La magia della vita si rinnova a due passi dai Seccatoi di Burri, l’emozione del consigliere dell’Arci Caccia Alberto Alunni: “Una grande gioia per chi tiene tanto a quest’area verde come noi: mi raccomando niente pane ai cigni appena nati”
A Città di Castello, a due passi dai Seccatoi di Burri, la natura ha dipinto una delle sue opere d’arte più belle con la nascita di 4 cigni, avvenuta negli ultimi giorni nel parco di Rignaldello. Nell’area verde tifernate si è ripetuto l’affascinate rituale, divenuto appuntamento immancabile per i bambini che con genitori e nonni frequentano la zona, affettuosamente chiamata “parco dei cigni”.
Solo nel 2020, l’anno del Covid-19, la magia della vita aveva subito una battuta di arresto, che nel drammatico contesto dell’esplosione della pandemia non era passata inosservata. Dopo i tre figli dati alla luce l’anno scorso, mamma Gisella ha regalato a papà Checco 7 uova, da cui per il momento sono usciti fuori 4 piccoli. La speranza di chi ha seguito il lieto evento, a cominciare dal consigliere dell’Arci Caccia Alberto Alunni, che da sempre si prende cura dei cigni, è che i gusci non ancora dischiusi possano aprirsi quanto prima.
Dopo aver amorevolmente covato le uova per tutta la mattina, mamma Gisella si è concessa una piccola pausa per un bagno insieme ai figli, subito invitati a prendere confidenza con l’acqua e l’ambiente nel quale cresceranno. Uno spettacolo emozionante, seguito con curiosità e stupore dai presenti, tra cui una scolaresca in città per visitare gli ex Seccatoi del Tabacco che ospitano le opere di Burri.
“Per noi è sempre una grande gioia accogliere i cigni, assistere alla magia della vita che si rinnova da oltre 30 anni in questo parco”, ha commentato a caldo Alunni, sottolineando che “i nuovi nati hanno mostrato subito di essere vivaci e in salute, scendendo in acqua e iniziando a nuotare con la mamma. Teniamo davvero tanto a quest’area verde, che ha proprio nei cigni il suo simbolo e che insieme al Comune cerchiamo di mantenere nelle migliori condizioni, a disposizione di cittadini e visitatori”, puntualizza il consigliere dell’Arci Caccia, associazione che gestisce in convenzione da oltre 20 anni il parco. “La raccomandazione che rivolgo a tutti coloro che verranno qui in questi giorni è di non gettare più il pane in acqua, perché è nocivo per i cigni appena nati: vanno benissimo verdura e un po’ di mais”.
La nascita di altri quattro cigni ha rinnovato la tradizione consolidata del parco di Rignaldello, dove questa specie di uccelli vive dagli anni ’90. Anche il primissimo abitante si chiamava Checco: il cigno mascotte del parco, morto tre anni fa, venne portato nell’area verde dopo essere stato rinvenuto ferito lungo la superstrada E45.