“Da Giotto a Morandi”, a Perugia apre le porte un grande museo dell’arte italiana - Tuttoggi.info

“Da Giotto a Morandi”, a Perugia apre le porte un grande museo dell’arte italiana

Redazione

“Da Giotto a Morandi”, a Perugia apre le porte un grande museo dell’arte italiana

Dall’11 aprile al 15 settembre 2017 a Palazzo Baldeschi in mostra una straordinaria collezione di opere d’arte provenienti dalle raccolte di Fondazioni e Banche italiane
Ven, 24/03/2017 - 16:27

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“Non chiamiamola mostra, sarà come varcare le porte di un grande museo nazionale, come visitare la Galleria degli Uffizi di Firenze o il Museo di Capodimonte di Napoli”. Vittorio Sgarbi evoca le raccolte di due prestigiosi musei italiani per descrivere la mostra “Da Giotto a Morandi. Tesori d’arte di Fondazioni e Banche italiane” che si terrà dall’11 aprile al 15 settembre 2017 a Palazzo Baldeschi, edificio storico di proprietà della Fondazione perugina.

Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte, la mostra è realizzata con l’importante contributo di Unicredit, la società che ha assorbito la Banca dell’Umbria, della quale la Fondazione deteneva la proprietà. Tra i principali gruppi bancari italiani ed europei Unicredit, insieme agli altri due partners del progetto Augustum Opus SIM e Nextam Partners SIM SpA, ha condiviso l’idea della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia di devolvere parte dei proventi a favore degli interventi di recupero del patrimonio storico-artistico umbro danneggiato dai recenti eventi sismici.

Come annuncia il titolo, la mostra intende valorizzazione lo straordinario patrimonio artistico posseduto dalle Fondazioni di origine bancaria e delle Banche italiane. Si tratta di un patrimonio ampio che, per la varietà della sua composizione e per la sua stratificazione temporale, può essere considerato il volto storico e culturale dei diversi territori della nostra penisola. Questa particolare attività collezionistica è un aspetto del più complessivo impegno culturale delle Banche e delle Fondazioni, in una dimensione più ampia di attività e di impegno verso la comunità di riferimento: acquisto, recupero, restauro e quindi tutela e valorizzazione di opere che altrimenti andrebbero disperse. La maggior parte delle opere in mostra sono catalogate in R’accolte, la banca dati consultabile online realizzata dall’Acri, l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio che ha concesso il suo patrocinio, insieme alla Regione Umbria e al Comune di Perugia.

Come sostiene il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Giampiero Bianconi: “L’iniziativa assume ancor più valore in quanto proprio quest’anno si celebrano i 25 anni dalla nascita delle Fondazioni di origine bancaria. Abbiamo sempre investito importanti risorse per la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro territorio e siamo orgogliosi di poter portare proprio nella nostra città alcuni esempi che testimoniano come in tutto il territorio nazionale Fondazioni e Banche abbiano operato in questa direzione, permettendo di salvaguardare un patrimonio artistico di grande valore che merita di essere messo a disposizione del pubblico”.

“Un patrimonio privato messo a disposizione del pubblico in un’ottica non privatistica, ad integrazione di una attività culturale che i musei pubblici nazionali non potrebbero permettersi”, aggiunge il curatore Vittorio Sgarbi.

La mostra perugina propone dunque un avvincente percorso lungo sette secoli di storia dell’arte e al contempo consentirà di verificare la pluralità degli orientamenti che stanno alla base del fenomeno del collezionismo bancario. Questo prezioso tesoro diffuso – e in parte ancora poco conosciuto dal grande pubblico – sarà raccontato attraverso 90 opere, da Giotto, l’artista che ha rinnovato la pittura, così come Dante, suo contemporaneo, è ritenuto il “Padre” della lingua italiana, a Giorgio Morandi che, guidato da una sorvegliatissima coscienza formale, fu capace di infondere una solennità pacata e austera ai semplici oggetti del quotidiano.

Tra questi due poli, il visitatore potrà ammirare le opere di maestri, più o meno noti, appartenenti alle principali “scuole” che compongono la peculiare e complessa “geografia artistica” della nostra nazione: Beato Angelico, Perugino, Pinturicchio, Matteo da Gualdo, Dosso Dossi, Ludovico Carracci, Giovanni Francesco Guerreri, Ferraù Fanzoni, Giovanni Lanfranco, Guercino, Guido Cagnacci, Pietro Novelli, Giovanni Domenico Cerrini, Mattia Preti, Luca Giordano, Antonio Balestra, Gaspar van Wittel, Giovanni Antonio Pellegrini, Bernardo Bellotto, Corrado Giaquinto, Pompeo Batoni, Angelica Kauffmann, Giovanni Fattori, Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini, Giuseppe Pelizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Medardo Rosso, Leonardo Bistolfi, Carlo Carrà, Filippo de Pisis, Gerardo Dottori, per citare solo i nomi più noti. Così intesa la mostra darà conto dell’evoluzione degli stili ed offrirà un’ampia panoramica sui soggetti affrontati dagli artisti, dal tema sacro alle raffigurazioni allegoriche e mitologiche, dal genere del ritratto a quelli del paesaggio e della natura morta.

Il catalogo della mostra, curato da Vittorio Sgarbi e Pietro Di Natale, è edito da Fabrizio Fabbri Editori. La mostra conta sulla partnership tecnica di De Marinis Fine Art.

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