BABBO NATALE "STUPIDO PERSONAGGIO GRASSO DELLA COCA COLA". GLI ORIGINALI AUGURI DI DON FORMENTON - Tuttoggi.info

BABBO NATALE “STUPIDO PERSONAGGIO GRASSO DELLA COCA COLA”. GLI ORIGINALI AUGURI DI DON FORMENTON

Redazione

BABBO NATALE “STUPIDO PERSONAGGIO GRASSO DELLA COCA COLA”. GLI ORIGINALI AUGURI DI DON FORMENTON

Lun, 20/12/2010 - 08:58

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di Don Gianfranco Formenton

Black Christmas. Finalmente è finita. Babbo natale si è buttato giù dal camino e non ha trovato nessun morbido panettone ad attutire il colpo. Era ora che l'usurpatore dei sogni dei bambini, il monopolista dei miti natalizi, il grasso, stupido personaggio inventato dalla Coca Cola, il millantatore di Santa Claus (alias San Nicola da Bari, albanese di origine, barese di adozione, anglosassone per tradizione) finisse la sua carriera che tanto male ha fatto alle tradizioni di tutti i popoli del mondo, costringendo i bambini brasiliani, africani, indiani a pensare al Natale sempre pieno di neve, ridisegnando i sogni e le speranze di tutto il globo, come se la speranza del Natale sia legata immancabilmente alle latitudini artiche e al rito dei regali Hi Tech, agli Smart Phone, alle cazzate di Totti, alle volgarità della Rodriguez e di De Sica… Eh già. Un sogno.

E mi auguro che anche il “gesù bambino”, destinatario della lettera del Ministro della Repubblica Calderoli, che gli chiede come dono che qualche ministero venga trasferito alla “padania”, faccia la stessa fine: “C'armanesse!”. Quel “gesù bambino” esiste, come babbo natale, ma solo nella mente obnubilata di chi trasferisce nel mito del Natale tutte le sue piccole, ottuse e miserabili speranze dagli orizzonti così infimi da non poter entrare nel presepio dell'universale fede dei cristiani. Fortunatamente ci sono preghiere che Dio non ascolta.

I babbi natali della Coca Cola e i gesù bambini del ministro Calderoli sono solo la proiezione di ideologie che restringono la speranza dei popoli a quattro palle penzolanti da un albero di natale e a piccole ideologie che vorrebbero delimitare la speranza dentro ai confini delle piccole tribù, celtiche o padane che siano. Gesù non è italiano. Figuriamoci se è padano!

Io sto con “Babbo Giuseppe”, l'unico, al di là della sua particolare vicenda personale, ad essere titolato in qualche modo a essere “babbo” nel Natale. “Babbo Giuseppe” non parla mai. Sogna, ascolta, medita nel suo cuore, ridisegna le sue speranze. “Babbo Giuseppe” nei nostri presepi ha sempre e solo il ruolo di spettatore mentre, in realtà, è un protagonista. E' l'uomo capace di credere al compimento della profezia, capace di credere che la profezia si compie anche se con modalità assolutamente lontane dalla nostra capacità di previsione, di comprensione.

Io sto con “Babbo Giuseppe” perché insegna che il dono più grande del Natale è la capacità di accogliere una speranza tanto grande da non poter essere contenuta nelle nostre piccole realtà. Io sto con “Babbo Giuseppe” perché è l'uomo capace di dubbi e silenzi fecondi, di ascolto delle profezie, di accettazione che Dio possa raccontare la speranza senza allinearsii ai nostri fragili metodi di comunicazione. L'impossibile è possibile nell'economia divina. La profezia: “La vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele, il ‘Dio con noi'”. E a Giuseppe viene ordinato: “E tu lo chiamerai Gesù”. E l'uomo dei sogni fece come gli aveva indicato l'angelo. Quando i sogni incontrano persone disposte a realizzarli, diventano realtà!

E mi chiedo sempre di più: perché privare i nostri bambini di una favola così bella? Perché non tornare a raccontare a loro e a noi che la favola del Natale è la storia di un Dio che ha scelto di farsi bambino, Uomo, e che chiede di essere accolto? Perché non raccontare che è Natale ogni volta che l'Uomo è accolto, rispettato, amato? Perché i cristiani si sono arresi all'orgia mitologica di babbo natale e alla speranza limitata e delimitata delle renne, delle atmosfere? Perché non ricominciare con pazienza e determinazione a ribellarsi a queste logiche accattivanti e onnipotenti e a non parlare più di babbi natali perfidi nella loro bontà occidentale e mirata ai soli bambini occidentali? Il Vangelo non si coniuga con i “valori” occidentali (il dollaro, l'euro, lo yen).

Babbo natale, buttati giù! … E “armanece!” E sia finita l'orgia della bontà natalizia.


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