Quando il calcio diventa un paradosso. Ci sono stati svariati momenti della stagione in cui l’allenatore del Perugia Roberto Breda avrebbe potuto essere esonerato senza tensioni e nella maniera più corretta, invece la società biancorossa ha scelto sicuramente quello più sbagliato, ad una sola partita dai playoff appena conquistati.
Il tecnico veneto ha sicuramente pagato i tre soli punti nelle ultime 5 gare (derby perso in casa compreso) ma ha avuto il grande merito di ottenere un insperato ottavo posto, dopo aver preso una squadra allo sbando e reduce da 7 sconfitte consecutive, a fine ottobre.
Poco importa se con il Novara, ieri pomeriggio, è arrivato un pareggio “soft” da fine stagione. Il capitano della nave non può essere cambiato a qualche miglio di distanza dalla costa della serie A. Anche perché il rischio “ammutinamento” nei confronti del nuovo arrivato può essere davvero alto e la nave potrebbe affondare ancor prima di aver visto la terra promessa. Questo è quello che rischia Alessandro Nesta, che da lunedì dovrebbe essere buttato nella mischia tra i suoi nuovi “marinai”, chiamato ad una missione più grande di lui, dati i suoi trascorsi su panchine molto meno scottanti come quelle della serie A canadese o della serie B statunitense.
Per l’ex campione del mondo, non a caso spettatore dell’ultima partita di Breda sulle tribune del Curi, si aspetta dunque solo l’annuncio ufficiale. L’esordio di Nesta avverrebbe quindi nell’ultima (!) giornata di campionato ad Empoli, contro la capolista, prima di affrontare la quinta classificata ai playoff, quasi sicuramente una tra Bari e Venezia.