciato alla stampa alcune dichiarazioni, sottolineando in primis i meriti del suo assistito “nell’aver preservato così a lungo una banca locale in Umbria quando tutte le altre sono andate male”. Poi, entrando nel merito dei fatti giudiziari contestati dal pm Stefano Pesci, Morcella ha affermato che Antonini ha fatto ampia chiarezza sui denari versati “ai vari avvocati amministrativisti” anche per conto degli altri ricorrenti, compresi i 21 mila euro pagati in due tranche – una da 6mila, l'altra da 15mila euro – all’avvocato Matilde De Paola, protagonista delle intercettazioni telefoniche insieme al togato del Tar e al faccendiere Giorgio Cerruti.

E’ proprio il numero dei ricorrenti che si oppongono al Commissariamento disposto da MEF e Bankitalia di Scs uno degli aspetti su cui Morcella pone l’accento: “Si parla solo di Antonini – ha dichiarato – ma sono in otto ad aver presentato ricorso”. Anche se fu solo l’ex-dominus a firmare la delega alla De Paola, che andava così ad affiancare il noto studio legale del professor Tedeschini (quest'ultimo difende anche alcuni ex membri del board Bps che hanno ugualmente impugnato il provvedimento di palazzo Koch). Dunque non un acconto sulla tangente, come sostiene la procura di Roma, ma il pagamento dell'onorario della amministrativista capitolina. Che possa essere avvenuto in nero è un altro conto per Morcella: “dovete chiederlo a lei”, si è limitato a dire.

I dubbi della difesa sulla veridicità del quadro accusatorio emergono anche nei confronti del giudice De Bernardi e di Cerruti. “Il primo – ha affermato Morcella – non faceva parte del Collegio del Tar e quindi per configurarsi la corruzione avrebbe dovuto essere in combutta con uno o meglio almeno due dei componenti. A questo punto ci devono dire di chi si tratta”. Sul punto il legale chiarisce che Antonini e il giudice si sarebbero incontrati soltanto due volte, la prima delle quali sarebbe avvenuta fugacemente al ristorante “Il Caminetto” ai Parioli “giusto il tempo di leggere il decreto di commissariamento della Popolare da parte di Bankitalia”.

Ancor più netta la posizione dell’avvocato nei confronti del faccendiere Cerruti: “non è vero ciò che si legge sui giornali (che hanno riportato quanto andava dicendo al telefonino il giudice De Bernardi, n.d.r.), Cerruti non è mai stato cliente della Banca Popolare. Inoltre è stato dichiarato fallito per ben due volte, pertanto non avrebbe mai potuto beneficiare di prestiti agevolati”. Per questi motivi, secondo Morcella, potrebbero configurarsi dei reati quali il millantato credito e il traffico di influenza illecita rispetto ai quali Antonini sarebbe del tutto estraneo.

Ma la “bomba” l’avvocato ternano l’ha lanciata sul finire dell’improvvisata conferenza stampa: “riteniamo che la misura cautelare nei confronti di Giovannino Antonini e l’interrogatorio di stamani siano entrambi da annullare in quanto alcuni documenti, nello specifico le informative 'c' e 'd' del pubblico ministero, non sono state depositate in cancelleria. Vi sembra possibile – ha poi tuonato – che una persona arrivi a 60 anni senza prendere neanche una multa e poi, una volta iniziati i problemi della banca, diventi un nuovo Totò Riina?”.

Bisognerà ora attendere il giudizio del Tribunale del riesame, al quale l'avvocato Morcella ha già fatto sapere che si appellerà, che dovrà decidere sulla scarcerazione di Giovannino Antonini. Più tardi gli aggiornamenti.

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