Pop Spoleto, D’Atanasio “a gennaio la svolta” – Le tensioni con dg, i rapporti con Mps, Coop e Bankitalia. “Inchiesta magistratura? Polverone per i giornali” - Tuttoggi.info

Pop Spoleto, D’Atanasio “a gennaio la svolta” – Le tensioni con dg, i rapporti con Mps, Coop e Bankitalia. “Inchiesta magistratura? Polverone per i giornali”

Redazione

Pop Spoleto, D’Atanasio “a gennaio la svolta” – Le tensioni con dg, i rapporti con Mps, Coop e Bankitalia. “Inchiesta magistratura? Polverone per i giornali”

Sab, 29/12/2012 - 00:55

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Carlo Ceraso
Dunque dove eravamo rimasti. Suona un po’ così, per ricordare la celebre frase di Enzo Tortora, il ritorno del presidente di PopSpoleto, Nazzareno D’Atanasio, rimasto lontano dai riflettori (e dal board) per diversi mesi tanto da aver fatto ipotizzare una nuova presidenza nel ‘segno’ del vicario Michelangelo Zuccari, che per i bene informati aveva anche stappato una bottiglia di champagne. Troppo presto però.

D’Atanasio, tornato in sella, sembra deciso ad attuare quel programma di riforme interne a piazza Pianciani che, off the record, ci aveva confidato qualche settimana dopo la sua nomina, a febbraio 2011, per il defenestramento imposto da Bankit all’ex presidente Giovannino Antonini, poi salito alla guida della controllante Scs.
L’appuntamento con la stampa locale è al ristorante San Lorenzo; quasi una replica al dg Tuccari che, senza informare il board, due settimane fa aveva incontrato i direttori delle testate regionali della carta stampata. D’Atanasio, a differenza del capo del management, non è choosy e intorno alla tavolata vuole tutti, anche Tuttoggi.info, il giornale ritenuto il nemico n. 1 dalla Cooperativa che controlla Bps.
Al suo fianco il capo ufficio stampa Vincenzo Cementi: mentre distribuisce agende e agendine dell’istituto di credito, il funzionario avverte i presenti che sarà “un incontro in amicizia, il presidente lo desiderava da qualche giorno…potrete fare qualsiasi domanda”.
D’Atanasio non tradisce le attese rispondendo effettivamente a tutto tondo, tanto da ricevere alla fine i complimenti dei giornalisti-commensali. Segno che qualcosa sta cambiando? Difficile dirlo; di certo quella ‘trasparenza’ che veniva richiesta anche dai piani alti delle istituzioni regionali sembra cominciare a intraverdersi, almeno con lui.
Di domande per la verità non ce ne sarebbero molte, se non fosse proprio TO® ad incalzare il presidente sugli argomenti più scottanti, quelli che hanno trascinato piazza Pianciani in un vortice di veleni sfociati nell’inchiesta della Procura della repubblica e nella ispezione di Bankitalia.
Sono rimasto defilato per un po’ di tempo per risolvere questioni personali che fortunatamente si sono aggiustate” esordisce il presidente “sono tornato a pieno titolo e deciso a prendere il timone. Oggi ho passato tutta la mattinai n banca, c’erano due pratiche importanti da avallare perché il direttore non c’era. Comunque vi informo che ho ritenuto giusto rinunciare totalmente agli emolumenti dal mese di giugno scorso e fino fine mandato (aprile 2013, n.d.r.)”. Un bel gesto, non c’è che dire, più o meno fanno 230mila euro.
Ritiene che anche il resto del board debba prendere una simile decisione? Spetta a loro, da parte mia farò a breve approvare la riduzione del 50% degli emolumenti del presidente, del 30% dei 2 vicepresidenti e di un 5-10% ai consiglieri. Entreranno in vigore per il prossimo board.
Non pensa che anche la controllante dovrebbe dare un segnale simile? Su questo preferisco non rispondere, è una questione interna a loro
Beh converrà però che c’è qualche problema di quelli che oggi si chiamano “questione morale”? Non so se lì c’è una questione morale, mi auguro di no.
Ha riacquisito anche tutte le deleghe che aveva concesso? pensavo di poter delegare, che potessi così seguire anche i miei interessi, ma alla fine ho capito che era meglio che riprendessi la guida e i pieni poteri che lo statuto mi concede.
Parole che non hanno bisogno di commenti, se non che indubbiamente qualcuno aveva cominciato a prendere strade diverse da quelle dettate dalla holding e dal cda.
Quali sono i rapporti con il suo consiglio? Guardi sono divenuto presidente in corso d’opera, con un Cda non indicato da me, e quello che era un gruppo molto unito è diventato sempre più difficile da gestire, lo ammetto, ma la mia assenza rendeva le cose peggiori e così…..
Ha deciso di rientrare… Appunto. Ammetto che non sempre c’è l’unanimità dei voti ma ho la maggioranza e possiamo governare tranquillamente.
E i rapporti con i soci? Mi sento in sintonia con il primo socio (Scs) e ho ottimi rapporti personali con i consiglieri in quota a Monte Pachi di Siena anche se è chiaro che loro hanno un mandato preciso, devono fare l’interesse della Banca che li ha nominati
Ammetta però che sul d.g. Tuccari, stando ai rumor, qualcosa non va. Non dico che ci scontriamo ma è vero che non sempre abbiamo le stesse idee. Come quella sul territorio; per lui che è un manager che deve fare business l’Umbria è una regione di soli 800mila abitanti, è evidente che vede il mercato altrove. Per me invee l’Umbria è la nostra forza, il nostro forziere. Qui investiamo un fiume di soldi in favore di imprese e famiglie
Può essere più preciso? Abbiamo quasi 3 miliardi di impieghi – risponde D’atanasio – di questi 2 vengono investiti sul territorio, in aumento di 350 milioni di euro rispetto al 2011.
Dunque non risponde a vero l’ipotesi che vorreste scindere il contratto con Tuccari Assolutamente no, c’è un accordo economico che nessuno ha intenzione di interrompere…
Non è vero che all’ultimo Cda è andato via senza salutare. Non era presente perché doveva andare a riprendere un figlio che studia all’estero. Comunque non stiamo cercando un nuovo d.g., anche se fare una conferenza stampa durante la quale dire “Fondazioni venite, venite” non l’ho condiviso. Non spetta al d.g. scegliere i soci o trattare con loro
Suona tanto di cartellino giallo. Dunque non condivide neanche una cena che si sarebbe tenuta fra il dirigente e un noto costruttore di Gubbio interessato ad entrare nel pacchetto? Io a quella cena non c’ero, dunque non mi interessa. Le trattative sono compito della holding; mi tengono informato ma conto di saperne di più ai primi di gennaio
Quando… Quando a mio avviso ci sarà una svolta importante. Al momento ci sono 3 gruppi interessati al pacchetto di Rocca Salimbeni (25%, n.d.r.), tutti del centro nord Italia. Per fortuna Scs, e su questo sono d’accordo, non vuole perdere il controllo della Banca; se lo avesse fatto avrebbero avuto la file davanti ala porta, almeno 10 altre banche interessate a conquistare Bps che resta una banca ricercata, appetibile.
Qual è il rapporto con gli altri azionisti di rilievo? Tutti buoni, a partire da quelli con gli eredi Patacconi. Nelle prossime ore mi sentirò con Giorgio Raggi (Coop Centro Italia, n.d.r.), se io e Raggi parliamo state sicuri che miglioreranno anche i rapporti con Scs.
Questo passaggio sembra avallare l’ipotesi che fra le proposte di acquisto del pacchetto senese, con Mps disposta a rimanere con un 10%, ci possa essere quello avanzato da una cordata fatta dalla Fondazione Perugia di Carlo Colaiacovo insieme alla Coop, ad un industriale dello spoletino (Urbani?) e a un paio di imprenditori romani. Ma D’Atanasio sull’argomento preferisce non commentare.
Come pensa si concluderà l’ispezione della Vigilanza? Dalla ispezione conclusasi pochi giorni fa non ci aspettiamo grandi novità, anzi per quanto riguarda gli accantonamenti, gli ispettori hanno condiviso quanto prudenzialmente avevamo già deciso di accantonare che è indubbiamente una cifra importante
Dunque c’è da attendersi un nuovo bilancio in rosso? Mi auguro proprio di no, certo queste manovre non lo renderanno come lo immaginavamo a inizio anno. Oggi PopSpoleto sta guadagnando ma una serie di sofferenze ci obbligano a fare queste rettifiche.
Scusi, torniamo a palazzo Koch, ha condiviso gli stop imposti di recente dalla Vigilanza su alcune scelte del Cda? Francamente quello di sospendere l’aumento di capitale non l’ho compreso; non entro invece nel merito della decisione di escludere a priori l’eventuale ingresso di fondi di investimento stranieri che si erano proposti”.
L‘ispezione 2010 conclusasi l’anno scorso con il noto defenstramento mise in luce il ‘vorticoso giro di assegni’ fra Antonini e altri due ex amministratori e una carenza nei controlli interni. Cosa avete fatto? Abbiamo ottemperato a quanto indicato da Bankitalia adeguando i controlli interni. Quanto al ‘vorticoso giro di assegni’, ancorché malvisto, c’è da precisare che non ha arrecato alcun danno alla banca. Certo non va bene che un presidente faccia di queste cose, ma la Bps non ci ha rimesso.
Forse economicamente ma di immagine….comunque veniamo all’aspetto più delicato, all’inchiesta giudiziaria che ha portato 17 avvisi di garanzia nei confronti del presidente Antonini e di alcuni funzionari e clienti di Bps. Che idea si è fatto? Probabilmente il polverone è più grosso dei fatti reali, è stato più importante fare il titolo dei giornali sui 17 avvisi di garanzia che sui presunti reati. La magistratura ha altri mezzi, io ho convocato il capo dell’audit, dirigente di fiducia MPS, e la sua relazione, che ho letto attentamente, scagiona il nostro operato. Tutto è stato fatto rispettando le regole; se sono stati forzati i tempi o se c’è stato chi ha preso una ‘stecca’ questo non so dirlo, ma le nostre procedure sono state tutte rispettate. La magistratura ha altri mezzi, intercettazioni…
E sappiamo quante cazzate magari dicono quelli che sanno di essere intercettati” aggiunge uno dei cronisti presenti al pranzo che indubbiamente deve esser stato messo a conoscenza da qualche indagato degli atti giudiziari.
Può parlarci della iniziativa destinata alla Caritas? Abbiamo destinato l’importo solitamente stanziato per i gadget natalizi in favore dei pasti, anche quelli a domicilio, confezionati dalla Caritas per tutto il 2013. Circa 35mila euro.
Restiamo sul sociale, alcuni dipendenti lamentano che non sempre siete vicini a coloro che sono in difficoltà, come magari certi lavoratori delle fabbriche di Spoleto che sono maggiormente in crisi. E magari si ha un occhio di riguardo ad altre situazioni, è vero? A me non risulta; è evidente che bisogna avere le carte in regola per poter accedere a un fido, se uno non ha reddito non può pensare di prendere 50mila euro di finanziamento.
Quando cominceranno le assunzioni dei 100 giovani? Le procedure inizieranno nei primi mesi del 2013 e posso garantire che saranno trasparenti, lontane dalle logiche di un tempo non esclusa quella che vedeva i figli dei dipendenti entrare in banca. Sia schiaro è una scelta che non rinnego perché legata agli scivoli dei dipendenti più anziani, ma quel modo di assumere è finito. Ora si entrerà solo per merito, solo i migliori serviranno la clientela Bps. Queste nuove assunzioni andranno ad affiancare i 40 assunti nel corso del 2012 e che sono stati destinati alle sedi di Torino, Milano e Roma.
Presidente D'Atanasio che farà quando finirà questo primo mandato? Sinceramente non lo so.-

Aggiornato alle h 10.20

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