Sputi, botte e insulti alla compagna incinta, poi le minacce di morte / Ennesima storia di violenza in famiglia - Tuttoggi.info

Sputi, botte e insulti alla compagna incinta, poi le minacce di morte / Ennesima storia di violenza in famiglia

Redazione

Sputi, botte e insulti alla compagna incinta, poi le minacce di morte / Ennesima storia di violenza in famiglia

Mar, 18/06/2013 - 22:58

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Jacopo Brugalossi

Ennesima storia di “ordinaria follia” tra le mura domestiche. Protagonista una coppia di coniugi residente a Cascia, 43 anni lui 41 lei. Le violenze sarebbero però iniziate prima ancora del matrimonio, a partire dal 2006. Stando al quadro accusatorio, l’uomo avrebbe maltrattato quella che allora era la sua fidanzata sottoponendola in più occasioni ad atti di violenza fisica, psicologica e morale.

Botte e insulti – Per i motivi più futili le avrebbe a più riprese sputato in faccia, apostrofandola con frasi ingiuriose. Spesso in preda ai fumi dell’alcol, l’avrebbe colpita con schiaffi e pugni, cagionandole ecchimosi e lesioni mai refertate, poiché inizialmente la donna non avrebbe denunciato le violenze per paura di ritorsioni. La poveretta, per di più, avrebbe subito tali trattamenti anche mentre era incinta, e sarebbe stata ripetutamente umiliata in pubblico relativamente al suo ruolo di madre una volta messa al mondo la bambina.

Minacce di morte – Nel giugno del 2008 sarebbe avvenuto l’episodio che la spinse ad allontanarsi dalla casa familiare e rifugiarsi presso dei conoscenti alla ricerca di protezione. Il marito, ubriaco stando alle carte processuali, l’avrebbe minacciata di morte impugnando un coltello qualora lei avesse deciso di abbandonarlo insieme alla bambina. Le due poverette si sarebbero spaventate al punto tale da decidere di scappare il giorno stesso.

Tempi lunghi – Bisognerà attendere ancora del tempo prima di conoscere l’esito del processo, poiché il giudice, nell’udienza odierna, ha proceduto solo all’ammissione delle prove, rinviando al 17 novembre del 2015 l’avvio della fase dibattimentale. L’imputato è difeso dall’avvocato Federico Altieri del foro di Spoleto. Ad assistere la donna, costituitasi parte civile, è invece l’avvocato Paola Pasinato del foro di Perugia.

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