Afam, il caso in Prima commissione | "Basta veleni"

Afam, il caso in Prima commissione | Alcuni dipendenti: “Basta veleni”

Redazione

Afam, il caso in Prima commissione | Alcuni dipendenti: “Basta veleni”

Mer, 22/02/2023 - 10:31

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Intervento del direttore di Afam 4 Colfiorito

Dopo la richiesta della minoranza, giovedì 23 febbraio alle 11 si riunirà la Prima commissione dedicata al caso Afam. Le farmacie comunali sono al centro di una polemica e di un feroce scontro, dopo la denuncia dei sindacati e la replica del consiglio d’amministrazione dell’azienda.

L’intervento del direttore

In questo contesto interviene un dipendente delle farmacie, vale a dire il direttore di Afam 4 di Colfiorito, ovvero il dottor Marco Cellanetti. Da parte sua un invito a deporre le armi e a ripristinare toni pacati del confronto.

Le precisazioni

Ho avvertito l’esigenza, condivisa con la maggioranza dei miei colleghi, di riportare alcune precisazioni rispetto a quanto pubblicato. In primo luogo è nostra premura rimarcare fortemente che le suddette sigle sindacali non rappresentano la totalità dei dipendenti; pertanto, non è ascrivibile a tutti i dipendenti la responsabilità della veridicità delle affermazioni riportate. E innegabile che in un contesto nazionale che ha visto la spesa farmaceutica ridursi negli anni, le farmacie abbiano dovuto assolvere carichi di lavori crescenti a fronte di una minore remunerazione degli stessi, e che nei due anni di pandemia le farmacie, senza interruzioni di servizio, si siano dovute anche adattare ad essere la prima linea del Servizio Sanitario con l’esecuzione di tamponi e vaccinazioni“, ricorda Cellanetti.

“Nessuna rivolta”

Non corrisponde a verità descriverci come attori di un rivoltoso ambiente lavorativo, in cui sono all’ordine del giorno “vessazioni” o “comportamenti ostili” del CdA nei confronti dei dipendenti. Riteniamo che sia priva di ogni fondamento la notizia riportata che il personale Afam abbia mai eseguito le pulizie dei locali delle Farmacie, essendo lo stesso servizio affidato ad una Ditta esterna impiegata quotidianamente nelle varie sedi aziendali. Ugualmente immaginiamo che l’organo di governo aziendale abbia dovuto affrontare, in questi ultimi anni, difficoltà non sempre prevedibili e che tra queste abbia comunque provato ad esaudire le richieste dei lavoratori, tutelando il bilancio aziendale e rispettando costantemente tutte le normative del settore“.

“Prendiamo le distanze da chi strumentalizza”

“Tutti i dipendenti Afam – prosegue Cellanetti – sono professionisti che hanno l’onore e l’onere di lavorare per un servizio pubblico, che tentano di farlo con il massimo impegno e al massimo delle capacità: è per questo motivo che si vuole prendere le distanze da chi mira a strumentalizzare le difficoltà che fisiologicamente sorgono in ogni contesto lavorativo. Un confronto costruttivo tra le sigle sindacali e il CdA aziendale è sempre utile quando ha il fine di migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti; ma di certo non può svolgersi con queste modalità né utilizzando questi toni i quali creano muri laddove andrebbero costruiti ponti. Va ad esempio riconosciuto che la mancanza di contrattazione di secondo livello è una problematica storica, non essendo la stessa mai stata sviluppata ed applicata in Afam, e non imputabile quindi esclusivamente all’attuale CdA. Concludiamo chiedendo che vengano smorzati i toni: intorno alla nostra Azienda si è creato un clamore mediatico ingiustificato, carico di tensione il quale non aiuta al corretto svolgimento delle nostre funzioni nei confronti dei cittadini che ci onorano ogni giorno riponendo in noi la loro fiducia e la loro salute“.

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