Caso Cartasegna, il Comune, "revocare gli incarichi all'avvocato costa di più" - Tuttoggi.info

Caso Cartasegna, il Comune, “revocare gli incarichi all’avvocato costa di più”

Redazione

Caso Cartasegna, il Comune, “revocare gli incarichi all’avvocato costa di più”

Volano gli stracci a Palazzo dei Priori | Scontro tra Camicia e Romizi | Interviene Calabrese
Sab, 20/02/2016 - 18:02

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Non sarebbe la prima volta che il consigliere di Forza Italia del Comune di Perugia, Carmine Camicia, fa parlare di sé per un litigio a Palazzo dei Priori. Questa volta la lite però sarebbe lo specchio di una ancora non sopita “differenza di vedute”, non certo tra i soli forzisti, ma forse più tra i membri della maggioranza. Questa volta la questione si sarebbe verificata per i corridoi di Palazzo dei Priori, quando Camicia avrebbe avuto da ridire con il sindaco Romizi per via della pratica sugli incarichi dell’avvocato Cartasegna, noto alle cronache per la sua pensione d’oro da 19mila euro al mese. Una querelle che ha preso poi forme più complesse, tanto che l’assessore Francesco Calabrese ha risposto per le rime al consigliere sui social network. E tanto che si è resa necessaria una riunione della maggioranza che ha provato a ricucire l’eventuale strappo, senza che però vi prendessero parte assessori e sindaco. Un nuovo incontro, dopo quello già avvenuto a Monteripido, è previsto per mercoledì.

La lite – Andando per ordine, Camicia, in una sua nota dopo il litigio, parla della vicenda Cartasegna come di “una delle tante che hanno messo in cattiva luce il Comune di Perugia  a seguito delle tante distrazioni della politica  che consentirono il Professionista di poter realizzare una pensione faraonicaLe responsabilità politiche – continua Camicia – appartenevano alle Amministrazioni che hanno precedute l’attuale, ma che a tutt’oggi, nonostante tutto, vede ancora legata questa Amministrazione al Principe del Foro. Il Consiglio Comunale, su mia proposta, ha approvato un documento d’indirizzo inviata al Sindaco, affinché per ragioni ovvie, l’Amministrazione del Comune di Perugia interrompesse tutti i rapporti professionali con l’ex Dirigente chiedendo allo stesso la restituzione di tutte le pratiche legali appartenenti al Comune di Perugia. Questo gesto avrebbe dato  smalto all’Amministrazione Romizi, al Consiglio Comunale e alla città di Perugia. Purtroppo così non è stato e me ne dispiace, perché al posto di cambiare passo sembrerebbe che facciamo qualche passo indietro”. Poi la stoccata al sindaco Romizi:  “se il Primo Cittadino continua a non prendere in considerazione le decisioni assunte da parte del Consiglio Comunale e si affida sempre al pensiero di soggetti terzi, andrà a finire che anche l’ultima decisione assunta dal Consiglio sarà ancora una volta disattesa dal Sindaco, poiché sempre su mia proposta, da pochi giorni il Consiglio ha deliberato di far timbrare finalmente il cartellino ai Dirigenti nelle ore pomeridiane e non solo, ed il Sindaco che in quella occasione invitava ad astenersi sicuramente non darà seguito a quanto proposto dal Consiglio Comunale e la Dirigenza continueranno a disapplicare le norme come in precedenza, poiché sostenuti dal Primo Cittadino”.

Svantaggi economici – Parole al vetriolo, che hanno suscitato la risposta dell’amministrazione, che ha evidentemente spiegato come revocare gli incarichi a Cartasegna costerebbe più che lasciare la situazione così come è. “La revoca degli incarichi all’avv. Cartasegna – recita la nota di Palazzo dei Priori – non è stata ad oggi disposta non per mancata considerazione delle argomentazioni presenti nel noto ordine del giorno del Consiglio Comunale, le cui esigenze di discontinuità con il passato sono certamente condivisibili, ma perché dopo una approfondita istruttoria con gli uffici è emerso che tale revoca, che tra l’altro allo stato riguarda solo una decina di cause ereditate dal passato, comporterebbe notevoli svantaggi economici per l’Ente, e quindi per i cittadini. Infatti l’eventuale minimo risparmio si avrebbe solo nel caso in cui le liti fossero tutte perse dall’Avvocatura interna, ma al tempo stesso il Comune si renderebbe inadempiente rispetto la definizione del rapporto al tempo concordata con l’avv. Cartasegna il quale, a fronte della prosecuzione dei mandati in questione, ha rinunciato alle competenze per un numero cospicuo di cause. Con la revoca, dunque, oltre a non esservi certezza di alcun risparmio verrebbe anche meno tale accordo con tutte le eventuali maggiori pretese vantabili dal legale per le attività comunque svolte. L’eventuale revoca sarebbe inutile anche rispetto alla questione pensionamento, in quanto la base di calcolo per il trattamento si forma unicamente sui corrispettivi (anche arretrati) dovuti per l’attività svolta dal legale prima del suo collocamento a riposo; prestazioni che, dunque, vengono contabilizzate in caso di esito vittorioso sia che la vertenza venga portata a compimento dallo stesso avv. Cartasegna, sia che la stessa venga proseguita da altro legale“.

Parola a Calabrese – Tra chi ha a quel punto urlato alla crisi di maggioranza (anche) in Comune, e chi provava a ricucire tra riunioni e telefonate, è intervenuto sui social l’assessore Calabrese, il quale ha di fatto sminuito il problema proprio in considerazione di chi l’aveva creato, ossia il consigliere Camicia. Descritto come un personaggio a cui pochi davano attenzione, anche tra i banchi del centro-destra, lo descrive come “una figura poco più che folkloristica che si estinse da sola. Ne avevamo perso volentieri le tracce sino a quando lo abbiamo visto nuovamente candidato (uno di quei misteri dolorosi dei quali solo Forza Italia è capace), rientrato in Consiglio dalla finestra grazie al premio di maggioranza probabilmente il più alto tra le elezioni comunali italiane. Ha naturalmente ricominciato come allora, così è il personaggio e c’è poco da fare, solo che questa volta, invece di lasciarlo nel suo angolo dove fisiologicamente si colloca, lo abbiamo inseguito con la velleitaria idea di poterlo contenere. Per notarne una facile, a Perugia il suo “cambiamento” lo potrai osservare passeggiando per via Toto’, via Eduardo, via Troisi (siamo riusciti a mediare persino sulla intitolazione delle vie, aggiungendoci qualche altro personaggio nazionale che non ha niente a che fare con Perugia)”.

Camicia ritorna a questo punto sulla questione, parlando di offese, “non solo al sottoscritto ma anche al Consiglio Comunale e al primo cittadino”, e chiedendo a Romizi di sostituire Calabrese in giunta. Toni aspri tanto che Camicia si è detto pronto a passare alle vie legali.

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