Una canzone dedicata a Gianluigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale. La dedica continua a Marco Pantani e la promessa a mamma “Tonina” di portare sempre nei concerti l’inno al “Pirata”. La passione per l’arte contemporanea del grande maestro tifernate Alberto Burri, che ha condiviso anche qualche anno fa con Lucio Dalla durante una visita ai Musei a Città di Castello. Questi alcuni degli aneddoti di Gaetano Curreri, leader degli “Stadio” che, a margine del riuscito concerto allo stadio “Casini” di Trestina, nell’unica data umbra del tour “Miss Nostalgia” (quindicesimo album che contiene anche il grande successo “Un giorno mi dirai”, vincitore dell’edizione 2016 del Festival di Sanremo) ha accettato di parlare a ruota libera di progetti, musica, sport e tanto altro.
Per la terza volta a Città di Castello nel giro di pochi anni, ormai Curreri e la sua band sono di casa da queste parti. “E’ un luogo che mi ricorda la rinascita dopo un periodo della mia via vita difficile. Torno volentieri anche per questo – racconta Curreri, con la solita simpatia e disponibilità. “Dopo la vittoria di Sanremo siamo diventati come Miss Italia ci vogliono un po’ tutti, c’è grande attenzione e affetto attorno a noi. E’ un bel momento”.
Finchè salirò sul palco ricorderò sempre due persone, Lucio Dalla, l’artigiano della musica dove io umilmente sono andato a bottega e Marco Pantani, una persona che ho incontrato poche volte a causa dei suoi impegni in giro per le strade di tutto il mondo. Però nelle poche volte che ho avuto occasione di parlarci e di scambiare con lui qualche battuta ho capito che era un grande uomo, il simbolo della romagna, della mia terra, dello sport, un po’ bistrattato dalle vicende che conoscete. La verità grazie a Dio però sta venendo fuori e la storia dirà, ne sono sicuro, che Marco Pantani è stato un grande ciclista ma anche un grande uomo, onesto
“Pure io ho fatto un sacco di sport, – continua Curreri – la mia passione è la pallacanestro. Se non avessi fatto il musicista forse avrei provato a giocare a basket. Adesso sono uno sportivo da poltrona”. Qualche giorno fa al frontman della band, vista la sua nota passione per la Fiorentina, è stata regalata una maglia “viola” col numero 10. A Trestina, invece, il presidente della squadra neopromossa in serie D Leonardo Bambini, gli ha consegnato una maglia di colore verde della squadra locale, che in realtà ha la casacca ufficiale bianconera, come la Juventus: “Questo mi crea un po’ di sconvolgimento. Sto scherzando ovviamente. Ho tanti amici della Juventus. La mia più grande amica è Mirella Scirea. In questo momento sto scrivendo una canzone che probabilmente sarà dedicata a Buffon perché ho ricevuto in dono da Roberto Roversi, alcune poesie ed una di queste si chiama ‘il portiere’”
Dalla musica, allo sport all’arte contemporanea di Alberto Burri, un’altra passione che qualche tempo Curreri ha condiviso a Città di Castello con l’amico musicista Fabio Battistelli, nel corso di una visita ai musei Burri: “Prima ancora c’ero andato assieme a Lucio Dalla. Era la seconda volta. Lucio Dalla era un grande estimatore del maestro Burri, aveva una grande cultura e conoscenza dell’arte, era quasi un talent-scout. Mi ricordo che eravamo in macchina insieme, di ritorno da un concerto e giunti all’altezza di Città di Castello, Lucio mi chiese di andare a visitare i musei Burri. Quella fu la prima volta poi successivamente andai con Fabio Battistelli ed ancora una volta rimasi estasiato da tanta bellezza”.
Prima di salire sul palcoscenico dello Stadio “Casini” di Trestina, Gaetano Curreri ha ricevuto in dono dal comune di Città di Castello, una riproduzione su affresco dello “Sposalizio della Vergine” di Raffaello, custodito all’accademia di Brera a Milano ma proveniente dalla chiesa di San Francesco a Città di Castello (realizzato dalla Bottega Artigiana Tifernate di Stefano Lazzari) consegnata dall’assessore allo Sport del comune di Città di Castello Massimo Massetti.