Scandalo Tav, indagati in tutta Italia - Coinvolta anche Maria Rita Lorenzetti - Sequestrata "Monnalisa" - L'ex Governatrice "totalmente estranea ai fatti ipotizzati" - Tuttoggi.info

Scandalo Tav, indagati in tutta Italia – Coinvolta anche Maria Rita Lorenzetti – Sequestrata “Monnalisa” – L'ex Governatrice “totalmente estranea ai fatti ipotizzati”

Redazione

Scandalo Tav, indagati in tutta Italia – Coinvolta anche Maria Rita Lorenzetti – Sequestrata “Monnalisa” – L'ex Governatrice “totalmente estranea ai fatti ipotizzati”

Gio, 17/01/2013 - 15:58

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(Car. Van.) – La Procura di Firenze ha fatto scattare questa mattina una serie di perquisizioni in alcune città italiane a seguito di una inchiesta dello stesso ufficio sulla Tav. Sarebbero 31 le persone indagate a vario titolo e tra essi funzionari del ministero delle Infrastrutture e dirigenti delle Ferrovie. Ma il nome di spicco dell’inchiesta sarebbe quello dell’ex-governatrice della regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, nella sua qualità di Presidente della Italferr, società del Gruppo Ferrovie. Pesanti i reati contestati alle persone coinvolte, come truffa ai danni della pubblica amministrazione, corruzione, gestione abusiva di rifiuti, e associazione a delinquere. Questa mattina dunque si sono svolte le perquisizioni ordinate dalla Procura ed eseguite dai Carabinieri del Ros e da agenti del Corpo Forestale. In una di queste è stata posta sotto sequestro anche la trivella, ribattezzata 'Monnalisa' che sta scavando, nel cantiere fiorentino della Tav, il tunnel che dovrebbe consentire il passaggio dei treni alla stazione sotterranea .
Pesante l’addebito che la procura fa alla Lorenzetti a cui, secondo quanto riportato poco fa da Repubblica.it (clicca qui), viene contestato l'abuso di ufficio, l'associazione a delinquere e la corruzione: “Svolgendo la propria attività nell'interesse e a vantaggio della controparte Nodavia e Coopsette mettendo a disposizione dell'associazione le proprie conoscenze personali i propri contatti politici e una vasta rete di contatti grazie ai quali era in grado di promettere utilità ai pubblici ufficiali avvicinati e conseguendo altresì incarichi professionali nella ricostruzione dei terremoto in Emilia in favore del coniuge”.
Tutto sarebbe iniziato con una indagine della Forestale e dell’Arpat sullo smaltimento dei fanghi del cantiere Tav fiorentino. Una delle ditte incaricate, la Veca Sud si è poi scoperto che aveva stretti legami con la criminalità organizzata di stampo camorristico. Ma il nocciolo dell’inchiesta gravita sulla costruzione delle gallerie e dei “conci” ovvero il rivestimento ignifugo della galleria. Specifiche norme europe stabiliscono dettami molto precisi per il grado di resistenza al fuoco di questi particolari manufatti.
Quello invece che l’indagine fiorentina ha scoperto, è che questi parametri sono stati sensibilmente abbassati da parte delle ditte esecutrici, con il conseguente rischio di collasso della struttura in caso di incidente. Il tutto a conoscenza della Italferr e di una ditta subappaltatrice, la Seli di Roma ( la titolare dell’appalto è la Nodavia e la capofila delle ditte esecutrici la Coopsette). Nell’inchiesta altri nomi di spicco oltre Maria Rita Lorenzetti sono quelli di Gualtiero Bellomo, della commissione Via del ministero, la commissione di Valutazione dell'impatto ambientale che, secondo l'accusa riportata da Repubblica.it (clicca qui), “in cambio di favori (assunzioni di parenti, consulenze, riconferma nell'incarico al ministero) “si metteva a disposizione per stilare pareri compiacenti”. Altro funzionario finito nell'inchiesta Ercole Incalza, 67 anni, ingegnere pugliese, già collaboratore di Matteoli e poi di Passera, dirigente del ministero delle infrastrutture confermato dal governo Monti, già coinvolto in inchieste agli albori della Tav ma sempre assolto.

Io estranea ai fatti” (aggiornamento delle 23.42)– nel pomeriggio arriva tramite una nota all’Ansa la presa di posizione della presidente Italferr attraverso le parole del proprio legale, l’avvocato Luciano Ghirga del foro di Perugia. La Lorenzetti ribadisce “la propria totale estraneità a tutti i fatti ipotizzati nei suoi confronti” ed esprime inoltre «il proprio sconcerto per questa vicenda processuale che la vede coinvolta». La presidente di Italferr ha poi reso noto di avere ricevuto ieri l’informazione di garanzia alla quale ha fatto seguito una perquisizione domiciliare “che si è svolta in assoluta trasparenza e serenità”.

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