Un altro delicato intervento di chirurgia laparoscopica eseguito a Spoleto grazie al robot Da Vinci e grazie all’integrazione tra il San Matteo degli Infermi e il San Giovanni Battista di Foligno. Questa volta l’operazione ha interessato un giovane di 30 anni, affetto da tumore al testicolo con alcune metastasi. E a rendere ancora più delicato l’intervento è stato il periodo di emergenza da Covid-19, che impone misure più stringenti.
Il giovane è stato già dimesso, nei giorni scorsi. Proprio grazie alla chirurgia robotica, infatti, la ripresa post intervento è più rapida, con meno ripercussioni per i pazienti.
L’intervento in laparoscopia per le metastasi nate dal tumore al testicolo
Per la precisione, il trentenne è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento di linfadenectomia retroperitoneale robot-assistita, per rimuovere alcune metastasi da tumore del testicolo.
L’équipe operatoria è stata guidata dal direttore della Unità Operativa di Urologia, il dottor Luigi Mearini, coadiuvato dai suoi collaboratori, Patrizio Camilli e Carlo Vivacqua. Il complesso intervento è stato portato a termine in circa quattro ore, con l’importante ausilio del robot Da Vinci, garantendo al paziente un tempestivo recupero post-operatorio.
A meno di 18 ore dall’intervento chirurgico, il giovane infatti ha potuto alzarsi ed iniziare ad alimentarsi secondo precise disposizioni mediche.
I benefici della chirurgia robotica
“La tecnologia robotica – spiegano i chirurghi dell’Azienda Usl Umbria 2 – con soli cinque accessi chirurgici da 7 millimetri, ha permesso una procedura chirurgica tradizionalmente effettuata con un’incisione addominale di almeno 40 centimetri. L’aspetto estetico nonché il rapido recupero post/operatorio sono tuttavia un elemento marginale rispetto all’aspetto tecnico di chirurgia, ossia l’asportazione completa e senza complicanze di intere catene linfonodali adese alla vena cava e all’aorta, purtroppo sede di malattia maligna a partenza da un pregresso tumore del testicolo”.
La sinergia tra Spoleto e Foligno
Tutto questo è stato reso possibile anche in un momento di intenso e complesso percorso assistenziale legato alla pandemia da Coronavirus grazie alle professionalità e alla disponibilità di tutta l’équipe, formata da ausiliari, infermieri, anestesisti e chirurghi.
Tutto il Dipartimento di Chirurgia della Usl Umbria 2 esprime un pensiero e un ringraziamento particolare alla collaborazione diretta ed indiretta tra i due presidi ospedalieri di Foligno e Spoleto che ha coinvolto tutto il personale.
Dirottati da Foligno a Spoleto gli interventi non rinviabili
“Questa sinergia di obiettivi – spiega il direttore del dipartimento dr. Luigi Mearini – è stata particolarmente importante nel momento in cui, per esigenze legate all’emergenza sanitaria, il presidio ospedaliero di Foligno è stato dedicato alla assistenza dei pazienti affetti da Covid-19, situazione che ha di necessità imposto la riduzione delle prestazioni chirurgiche riservate solo all’emergenza-urgenza, mentre sul presidio ospedaliero di Spoleto, con percorsi rigorosamente Covid-free, sono stati dirottati tutti gli interventi non procrastinabili, come il caso esposto”.
L’eccellenza dell’integrazione
“L’integrazione tra le due strutture ospedaliere di Foligno e Spoleto rappresenta una virtuosa realtà ormai consolidata che ci permette di garantire livelli di accellenza nelle cure mediche” dichiara il commissario straordinario dell’Azienda Usl Umbria 2 Massimo De Fino.
“La complessa riorganizzazione dei percorsi assistenziali, ora che ci stiamo avvicinando a grandi passi alla fase 3, ci vedrà coinvolti in una nuova evoluzione, dove questa sinergia tra i due Presidi Ospedalieri e la collaborazione tra sanitari assumerà sempre più un ruolo centrale e decisivo per assicurare ai nostri assistiti cure efficaci, di qualità e sicure”.